La lingua italiana chiama nucleo la parte centrale e più densa della cellula (diminutivo del lat. cella, piccola stanza), l’unità alla base di ogni forma di vita considerata come la più piccola struttura classificabile come vivente. Il progetto "
Nuclei (Vitali)" di
Valeria Muledda chiama con questa espressione di vita e movimento gli spazi delle celle dure del
carcere delle Murate di Firenze, concentrando simbolicamente in questo luogo l’anima dello spazio detentivo dell’intero complesso carcerario. Il processo artistico che ha portato all’installazione sonora esperibile in questo luogo ha considerato come vitale la possibilità di attraversare e vivere gli spazi delle Murate, incontrando alcuni di coloro che oggi o ieri hanno vissuto e vivono tratti della sua storia.
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Nuclei (Vitali)" è un raccontatore, uno storyteller, un esercizio di presenza che si siede tra le pietre del carcere duro e da qui ascolta ancora le storie che gli hanno raccontato. L’installazione raccoglie e distribuisce nello spazio circa 20 ore di materiale che costituiscono l’archivio sonoro del progetto composto da sei parti.
Ingresso libero dal martedì al sabato dalle ore 14.30 alle 19.30.
Il progetto è stato finanziato da Regione Toscana nell’ambito di Toscanaincontemporanea2013.
Per ulteriori informazioni:
www.lemuratepac.it LG