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giovedì 28 marzo 2024

"Paolo Parisi. MUSEO", le opere dell'artista nel libro a cura di Sergio Risaliti

05-04-2019
Una selezione di lavori, manifesti e edizioni realizzate da Paolo Parisi nel corso degli ultimi vent'anni di attività per spazi pubblici e istituzionali, insieme alle riflessioni di alcuni dei più influenti critici e curatori italiani sul ruolo del museo nel contesto urbano contemporaneo, sono state pubblicate nel volume "Museo", a cura di Sergio Risaliti, con testi di Parisi, Risaliti e Giacinto Di Pietrantonio, Helga Marsala, Marco Senaldi, Stefania Rispoli (Edizioni Museo Novecento, Firenze / Carlo Cambi Editore).

“La grande scritta MUSEO, realizzata da Paolo Parisi, polarizza l’attenzione dei cittadini e dei turisti dalla piazza Santa Maria Novella di Firenze direttamente verso il loggiato, cerniera rinascimentale che apre e chiude la riconoscibilità e permeabilità del museo Novecento. La parola MUSEO, con la sua dimensione di monumento, sembra poter uscire fuori dalle arcate come un suono di guerra dalla bocca di un cannone e come uno squillo dalla campana di una tromba. La varietà cromatica e di lettering comunica nel contesto aureo del loggiato con armonie dissonanti e dissacranti, come un’esecuzione jazz in una cappella del Quattrocento. Parisi ha trovato il modo di interagire con la presenza qualificante dei segni rinascimentali, con la funzione comunicativa e non ultimo con alcune opere di maestri del Novecento presenti nel Museo al momento dell’ideazione: Ori, Cagli, Scheggi, Chiari e la testata di «Firenze Futurista» del 1921”.

L’installazione di Paolo Parisi sulla cancellata esterna del Museo Novecento Firenze, posta in dialogo con la piazza, è stata realizzata in collaborazione con alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Firenze. L’opera – che riporta la scritta MUSEO – nasce da un’appropriazione di segni presenti nella collezione del museo.
MUSEO di Paolo Parisi trasforma la parola in un oggetto dal valore estetico, al pari dell’immagine, di un’opera pittorica o di una scultura. Parisi ha prelevato alcuni campioni da un dizionario di lettere, stili e forme, trasformandolo in una sorta di tributo al secolo breve. Ciascuna lettera ricalca nel carattere e nello stile un segno verbale che è stato estrapolato dall’opera di un altro artista o di un movimento del Novecento. In un gioco di associazioni storico-artistiche, grafiche ed estetiche, il cui leitmotiv sembra essere Firenze, la prima lettera, la M, proviene da un collage di Luciano Ori – “Tutto il meglio” del ’65 (collezione Carlo Palli) -; la lettera U dal frontespizio della rivista Firenze Futurista del 1921 (anno I, num.2); la S dall’opera di Giuseppe Chiari “Art is to say” del ’64, (sempre in collezione Palli); la E da una tela di Corrado Cagli del ’52 “Ai piedi del Parnaso (Baloyannis)” ed infine la O dal lavoro di Paolo Scheggi “Inter-en-cubo” del ’69.

“L’installazione di Parisi – sostiene Risaliti – è un omaggio alla parola MUSEO – la casa delle muse – con tutta l’aura che questa definizione porta con sé, chiave di comprensione della poetica e del lavoro di tanti artisti del Novecento tra cui Marcel Duchamp, Marcel Broodthaers, Giulio Paolini e molti altri".

Per maggiori informazioni: www.paoloparisi.net