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giovedì 21 novembre 2024

Artigianato e moda a Firenze nelle carte di Giovanni Battista Giorgini

11-02-2019
Lettere e diari, ma anche fotografie, materiali personali e di famiglie. Una grande mole di documenti inediti che raccontano l’imprenditore versiliese, trasferitosi a Firenze nel 1923, Giovanni Battista Giorgini. Saranno oggetto della giornata di studi dal titolo “Artigianato e moda a Firenze nelle carte di Giovanni Battista Giorgini”, che si terrà martedì 12 febbraio alle ore 15 nella Fondazione Biblioteche Cassa Risparmio Firenze (Via Bufalini 6). Una data non casuale perché è l’anniversario della prima sfilata della moda italiana che si tenne in via dei Serragli il 12 febbraio del 1951. Questo incontro, promosso da Fondazione CR Firenze e OMA assieme ad Archivio Giorgini e all’ Archivio di Stato Firenze, battezza un nuovo progetto di ricerca sostenuto dall’Osservatorio dei Mestieri d’arte per lo studio di un patrimonio di scritti inediti di Giovanni Battista Giorgini e vedrà la partecipazione di un parterre di addetti che si confronteranno sui temi di artigianato e moda. I lavori sono introdotti da Neri Fadigati, Presidente dell’Archivio Giorgini, e interverranno esperti del settore, esponenti delle istituzioni e voci qualificate come Sonnet Stanfill, fashion curator del Victoria and Albert Museum di Londra.

Lettere e documenti che l’imprenditore ha elaborato di suo pugno in quegli anni e che raccontano il processo virtuoso che ha portato a far conoscere Oltreoceano il valore del ‘fatto a mano in Italia’. Giorgini è stato infatti tra i primi a capire le grandi potenzialità dell’alto artigianato italiano sui mercati stranieri, soprattutto quello nord americano e che l’esportazione potesse essere un volano per tutta la nostra economia, tanto da diventare uno dei maggiori promotori del Made in Italy. Il contenuto dei diari riguarda il periodo del servizio militare di Giorgini (1917/1918) svolto come allievo ufficiale in varie località del nord, fino all’arrivo nelle retrovie e all’incontro con il fratello maggiore, Carlo. Dalle pagine emerge con forza il grande senso di attaccamento al Paese, eredità della tradizione rinascimentale della famiglia. Sarà proprio il desidero di far conoscere e amare l’Italia a spingerlo verso la carriera di esportatore. Alcune pagine raccontano poi l’incontro e il nascere della relazione a distanza con Nella, la futura moglie, che diventerà la sua migliore alleata, facendo della casa di Via Serragli il centro dei rapporti con i clienti.

La documentazione comprende anche materiali personali, di famiglia e fotografie, rapporti con i fornitori scelti tra i migliori su tutto il territorio nazionale e i compratori esteri, sparsi in vari continenti, dal nord America, all’Europa, al Giappone. Lo studio permetterà di ricostruire il percorso che ha fatto di Giorgini uno dei maggiori artefici del successo internazionale del Made in Italy. Dalle prime esperienze a Massa nell’azienda di famiglia, all’avanguardia nella vendita di marmi artistici, ai viaggi oltreoceano in piroscafo con campionari selezionati, al lancio di prodotti come l’alabastro di Volterra, all’apertura dei negozi per le truppe alleate nel 1945, alle mostre itineranti in vari musei degli Stati Uniti, all’invenzione delle sfilate collettive nel 1951, fino alla scoperta del mercato giapponese negli anni ’60. La ricerca è finalizzata anche ad una pubblicazione che analizzi in modo scientifico lo stretto legame tra alto artigianato, design, moda e esportazione nel processo di formazione di un’immagine Paese che è oggi uno dei punti di forza della nostra economia. Per completare il quadro d’insieme, comprendere il carattere di Giorgini e lo spirito che ha animato tutta la sua attività, durata 50 anni, verrà presentato il contenuto di due diari scritti durante la prima guerra mondiale, andati perduti e fortunosamente ritrovati solo pochi mesi fa.

Per maggiori informazioni: www.bibliocrf.it