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mercoledì 25 dicembre 2024

"Le disobbedienti", incontro con Elisabetta Rasy alla Scuola Fenysia di Firenze

10-04-2019
Sei straordinarie pittrici indomite e ostinate, per le quali la pratica dell’arte è stata una ribellione alle congiunture sfavorevoli della vita femminile. Mercoledì 10 aprile 2019, alle ore 17.30, Elisabetta Rasy ne traccia i ritratti per la presentazione del suo libro "Le disobbedienti. Storie di sei donne che hanno cambiato l’arte" (Mondadori). Presenta l'evento Chiara Dino presso la Scuola Fenysia (Palazzo Pucci in via de' Pucci 4, Firenze). L'ingresso è libero fino ad esaurimento posti.

Artemisia Gentileschi, che in Giuditta decapita Oloferne diede forma alla violenza subita nel 1611, quando era giovanissima, dal pittore Agostino Tassi, e i cui successivi autoritratti sono il pieno riscatto di se stessa e l’immagine della sua affermazione. Elisabeth Vigée Le Brun, bellissima e talentuosa ritrattista, prediletta di Maria Antonietta, che, dopo essere fuggita dalla Parigi rivoluzionaria con la figlia avuta da un marito sfaccendato e profittatore, continuò a dipingere nelle più importanti corti di tutta Europa e molto anche in Italia. Berthe Morisot, la musa di Manet, che osò competere con il maestro (e forse amante), unica donna ammessa nel 1874 alla mostra degli espressionisti nello studio fotografico di Nadar. Suzanne Valadon, modella di Degas, Renoir, Toulouse Lautrec, amante di molti pittori della loro cerchia e madre di Maurice Utrillo, il cui Nudi (1919) raffigura la nudità femminile in modo straordinariamente inedito e anticonvenzionale. E poi, Frida Kahlo la cui intera opera è un’autobiografia per immagini e Charlotte Salomon, perseguitata dai nazisti..

Elisabetta Rasy ha pubblicato romanzi, racconti e saggi di argomento letterario, molti dei quali dedicati alla scrittura femminile. Ha vinto numerosi premi letterari, fra cui il Selezione Campiello nel 1997 con Posillipo. Collabora al «Sole-24 Ore». Tra i suoi ultimi titoli ricordiamo: Memorie di una lettrice notturna, Scrivimi, L’estranea, La scienza degli addii, L’ombra della luna.

Chiara Dino, palermitana di nascita – l’accento per fortuna non tradisce – e italiana d’adozione (da quando oltre lo Stretto ha vissuto prima a Roma, poi a Milano e oggi a Firenze) Chiara Dino, 50 anni, oggi lavora alle pagine culturali del Corriere della Sera di Firenze. "Una città – dice – che ha sovrapposto alla mia passione per le storie e per le persone, meglio se scritte, quella per una narrazione per immagini. La città è così piena di capolavori di pittura, architettura, scultura che pian piano il gioco è diventato quello di conoscere e raccontare le storie che si celano dietro ogni opera. Improvvisando, certo, ma sulla base delle indicazioni venute dai tanti maestri di storia dell’arte qui conosciuti". Il suo primo amore resta comunque, sempre la letteratura". Quella ben scritta, sempre più rara.

Per maggiori informazioni: www.scuolafenysia.it

JB