Risplende d'oro la
Sala delle Nicchie nella Galleria Palatina del Museo di Palazzo Pitti con l'inaugurazione della
mostra "Il carro d'oro di Johann Paul Schor - L'effimero splendore dei carnevali Barocchi" tenutasi martedì 19 febbraio. Una mostra a tema per rivivere la magia, le esagerazioni i costumi e maschere carnevalesche del Seicento. Protagonista il dipinto "Carro d'oro" di Johann Paul Schor (Innsbruck 1615 - Roma 1674), il lavoro più grande dell'artista tirolese che
rappresenta il corteo del principe Giovan Battista Borghese per il Carnevale a Roma del 1664.
L'artista effimero, ritenuto il più creativo e fantasioso collaboratore di Gian Lorenzo Bernini, fa rivivere lo spettacolare corteo carnevalesco ispirato al mito delle Esperidi, le ninfe custodi del giardino dei pomi d'oro, dominato dal Carro d'oro - operto da 75 ghirlande e ben 25.000 foglie d'orate - che attraversò il centro di Roma il 28 febbraio 1664.
L'opera di Schor è da poco entrata a far parte della collezione della Galleria degli Uffizi,
"L'acquisto - ha commentato il direttore Eike D. Schmidt
- del grande dipinto di Johann Paul Schor si è rivelato una grande opportunità per approfondire gli studi sull'artista e per ricostruire non solo la storia dell'evento raffigurato sulla tela, ma tutto su tessuti di relazioni artistiche e di committenza nel seicento a Roma e Firenze",
il dipinto sarà poi allestito nel futuro Museo delle Carrozze in apertura a Palazzo Pitti.
Ostentazione di ricchezza, sfarzo e occasione di propaganda è quello che si percepisce dalle opere barocche esposte, grandi opere come: la "Giostra dei Caroselli" (1656) di Filippo Gagliardi e Filippo Lauri prestato eccezionalmente da Museo di Roma, una suggestiva ambientazione notturna, alla luce di centinaia di fiaccole, il favoloso evento allestito in onore dell’ingresso trionfale nell’Urbe della regina Cristina di Svezia, animato da carri trionfali e personaggi mascherati, con pennacchi come esplosioni colorate.
In esposizione inoltre oggetti, incisioni e disegni, come la serie completa dei "Balli di Sfessania" di Jacques Callot, rassegna originale delle maschere italiane del Seicento e le tre incisioni di Stefano della Bella che documentano una celebre mascherata svoltasi nel 1661 al Giardino di Boboli a Firenze. Occasione resa unica grazie anche alla prima presentazione al pubblico del dipinto restaurato "Scena carnevalesca" del pittore Bartolomeo Bianchini. Ma quello che balza allo sguardo, al fianco dell'opera di Schor, è la Culla da parata (anche questa in fase di acquisizione da parte della Galleria degli Uffizi) realizzata nella bottega dei fratelli Schor, è uno dei pochi ritrovamenti di arredo di lusso straordinario barocco, in questo caso l'utilizzo della culla era destinato alla presentazione dei neonati aristocratici agli esponenti delle grandi casate.
Mostra a cura di: Maria Matilde Simari e Alessandro Griffo
Periodo e sede della mostra: 20 febbraio 2019 - 5 maggio 2019, Sala delle Nicchie, Galleria Palatina di Palazzo Pitti - Firenze
Orario: martedì- domenica 8.15- 18.50
Informazioni:
www.uffizi.itAC