Ricorre quest’anno il centenario della nascita del grande critico letterario Geno Pampaloni, e martedì 27 novembre, alle ore 17, nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi, il Gabinetto Vieusseux ha organizzato una Testimonianza per Geno Pampaloni, nella quale si incontreranno per ricordarlo: Beniamino de’ Liguori, Goffredo Fofi, Paolo Mauri, Aurelio Picca, Emanuele Trevi.
Un gruppo ideale di ‘testimoni’ per ricostruire la complessa identità culturale di Pampaloni, e il suo vario percorso nel giornalismo, negli anni olivettiani, l’attività editoriale, lo studio, e soprattutto la critica militante, di cui è stato, con l’impeccabile misura analitica dei suoi articoli, uno dei rappresentanti più esemplari del Novecento.
Dagli studi liceali a Grosseto, a quelli universitari a Firenze e poi alla Normale di Pisa (dove si laurea in Lettere con Luigi Russo), Pampaloni inizia presto la sua attività di “critico giornaliero”, che nel corso degli anni lo porta a considerare alla luce del suo giudizio una innumerevole sequenza di libri e di autori, segnando dei fermi punti di riferimento nell’interpretazione della letteratura italiana contemporanea. Parallelamente, Pampaloni contribuisce a importanti iniziative per varie case editrici, dalle Edizioni di Comunità di Adriano Olivetti negli anni cinquanta, alla Vallecchi nel decennio sessanta e successivamente alla De Agostini. Restio a riunire in un libro la sua sterminata produzione di critico, la raccolta più ampia dei suoi scritti sarà il volume postumo Il critico giornaliero (2001), pubblicato pochi mesi dopo la sua scomparsa. Altri titoli della sua bibliografia sono Trent’anni con Cesare Pavese ( 1981), le prose autobiografiche, di straordinaria intensità e finezza, Buono come il pane (1983), Fedele alle amicizie (1984), Bonus malus (1993), I giorni in fuga (1994), Una valigia leggera uscito postumo nel 2007 e - memorabile incursione di Pampaloni nella letteratura dell’Ottocento - il commento ai Promessi sposi (1988). Nel 2016 è stata ripubblicata la raccolta dei suoi scritti su Adriano Olivetti col titolo Poesia, politica e fiori (già pubblicata nel 1980 come “Un'idea di democrazia”).
Per maggiori informazioni: www.vieusseux.it