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giovedì 28 marzo 2024

Michele Manganelli in concerto per la mostra Gernica a San Miniato al Monte

16-12-2018

Nella cripta della Basilica di San Miniato al Monte è in corso l’ultima settimana di esposizione della mostra Gernika. In occasione della chiusura della mostra - domenica 16 dicembre 2018 - l’Abbazia di San Miniato al Monte e il Legado Gandarias organizzano il concerto d'organo del maestro Michele Manganelli che si terrà alle ore 19.00 con ingresso libero.

Copatrocinata dall’Associazione culturale “Pinocchio di Carlo Lorenzini” e curata dalla stessa Presidente, Monica Baldi, per circa due mesi la mostra ha visto protagoniste le opere dell’artista basca Sofìa Gandarias (1951-2016) dedicate alla tragedia del 1937 in Spagna; l’esposizione si è svolta nella suggestiva cripta della Basilica, che per la prima volta ha ospitato un appuntamento di arte contemporanea, e che era inserito nel programma di eventi per il millenario della fondazione del luogo di culto.

Il programma del concerto per musiche d’organo eseguito dal maestro Michele Manganelli prevede l’esecuzione di tre brani di Johann Sebastian Bach (1685 – 1750), ovvero: Preludio e fuga in mi minore BWV 533, Pastorale BWV 590 e Preludio e fuga in sol minore  BWV 535.

Michele Manganelli ha studiato presso l’Istituto Musicale “Franci” di Siena e il Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze diplomandosi in pianoforte, composizione, direzione di coro e direzione d’orchestra. Deve l’impronta della sua formazione soprattutto al Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma, dove ha conseguito la licenza in canto gregoriano, il magistero in organo, direzione corale e composizione sacra.

È stato per un decennio Direttore dell’orchestra Rinaldo Franci città di Siena (2004-2014). Nel 1995 è stato nominato organista titolare della Cattedrale di Fiesole e successivamente maestro di cappella. Oltre alle attività di compositore, organista e direttore, per le quali ha al suo attivo più di 400 concerti in Italia e all’estero, si dedica anche allo studio della Musica Sacra antica; dal 1999 al 2014 è titolare della cattedra di esercitazioni corali e orchestrali presso l’Istituto Musicale Franci e dall’ anno accademico 2008-2009 è docente di composizione presso il Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma.

Dal 1 novembre 2014 insegna al Conservatorio di Rovigo. Dal 1 Luglio 2012 è Maestro di Cappella della Cattedrale di Firenze. Ha diretto più di cento concerti con varie orchestre tra le quali Figurano il Maggio Musicale Fiorentino, l’Orchestra Regionale Toscana, l’Orchestra del Conservatorio di S. Cecilia.

Gernika (ovvero Guernica in lingua basca) è arrivata a Firenze lo scorso ottobre grazie al Priore dell’Abbazia di San Miniato al Monte, Padre Bernardo, e all’ex-Presidente del Parlamento europeo, Enrique Barón Crespo, responsabile del Legado Gandarias, ed è stata inaugurata, tra gli altri, da Josep Borrell (già Presidente del Parlamento Europeo e Presidente dell’Istituto Universitario Europeo a San Domenico di Fiesole), dopo che era stata ammirata fino alla fin dello scorso mese di giugno nella Sala delle esposizioni dell’Abbazia Benedettina di Santo Domingo de Silos, a Burgos in Spagna.

Il Trittico Guernica, che la Gandarias ha dedicato alla sua città natale ed è di proprietà del Museo della Pace della città basca, lo si può ancora ammirare tutti i giorni, alle 9.30 alle 19.30 con ingresso libero, fino al 16 dicembre nella cripta della Basilica di San Miniato al Monte.

Come ha sottolineato Monica Baldi, architetto curatrice della mostra, nel testo della brochure che arricchisce l’esposizione, “la mostra è una straordinaria occasione espositiva e un progetto culturale di grande forza emotiva: sta creando un percorso ideale fra Spagna e in Italia stimolando una profonda riflessione sulla pace e sui valori, soprattutto grazie a luoghi così ricchi di straordinaria densità spirituale e culturale”.

Le tre scene molto significative dell’opera dell’artista, i cinque suggestivi bozzetti che rappresentano la violenza e la guerra vissuta attraverso il dramma dei colori, le immagini insolite delle donne e l'orologio sulla facciata della chiesa che segna il momento dell'attentato, riportano il visitatore al terribile attacco aereo che distrusse la città basca il 26 aprile 1937.

Secondo le più profonde convinzioni etiche, quest’opera vuole rappresentare l’impegno diretto nelle scelte democratiche e civili. Infatti Gernika, città martire basca, è una delle immagini più rappresentative del XX secolo per la sua valenza simbolica ed è considerata ‘Icona di Pace’.

Per maggiori informazioni: www.pinocchiohome.it