Una grande collaborazione e sinergia tra diverse compagnie teatrali e di danza, per mettere in scena uno dei personaggi più conosciuti e interpretati al mondo.
Sabato 16 marzo 2019 alle ore 20.00 va in scena, in prima nazionale al
Teatro Goldoni in via Santa Maria 15, lo spettacolo
Pinocchio: nato dalla cooperazione artistica nel 2018 tra la
Compagnia Opus Ballet, diretto da
Rosanna Brocanello, e
Giardino Chiuso, diretto da
Patrizia de Bari e
Tuccio Guicciardini. Quest'ultimo, per sottolineare il legame che si è venuto a creare nella realizzazione dello spettacolo ha affermato durante la presentazione:
"le parole di Kleist che aprono lo spettacolo, tratte dal Trattato delle marionette, ci danno l'opportunità di situare immediatamente il nostro Pinocchio in una lettura intuitivamente riconoscibile. La marionetta si colloca tra il divino e il terreno, ricreando continuamente quella fase irripetibile che viene spesso coniugata con l'opera d'arte, la stessa condizione soprasensibile dell'artista, che percepisce la realtà quotidiana con altri punti di vista, libero, per quanto possibili, da retaggi sociali e umani, nella condizione di un 'quasi' semidio".
Lo spettacolo, in coproduzione con
Fondazione del Maggio Musicale Fiorentino e con il supporto della compagnia
Small Theatre/NCA di Yerevan, prende forma e si modella sulle necessità espressive contemporanee: il ceppo di legno prende vita per raccontarsi sotto una luce ancora diversa. Interpretare un Pinocchio il cui testo è stato adottato da tanti e adattato in diverse sfaccettature, non è semplice: dal teatro alla danza, dal cinema al musical, con più o meno fortuna, con più o meno correttezze drammaturgiche e mantenendo più o meno il rispetto per il fantastico e controverso personaggio collodiano. Dare vita al burattino che vuole conoscere il mondo non è mai banale: si può modellare, stravolgerlo, ma riesce comunque a mantenere la sua coerenza. Collodi inizia la sua storia raccontando di un ceppo di legno che finisce nella bottega di Mastro Ciliegia, lasciandoci però con un dubbio che non troverà mai risposta: da dove proviene? Un legno magico, misterioso, pronto per una nascita intricante e fantastica di un personaggio che trascende inequivocabilmente dal quotidiano umano. Un Pinocchio sincero e dispettoso verso l'umanità e il mondo, che guarda incuriosito ciò che gli accade intorno. Desideroso di diventare un bambino in carne ed ossa, accettando l'anonimato della massificazione, annientando ciò che è per diventare umano. Le scene si susseguono senza tregua in viaggi fantastici e difficili, alla scoperta delle sensazioni, degli affetti, dell'amicizia, del tradimento e del divertimento.
La danza, una delle grandi protagoniste del teatro, è un movimento astratto ma significativo che parte dal racconto di Collodi, dal suo punto narrativo. Nonostante la compagnia mista e i danzatori di diversa estrazione ed età, hanno comunque trovato un punto di incontro che ha permesso loro di lavorare bene e con una grande energia. Gli episodi scelti per il balletto sono quelli chiave della storia, senza i quali non si potrebbe raccontare: il gatto e la volpe, l’osteria gambero rosso, il paese dei balocchi e molte altre.
Rosanna Brocanello, la direttrice dell'
Opus Ballet, si dice felice della collaborazione che c'è stata e dell'importanza nell'unire le forze per un obiettivo comune. Uno spettacolo completo: dalla danza al teatro, dalle arti visive ai video, tutto si equilibra nella messa in scena, trasportando lo spettatore in un mondo coinvolgente e magico, una dimensione sospesa.
Il movimento aiuta, rimanendo comunque fedele alle righe dell'opera di Collodi creando scene immaginifiche e surreali, sintetizzando i capitoli più significativi. Le parole fanno da collante drammaturgico, mentre i video e le scenografie amplificano lo spazio scenico, scardinando le proporzioni della realtà, come è d'altronde il mondo che appartiene a Pinocchio. La musica è in dialogo con il movimento in una sorta di contrasto/armonia senza soluzione di continuità.
"Non sarà come sappiamo un viaggio facile - affermano gli artisti -
bensì pieno di tranelli, traversie varie e soprattutto bugie. Ma cercheremo di raccontare e difendere la libertà intrinseca di Pinocchio, un Pinocchio che, come l'artista, guarda il mondo come fosse sempre la prima volta, con occhi ingenui e sempre curiosi. Un'anima pura".
Lo spettacolo prevede una
replica domenica 17 Marzo alle ore 16.30 ed è programmato per le scuole in quattro mattinée che si snodano dal 12 al 15 marzo alle ore 10.30. In scena saranno presenti dieci danzatori:
Tamara Aydinyan è l'interpete armena, proveniente dalla compagnia
Small Theatre/NCA di Yerevan, che incarna Pinocchio affiancata da
Leonardo Diana, Lorenzo di Rocco, Isabella Giustina, Gianmarco Martini Zani, Stefania Manestrina, Giulia Orlando, Riccardo Papa, Françoise Parlanti e
Jennifer Rosati. Lo spettacolo si avvale della partecipazione straoridnartia dell'attore
Virginio Gazzolo che recita testi da
Collodi, Kleist, Hugo, Baudelaire, Meyerhold. Firma la coreografia
Patrizia de Bari, la drammaturgia è curata da
Tuccio Guicciaridni, i video creati da
Andrea Montagnini, i costumi disegnati da
Santi Rinciari.
Per maggiori informazioni:
www.maggiofiorentino.comJessica Bernardi