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mercoledì 25 dicembre 2024
"Ipotesi di una sconfitta" di Giorgio Falco a Villa Arrivabene - Quartiere 2
14-12-2018
«Mi sentivo convalescente, ma non ero deluso dal lavoro. Soffrivo, dall'età di diciassette anni, di una nevrosi politica ed economica, piú che individuale». Venerdì 14 dicembre 2018, alle ore 17.30, a Villa Arrivabene - Sede Quartiere 2 (piazza Alberti, 1a - Firenze) è in programma la presentazione del libro "Ipotesi di una sconfitta" di Giorgio Falco (Einaudi, 2017).
Da bambino Giorgio Falco amava la divisa da autista degli autobus, che il padre indossava ogni giorno per andare al lavoro, tanto che a Carnevale voleva vestirsi come lui, anziché da Zorro, chissà se per emularlo o demolirlo.Questo romanzo autobiografico non può che cominciare cosí, con la storia del padre: solo raccontando l'epopea novecentesca del lavoro come elevazione sociale, come salvezza, Falco ne può testimoniare il graduale disfacimento, attraverso le proprie innumerevoli esperienze professionali, cominciate durante il liceo per pagarsi una vacanza mai fatta. Operaio stagionale in una fabbrica di spillette che raffigurano cantanti pop, il papa e Gesú, per 5 lire al pezzo. Venditore della scopa di saggina nera jugoslava, mentre in Jugoslavia imperversava la guerra. Aspirante imprenditore di un'agenzia che organizza «eventi deprimenti per le élite». Redattore di finte lettere di risposta ai reclami dei clienti. Una lunga catena di lavori iniziati e persi, che lo conduce alla scelta radicale di mantenersi con le scommesse sportive. È la fine, o solo l'inizio. Perché questa è anche la storia - intima, chirurgica, persino comica - di un lento apprendistato per diventare scrittore. E di come possa vivere un uomo incapace di adattarsi.
Il libro è incentrato sul mondo del lavoro, utilizzato dall’autore per parlare dei cambiamenti dell’Italia dagli anni ’50 a oggi. Un romanzo compiuto, che segue l’intera parabola del protagonista dalla giovinezza all’età adulta, dal rapporto con il padre - conducente di autobus, impiegato e, per arrotondare, insegnante di scuola guida - alla conflittualità con il sé stesso adulto, privo di collocazione professionale e sempre più aggrappato/arreso alla letteratura.