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mercoledì 25 dicembre 2024

La sezione Z del Tempo Reale Festival 2018

29-11-2018

Si torna alla musica nella sezione Z del Tempo Reale Festival 2018, dal 29 novembre al 2 dicembre, un paesaggio sonoro “a colori” che si connette con immagini video, cinema e teatro. Dopo una lunga serie di attività e immersioni al confine tra suono, esperienze sensoriali e musica vera e propria, essa riprende quindi il sopravvento, accompagnandoci in un viaggio internazionale dal Canada all’Inghilterra, dall’America alla Russia di Ėjzenštejn e, ovviamente, alla vivace Italia dell’elettronica. Una sezione Z molto densa, quasi tutta negli spazi accoglienti e rassicuranti di un teatro, conquistato al suono e alle immagini in costante movimento.

Tornano così i set di Klang finestra sulla scena sperimentale internazionale (29/11, Teatro Florida), il Cinema si rilegge attraverso la musica del collettivo di compositori Edison Studio, commissionata nel 2017 dalla Cineteca di Bologna per il DVD commemorativo della Corazzata Potëmkin, la nuova colonna sonora creata dal collettivo propone una vera e propria reinterpretazione del film in chiave attuale (Teatro Florida 30/11)

Sabato 1 dicembre, una performance che esce dai binari consueti del linguaggio audiovisivo, mescolando stili, schemi, tecniche e tecnologie innovative e sperimentali che spaziano dalla video arte all’arte plastica, dall’elaborazione del suono alla tecnologia industriale. Un video mapping ideato e prodotto da The Factory Prd e Giovanni Magaglio su quattro volti realizzati a partire da un modello 3D: a questo si accosta una ricerca sonora basata sull'analisi e trasformazione di materiali generati dalla voce umana (Teatro Florida).

In chiusura il 2 dicembre, h. 16.30 per String City 10 chitarre elettriche e 2 sintetizzatori rileggono un luogo come il Cenacolo di Santa Croce con la performance Cenacolo Elettrico in cui Tempo Reale per la prima volta in questa kermesse propone la chitarra elettrica come elemento centrale, che dà vita ad una nuova versione della composizione “In a large open space” del pioniere e compositore americano James Tenney. L’opera, caratterizzata da un flusso continuo di stratificazioni sonore, è orchestrata per un ensemble di dodici strumenti elettrici (in prevalenza chitarre e bassi) dislocati nello spazio, consentendo agli spettatori una fruizione libera e in movimento della massa sonora continuamente cangiante.

Per maggiori informazioni: www.temporeale.it