Scuola Fenysia inaugura in questo nuovo anno un rapporto di collaborazione con il Museo Novecento secondo una formula innovativa: Art Open Preview, l'installazione - anticipata di qualche giorno - di una o più opere delle mostre che sono promosse dal Museo.
Il primo appuntamento del ciclo è giovedì 17 gennaio, alle ore 17.30, negli spazi di Scuola Fenysia, che ha sede a Palazzo Pucci, una tra le dimore storiche più importanti di Firenze (Scuola Fenysia, Palazzo Pucci, via de’ Pucci 4, Firenze) con l'esposizione in anteprima di alcune opere di Luca Pignatelli. L'evento nasce in occasione della personale dell'artista milanese, "Senza data”, la mostra a cura di Sergio Risaliti, in collaborazione con la Galleria Poggiali e promossa dal Comune di Firenze, che sarà allestita al Museo Stefano Bardini dal 26 gennaio al 25 marzo.
I suoi quadri ospitano al centro materiale iconografico antiquario che strappato all’oblio o alla fossilizzazione, alla commercializzazione e al feticismo, restituisce un linguaggio presente all’idea stessa della classicità, come se quell’idea non fosse mai svanita o trapassata, ma fosse tra le immagini circolanti tra noi una reale presenza. In alte parole le sue immagini sono quelle di una classicità sempre viva e presente che non parla il linguaggio muto, inanimato della copia. Quelle sue figure collocate al centro dello spazio di rappresentazione vivono un tempo che si ripete identico al proprio originale e sempre in comunicazione con il nostro mutevole essere, divenire, trapassare. Una classicità che integra e comprende anche l’archeologia del moderno. Spesso le sue ‘teste’ di età greca o romana hanno gli occhi chiusi, sono introverse, lasciano tutto in sospeso, facendoci avvertire solo l’eco di emozioni grandiose, immense, di qualcosa di infinito e senza tempo.
Luca Pignatelli nasce il 22 giugno 1962 a Milano, città dove vive e lavora. Figlio d’arte, completati gli studi superiori, si iscrive alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 1981. Frequenta i corsi di composizione architettonica, in quegli anni segnati dalle intuizioni di Aldo Rossi e dall’idea della crescita sedimentaria della storia che per Pignatelli assumerà poi nei riguardi della pittura un rapporto particolare, legato alla ricerca sul Tempo e sulla memoria.
Da sempre attento ai cambiamenti che intercorrono negli scenari dell’arte, della pittura e dell’architettura, Pignatelli è capace di condensarli con una riflessione storica trasversale. La città e la storia dell’arte rappresentano per l’artista una sorta di scena fissa delle vicende dell’uomo, oltre che una dimensione con cui intrattenere una ricerca e operare delle analogie, come dei cambiamenti. È affascinato dalle architetture anonime e delle città portuali incontrate nei suoi percorsi attraverso le città europee come Milano, città di nascita e luogo d’elezione, e allo stesso modo dalle città americane come New York, dove soggiorna per lunghi periodi a partire dal 1986.
Pittore in grado di affrontare la sfida delle grandi dimensioni, Pignatelli lavora di norma su supporti anomali, recuperati, e già di per sé pittorici: teloni di canapa, legni, ferri, carte assemblate, sui quali interviene sovrapponendo la propria selezione di immagini, icone della memoria collettiva, tratte da una sorta di repertorio universalmente noto.
Tra le personali più recenti ricordiamo: Gran Teatro La Fenice, Venezia (2017); Palazzo Cucchiari. Carrara (2017); Galleria degli Uffizi, Firenze (2015); Galleria d’Arte Moderna, Torino – GAM (2015); Museo di Capodimonte, Napoli (2014); Istituto Nazionale per la Grafica, Roma (2011); Musée d’Art Moderne et Contemporain de Nice – MAMAC, (2009); MANN, Napoli (2008); Santa Maria delle Grazie, Milano (2008); Teatro India, Roma (2007); Annex Plus – White Box & Ethan Cohen Fine Arts, New York (2006); Galerie Daniel Templon, Parigi (2005); Generous Miracles Gallery, New York (2004, 2003, 2000); Galleria Thomas Levy, Madrid (2002); Fondazione Mudima, Milano (1999); Friedlander Limn Gallery, San Francisco, CA (1999); Leighton House Museum, Londra (1991).
Tra le mostre collettive citiamo: Work in Progress. La collezione di Arte Contemporanea della Fondazione San Patrignano, La Triennale di Milano, Milano e Museo MAXXI di Roma (2018); Mediterraneo. Lo specchio dell’Altro, Palazzo Reale, Milano (2018); Arte contro la corruzione, Casa Testori, Novate Milanese (2017); Gallerie dell’Accademia, Firenze (2014); Palazzo Chiablese, Torino (2014); “Co-existance”, MAXXI di Roma & The Jerusalem Foundation, Tel Aviv (2010); 53a Esposizione Internazionale Biennale di Venezia (2009); Galleria Gino Di Maggio, Berlino (2004); Everard Read Gallery, Johannesburg (2004); “Arte è Pace”; 50a Esposizione Biennale d’Arte di Venezia (2003); Palazzo del parlamento Europeo, Strasburgo (2003); Académie Royale de Belgique, Bruxelles (2002); Isetan Tokyo Museum, Tokyo (2000); PAC - Padiglione d’arte Contemporanea, Milano (2000); Musée Nicolas Sursock, Beyruth (1997); Musée Pully, Losanna (1996).
Per ulteriori informazioni: www.scuolafenysia.it