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giovedì 21 novembre 2024

Scrittori raccontano scrittori: Wlodek Goldkorn racconta Primo Levi allo Spazio Alfieri

30-03-2019
Sabato 30 marzo 2019 alle ore 11.00, allo Spazio Alfieri di Firenze, via dell'Ulivo 6, proseguirà il ciclo "Scrittori raccontano scrittori" con il suo penultimo appuntamento: Wlodek Goldkorn racconta Primo Levi in occasione del centenario della nascita.

Dopo lo straordinario riscontro avuto nelle prime due edizioni riprende Scrittori raccontano Scrittori, il ciclo dedicato alle scuole superiori a cura di Alba Donati e Gloria Manghetti, realizzato con il patrocinato del Comune di Firenze, il patrocinio e l’ausilio del Centro per il libro e la lettura del Mibact e con il sostegno e la collaborazione della Fondazione CR Firenze. Gli incontri sono aperti al pubblico fino a esaurimento posti.

Primo Levi, chimico e partigiano, venne deportato ad Auschwitz nel 1944, sul finire della guerra, a causa delle proprie origini ebraiche. Le pagine che ha scritto hanno svelato al mondo, con una prosa lucidissima e asciutta, la sconvolgente vergogna dei campi di concentramento, raccontata attraverso gli occhi di un uomo impegnato nel preservare la propria dignità sopravvivendo a una tragedia indicibile. Sopravvissuto alla deportazione ad Auschwitz, ha fatto di questo lo scopo della sua vita e della sua scrittura: cercare di comprendere e raccontare. Si rivelò nel campo letterario con Se questo è un uomo, uno dei più cospicui esempî della letteratura europea sulla realtà dei lager. La liberazione e l'avventuroso ritorno in patria sono i temi del successivo La tregua (1963), mentre alla letteratura d'invenzione appartengono Storie naturali (1966, pubblicato con lo pseudonimo di Damiano Malabaila) e Vizio di forma (1971), raccolte di racconti apparentemente fantascientifici, ma sostanziati dalla medesima problematica morale dei libri precedenti. Alla sua professione di chimico e rispettivamente alla sua esperienza del mondo della produzione industriale sono legate le due successive raccolte: Il sistema periodico (1975) e, in particolare, La chiave a stella (1978, con il quale vinse il Premio Strega), nel quale sembra riflettersi una singolare coincidenza di atteggiamenti morali e persino di procedure tra il lavoro dello scrittore e quello dell'operaio specializzato. Tornò al tema delle persecuzioni razziali in alcune pagine di Lilìt e altri racconti (1981), nel romanzo Se non ora, quando? e in un ultimo libro denso di riflessioni, I sommersi e i salvati. Pubblicò anche libri di poesie (L'osteria di Brema, 1975; Ad ora incerta, 1984), un'antologia delle letture a lui più care (La ricerca delle radici, 1981), una traduzione del Processo di F. Kafka (1983) e due raccolte di articoli (L'altrui mestiere, 1985; Racconti e saggi, 1986), frutto della sua collaborazione al quotidiano La Stampa. Venne trovato morto l’11 aprile 1987 alla base della tromba delle scale della propria casa di Torino a seguito di una caduta: rimane il dubbio se la caduta sia dovuta a cause accidentali o se sia stato un suicidio.

Wlodek Goldkorn, giornalista e scrittore di origini ebraiche. Ha lasciato la Polonia con i genitori nel 1968 per un’ondata di antisemitismo crescente, comunista stavolta, trasferendosi a Firenze dove vive tuttora. Spesso la sua scrittura esula dai generi e, come Levi, li interseca con il valore della testimonianza. Per Goldkorn infatti Levi è testimone indispensabile in quanto grande scrittore e non grande scrittore perché testimone. “Senza Levi – afferma Goldkorn - senza quel suo apparente distacco, di Auschwitz avrei capito molto meno di quanto credo di avere compreso”. Negli anni Ottanta del XX secolo ha fondato e diretto L’ottavo giorno e L’Europa ritrovata, riviste dedicate alla storia e alla cultura dell’Europa centrale e orientale. È co-autore con Rudi Assuntino del libro Il Guardiano. Marek Edelman racconta (1998) e con Livi Bacci Massimo e Martini Mauro di Civiltà dell’Europa Orientale e del Mediterraneo, (2001). Nel 2006 ha pubblicato La scelta di Abramo. Identità ebraiche e postmodernità. In Il bambino della neve (Feltrinelli 2016, Premio Sila 2016) si interroga sul senso della memoria ricostruendo la storia dei propri genitori, scampati agli orrori della seconda guerra mondiale. Nel 2018 è stato pubblicato con Laterza L’ultima lezione, scritto con Zigmunt Bauman. Oggi è una firma dell’Espresso e di Repubblica.

Scrittori raccontano Scrittori rientra nel percorso di avvicinamento ai 200 anni nel Gabinetto Vieusseux. Iniziato nel 2017, e quest'anno alla sua terza edizione, il ciclo prevede che ogni anno dieci scrittori/scrittrici siano invitati a scegliere un Autore tra ottocento e novecento da raccontare ai ragazzi non prima, però, di aver consultato i preziosi documenti conservati nell’Archivio Contemporaneo del Vieusseux alla ricerca di qualcosa di nuovo. Gli scrittori e le scrittrici hanno scelto un autore compagno\a, maestro\a, di cui raccontare la storia, la figura intellettuale, il percorso, la vita, i libri partendo dalla consultazione delle carte conservate in sede.

Abbiamo chiesto agli scrittori - dice la presidente Alba Donati - una rilettura degli scrittori di ieri fatta a partire da qualcosa di nuovo trovato nei loro appunti. In questi due anni abbiamo avute riletture innovative di Pascoli, di Gadda, di Buzzati. Gli incontri sono andati così bene da sfidare la nostra capacità di capienza, infatti quest’anno abbiamo dovuto dislocare alcuni incontri in Teatro, e ringrazio lo Spazio Alfieri per aver accettato di darci una mano”.

L’archivio Bonsanti ha più di 150 fondi “un suggestivo percorso – dice la direttrice Gloria Manghetti tra autografi, dipinti, libri, oggetti, fotografie, e cimeli vari che ben si prestano a un viaggio della o nella memoria”. L’obiettivo è portare gli studenti del liceo ad ascoltare 10 lezioni eccellenti, fatte dai migliori scrittori di oggi su 10 scrittori di ieri. Sensibilizzare quindi le giovani generazioni a conoscere da vicino e da dentro la letteratura, e recuperare l'amore per la cultura umanistica.

Prossimo ed ultimo appuntamento
Sabato 6 aprile 2019 Emanuele Trevi - Pier Paolo Pasolini, Spazio Alfieri, via dell’Ulivo 6

Per ulteriori informazioni: www.vieusseux.it

JB