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mercoledì 25 dicembre 2024

"Young & Beautiful", giovani danze al Teatro Cantiere Florida

05-12-2018
Tre coreografie, tre prospettive dalle quali indagare i territori dell'Io e riscoprirne le fragilità. Young & Beautiful è uno sguardo sulla danza emergente italiana, giovane e meravigliosa, in programma mercoledì 5 Dicembre alle ore 21.00 al Teatro Cantiere Florida di Firenze (Via Pisana 111r).

Tommaso Serratore e Dehors/ Audela di Salvatore Insana ed Elisa Turco Liveri hanno attraversato i luoghi del Teatro Cantiere Florida con due residenze artistiche sostenute da Versiliadanza negli ultimi due anni. Lo hanno fatto con percorsi di ricerca diversi, ma con una visione comune che principalmente abbraccia il concetto di tempo e luogo. La fatica, la sospensione, “il coraggio di stare”, uniscono senza alcun dubbio i tre autori che trovano un ulteriore punto di congiunzione nell'affidare la drammaturgia visiva e quindi il metaforico campo di battaglia dell'accadimento teatrale, allo stesso artista.

Nella stessa serata un segno coreografico completamente diverso come quello di Erika Silgoner e Bob Bobsil di Esklan, artisti associati di DanceHaus e del nuovo Centro di Produzione della Danza Contart di Milano.

Passenger_Il coraggio di stare è un percorso creativo frutto di diverse esperienze in contesti extraurbani arrivando a un risultato carico di immagini, suoni, luci e corpi in movimento. La scena diventa terreno di una battaglia interiore, nella quale la scoperta e la consapevolezza del proprio sé maturano la possibilità di fare una scelta e infine decidere di cambiare la propria vita. Tommaso Serratore con questa performance indaga gli impulsi umani che precedono la decisione messa in atto.

Salvatore Insana ed Elisa Turco Liveri con Endless Ending Process riflettono invece sulla fatica, indagata come condizione che coinvolge tanto il corpo quanto la mente. Un corpo o un materiale sottoposto a carichi variabili nel tempo, in maniera regolare o casuale, si danneggia inesorabilmente, in un “processo infinito della fine”. In questo lavoro il corpo, inserito in un habitat visivo complesso, ripete sempre lo stesso percorso fino a esaurirne le possibilità, sviluppando gradualmente un proprio lessico di movimenti nell'ambito di un vocabolario specifico: sospensione/caduta, gravità/appoggio.

? I mA è un’affermazione che diventa domanda, una convinzione insinuata da dubbi. La pièce ha inizio con una solida e radicale affermazione di se stessi… L’artista in scena sfida il pubblico, lo provoca, ne cerca le reazioni, e ne indaga le fragilità, ma nella provocazione la protagonista trova le proprie incertezze, e la sostanzialità palesata inizialmente diventa dubbio. Il dubbio porta con sé una dimensione emotiva di fragilità insospettata ed insospettabile, e in questa nuova condizione la protagonista si perde… Perde la sua forma iniziale per lentamente ritrovarsi in una più umana mobilità, che ne rinvigorisce i sensi, donandole un nuovo compassionevole legame con lo spettatore. ? I mA è un’indagine che appartiene a tutti, è la distruzione della formale sicurezza e l’accettazione di una mobilità che rende incerti, mutati, ma abili alla metamorfosi, all’elevazione di se stessi. ? I mA è riconoscersi, nudi, impreparati, vivi.

Per maggiori informazioni: www.teatroflorida.it