"Verrocchio, il maestro di Leonardo", una mostra dedicata a colui che ha reso Leonardo da Vinci l'icona che è oggi, l'insegnante troppo spesso ingiustamente dimenticato e poco considerato, nonostante il suo essere uno degli artisti simbolo del Rinascimento. Una rassegna di
120 opere messe a confronto con quelle dei suoi discepoli, precursori e artisti a lui contemporanei come
Desiderio da Settignano, Domenico del Ghirlandaio, Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Bartolomeo della Gatta, Lorenzo di Credi e Leonardo da Vinci.La mostra, pensata e creata in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci,
curata da Francesco Caglioti e Andrea De Marchi, promossa e organizzata da
Fondazione Palazzo Strozzi e Musei del Bargello con la collaborazione della National Gallery of Art di Washington DC, si apre il
9 marzo e finirà il 14 luglio 2019.
Prima retrospettiva dedicata al Verrocchio con quattro anni di lavoro alle spalle e una grande soddisfazione di essere i primi ad aver avuto il coraggio di provarci.
I curatori della mostra Francesco Caglioti e Andrea De Marchi,
due tra i più grandi esperti del Quattrocento, sono riusciti a portare a termine un progetto non semplice. Centoventi opere tra dipinti, sculture e disegni, con prestiti provenienti da oltre settanta tra i più importanti musei e collezioni private del mondo, come il
Metropolitan Museum of Art di New York, la National Gallery of Art di Washington DC, il Musée du Louvre di Parigi, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Victoria and Albert Museum di Londra, le Gallerie degli Uffizi di Firenze, unite per una visione corale dell'artista, maestro degli insegnati di Raffaello e Michelangelo, di Leonardo da Vinci, Domenico del Ghirlandaio, Perugino, e allievo di Donatello e Desiderio da Settignano.
Un'artista emblematico del Rinascimento e modello del genio universale, Verrocchio spaziava, nella sua bottega, tutte le tecniche e i materiali, dalla pittura alla scultura in marmo, dal disegno alla fusione in bronzo. Nella storia dell'arte solo Giotto, Donatello e Raffaello hanno dato origine a una "scuola" paragonabile a quella del Verrocchio che, con il suo insegnamento, formò artisti che hanno diffuso in Italia, e non solo, il gusto e il linguaggio figurativo fiorentino, come testimoniano opere quali il
David in prestito al Museo Nazionale del Bargello, uno dei simboli dell'arte del Rinascimento.
La mostra collega idealmente
Palazzo Strozzi con il Museo Nazionale del Bargello: separati ma complementari fanno parte di un percorso articolato in undici sezioni, ci cui nove a Palazzo Strozzi, dedicate al tema dell'immagine di Cristo. Al Bargello vi sarà esposta l'
Incredulità di san Tommaso, capolavoro di bronzo di Verrocchio:
“Sono lieta di questa sinergia con la Fondazione di Palazzo Strozzi – dichiara
Paola D’Agostino, Direttore dei Musei del Bargello –
che ha dato vita a una mostra unica, realmente articolata in due sedi. Desidero ringraziare per questo il Direttore di Palazzo Strozzi, Arturo Galansino, per aver avviato insieme questa straordinaria sinergia istituzionale. La prima esposizione monografica dedicata a Verrocchio ne illustrerà le origini, la collaborazione con talentuosi giovani artisti e la fondante influenza anche nel primo Cinquecento. In questo senso il Museo Nazionale del Bargello, con la sua celeberrima collezione di scultura rinascimentale, è luogo privilegiato e imprescindibile per delineare l’importanza di un’artista così singolare e di una bottega che ha plasmato un’intera generazione di maestri del XV secolo, in Italia e in Europa”. Tra le opere al Museo del Bargello anche il
Crocifisso del 1475 circa, in legno intagliato, sughero, gesso e lino dipinti.
