Quel villino al numero 1 di Lungarno Serristori, oggi
Museo Casa Siviero, per
Sonia Oberdorfer era un mondo speciale. Traboccava di opere d’arte, soprattutto quadri di Giorgio De Chirico. Vi abitavano due persone straordinarie: lo zio Giorgio Castelfranco, direttore delle collezioni di Palazzo Pitti e la zia Matilde Forti, raffinata artista appartenente alla nota famiglia di industriali pratesi.
Da pochi giorni Sonia se ne è andata in punta dei piedi, ormai centenaria. Verrà ricordata in occasione del Giorno della memoria, domenica 27 gennaio, proprio a Casa Siviero con l’iniziativa La casa di zio Giorgio e zia Matilde che prevede anche alcune letture della sua autobiografia, pubblicata dall’Istituto storico toscano della Resistenza e dalla Fondazione CDSE. La visita guidata è promossa dal Museo Casa Siviero della Regione Toscana e curata dalla Fondazione CDSE.Nella mattinata (alle ore 10 e alle 11) si svolgeranno due visite guidate condotte da Marta Baiardi, Alessia Cecconi e Silvia Sorri, curatrici del volume La tela di Sonia. Affetti, famiglia, arte nelle memorie di una maestra ebrea, Firenze, Giuntina, 2017.
La visita è gratuita, previa prenotazione alla email: casasiviero@regione.toscana.it (max 25 persone).La tela di Sonia è un affresco esistenziale - lucido, doloroso e ironico allo stesso tempo - dove si narrano le abitudini e la quotidianità di una famiglia della piccola borghesia ebraica nella prima metà del Novecento che vengono spazzate via dall’avvento delle leggi razziali.
Attraverso gli occhi della maestra Sonia, cacciata dalla scuola in cui insegna insieme alla sorella Lea, torna vivo un mondo di storie familiari e di affetti che è un pezzo di storia, salvato grazie alla paziente ricerca delle curatrici de La tela di Sonia proprio a pochi mesi dalla scomparsa della sua protagonista.Dalla tenace memoria di Sonia emergono le figure dello zio Giorgio Castelfranco, cacciato dalla direzione delle collezioni di Palazzo Pitti, del padre licenziato dalle ferrovie, dei cugini Castelfranco che da un giorno all’altro partono per l’America “senza salutare”. Si salveranno grazie alla vendita della collezione dei De Chirico del padre. Ci sono le presenze dolorose degli amici di tutti i giorni che, per vile obbedienza alle disumane norme, tradiscono consuetudini e affetti.
Per ulteriori informazioni:
www.museocasasiviero.it (Fonte: MET - Città Metropolitana di Firenze)