Non aspettiamoci macchie di leopardo, ma denti di babirussa; grandi assenti gli zebrati e i tigrati, per far posto a insetti, ricci, cigni, aragoste, serpenti, pesci, conchiglie e coralli, a significare che la Moda è Arte e come tale “scimmia della Natura”. Il rapporto che essa instaura con gli animali è indagato in modo divertente e poetico ma anche impegnato, in un momento in cui i cambi climatici e un calo d’interesse delle superpotenze per i problemi dell’ambiente mettono molte specie in pericolo.
La mostra Animalia Fashion diventa così una delle più sorprendenti e suggestive installazioni nel campo della Haute Couture, è lirismo puro negli accostamenti proposti, ma anche un invito a riflettere sulle meraviglie dell’universo, se si presta attenzione all’allestimento, concepito infatti come un fantastico, iperbolico museo di storia naturale. Abiti, accessori e gioielli diventano così un’esperienza, un viaggio nella storia della scienza zoologica, ma soprattutto una scoperta di forme e colori che volta a volta evocano animali comuni o rari. Lo stile contemporaneo – vengono esposti esempi dal 2000 al 2018, prestati dalle case di moda più celebri e da stilisti emergenti – esprime il suo straordinario potere creativo grazie anche ad abbinamenti inaspettati, nelle sale del Museo, con veri animali impagliati e rettili in formaldeide, concessi in prestito dal Museo fiorentino di Storia Naturale La Specola, con i ragni (in teche) prestati dall’Associazione Italiana di Aracnologia, ma anche con dipinti antichi e oggetti dal Museo di Antropologia ed Etnografia di Firenze, e con riproduzioni di disegni tratti da antichi bestiari e pagine da tacuina sanitatis medievali.
Le 18 sale del percorso espositivo si aprono con la sezione dedicata ai ragni per poi proseguire con i cigni, le conchiglie, i ricci, i pesci, i coralli, i pappagalli, le aragoste, la babirussa, il pesce istrice, i serpenti, gli scarabei, le mosche, le api, i coccodrilli e concludersi con le farfalle.
“In questa carrellata di quasi un centinaio di pezzi tra abiti, borse, scarpe, gioielli e accessori, l’Alta Moda interpreta un universo favoloso, dove i manichini diventano creature di un bestiario moderno e poetico. È anche un omaggio alle qualità artistiche e tecniche della moda contemporanea, un settore cui il Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti sta dedicando nuove energie ed attenzione” dichiara il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt. La curatrice e ideatrice, Patricia Lurati, che ha inteso la mostra come la scenografia di un museo immaginario, aggiunge: “In un dialogo emozionante con questo zoo di stoffe, piume, pellami – e non solo - il visitatore viene sorpreso, coinvolto nella scoperta delle meraviglie del mondo animale, che per gli stilisti diventa fonte di ispirazione, o che crea accostamenti inaspettati nell’immaginazione di chi guarda”.
Per ulteriori informazioni: www.uffizi.it