La rassegna si inserisce in una rete di collaborazioni tra cui l'
Opera di Santa Maria del Fiore e l'
Opera Medicea Laurenziana che custodiscono fondamentali capolavori, inamovibili, del Verrocchio. Conferma inoltre il ruolo della Fondazione Palazzo Strozzi nella valorizzazione artistico italiano, dando origine a un'importante campagna di restauri.
“Per uno storico dell’arte questa mostra è un sogno che si avvera” – afferma
Arturo Galansino,Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi –
“Realizzare la prima rassegna su Andrea del Verrocchio, padre nobile del Rinascimento, rappresenta un’impresa unica e ambiziosa, resa possibile grazie alla collaborazione con i Musei del Bargello e agli eccezionali prestiti provenienti da musei di tutto il mondo. Abbiamo lavorato per oltre quattro anni per portare a Palazzo Strozzi questa grande esposizione che, presentando l’attività multiforme di Verrocchio e della sua bottega, indaga al contempo gli esordi del genio di Leonardo da Vinci, proprio nell’anno in cui Firenze e la Toscana diventano luoghi simbolo delle celebrazioni internazionali a lui dedicate. Con questa mostra Palazzo Strozzi consolida il suo ruolo di centro espositivo leader in Italia, in grado di creare valore per la città di Firenze e per il suo territorio”.Il curatore della mostra
Francesco Caglioti spiega che il sottotitolo della mostra, maestro di Leonardo, serve per far capire tanto dell'artista di Vinci, protagonista di questo cinquecentesimo anniversario. Verrocchio non ha mai avuto una sua mostra, a causa delle poche opere e della loro collocazione in tanti musei diversi. Ultimo allievo di Donatello e suo grande continuatore, diventa, dopo il suo maestro, uno degli artisti di punta della famiglia Medici che li servì per 25 anni, erigendo la vera figura di Lorenzo il Magnifico. Argomento importante del percorso a Palazzo Strozzi è l'attribuzione al giovane Leonardo da Vinci della
Madonna col Bambino, scultura in terracotta che per la prima volta esce dalle collezioni del Victoria and Albert Museum di Londra. A Firenze questa terracotta, unica scultura esistente attribuibile a Leonardo, è presentata in diretto dialogo con una selezione di straordinari drappeggi dipinti su lino dallo stesso artista.
“Questa strabiliante Madonna non ha riscontri diretti e persuasivi con nessun’altra scultura del Rinascimento fiorentino, mentre ne ha moltissimi con i disegni e i dipinti di Leonardo, soprattutto giovanili, ma anche maturi” dichiara il
professor Francesco Caglioti, curatore della mostra.
“Restando a lungo nella bottega di Verrocchio, Leonardo dovette impararvi a modellare benissimo l’argilla, come ricorda Vasari: «nella sua giovanezza di terra alcune teste di femmine che ridono [...], e parimente teste di putti che parevano usciti di mano d’un maestro»”. Esposto a Palazzo Strozzi anche il bronzo
Putto col delfino proveniente dal vicino Museo di Palazzo Vecchio.
Un'artista quindi conosciuto ma sconosciuto, come ci spiega il curatore
Andrea de Marchi, conoscente di Vasari che lo descriveva come un maestro che puntava alla perfezione, che aveva la religione del lavoro, inseguendo sfide che cercava di affrontare. Fu non solo uno scultore ma anche uno straordinario pittore: sbagliato etichettarlo come un Leonardo mancato, poichè è giusto sottolineare che tutto quello imparato da Leonardo è stato insegnato da Verrocchio.
La mostra è promossa e organizzata da Fondazione Palazzo Strozzi e dai Musei del Bargello con la collaborazione della National Gallery of Art di Washington DC (che sarà la seconda sede dell’esposizione dal 29 settembre 2019 al 2 febbraio 2020). Con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze. Con il contributo di Fondazione CR Firenze. Main sponsor Intesa Sanpaolo.
Per informazioni:
www.palazzostrozzi.orgJessica Bernardi