«Due strumenti, il flauto e la chitarra, con vocazione popolare ma anche intima e sofisticata ci accompagnano in questo viaggio che si snoderà fra suoni, armonie, ritmi nuovi del Brasile e dell’India, fra le meditazioni di Takemitsu e i neoclassici sguardi di Castelnuovo Tedesco e Piazzolla». Così Mario Ancillotti, direttore del festival “Suoni riflessi” e rinomato flautista, riassume il percorso musicale in programma nel 5° appuntamento del festival musicale fiorentino, che lo vede protagonista insieme a un altro solista d’eccezione come Lorenzo Micheli alla chitarra. Il concerto, intitolato “Musiche dai mondi”, avrà luogo giovedì 8 novembre alle 19 presso la Sala Vanni di Firenze (piazza del Carmine n. 19) e inizierà con Distribuição de flôres (Distribuzione di fiori) di Heitor Villa Lobos (Rio de Janeiro 1887 – 1959): «una maliosa evocazione calda e umida della foresta amazzonica – scrive Ancillotti – in cui nascono i grandi fiori».
Seguirà una musica di «tutt’altro mondo»: la Sonatina op. 205 di Enrico Castelnuovo Tedesco (Firenze 1895 – Beverly Hills 1968), di cui si celebra quest’anno il 50° anniversario della morte: compositore che «visse in America, ammirato da Toscanini e da tutti i grandi musicisti che furono costretti a lasciare l’Europa per le leggi razziali, e fu musicista fecondo, colto e raffinato e dotato di una vena melodica ricca e fluente…». Il terzo brano in programma è Toward the sea (Verso il mare) per flauto contralto e chitarra di Tōru Takemitsu (Tokyo 1930 – 1996), che è ispirato a Moby Dick di Melville, ma ne enfatizza la spiritualità e lo traspone in una dimensione intimistica e meditativa.
Poi sarà la volta dell’Histoire di Tango (Storia di tango) (Bordel 1900 – Café 1930 – Night club 1960), una delle composizioni più famose di Astor Piazzolla (Mar del Plata 1921 – Buenos Aires 1992), «l’uomo che – ricorda Ancillotti - ha rivoluzionato il tango, dandogli nuova vita e nobiltà. Il linguaggio ritmico, lo spirito fortemente drammatico e passionale, i vividi colori sono gli elementi fondamentali a cui si ispira per creare composizioni “quasi” classiche per struttura ed elaborazione». Infine, quale pezzo conclusivo, è prevista L’alba incantata di Ravi Shankar (Varanasi 1920 – La Jolla 2012), «figura fondamentale nella diffusione della musica classica indiana in Occidente – sottolinea Ancillotti -. La sua vasta formazione nella musica indiana, unita alla sua esposizione alla società occidentale, ha portato a uno stile compositivo che abbraccia elementi di entrambe le culture». Shankar ha esplorato la fusione fra India e Occidente e ed è stato attratto dalla combinazione di flauto e arpa, poi sostituita dalla chitarra.
Biglietto intero 12 euro, ridotto 8 euro. Chi ha la card di Rete Toscana Classica ha diritto alla riduzione. I biglietti saranno in vendita circa mezz’ora prima dell’inizio degli spettacoli al botteghino di Sala Vanni (piazza del Carmine al n. 19).
Prenotazioni al tel. 055-699223.