Una coppia di artisti che, a partire dai primi anni Novanta, ha sviluppato una pratica che si muove tra arte, design e architettura, volta ad indagare tematiche ecologiche e sociali. Fino a
giovedì 4 luglio 2019 è possibile visitare "
Room. Lucy + Jorge Orta", l'esposizione al
Museo Novecento Firenze che rientra nel progetto
Sustainable Thinking, promosso dal Museo Salvatore Ferragamo e dalla Fondazione Ferragamo.
La mostra, curata da
Arabella S. Natalini, Stefania Ricci e Sergio Risaliti, ospitata in parte nelle sale del museo in piazza Santa Maria Novella e in parte nella
Sala Udienze di Palazzo Vecchio vede protagoniste le opere degli artisti Lucy + Jorge Orta.
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Abbiamo scelto l’arte visiva come mezzo di espressione per la sua capacità di essere uno strumento universale. – hanno dichiarato Lucy + Jorge Orta -
Speriamo che le nostre opere risuonino come un campanello d’allarme e contribuiscano ad accrescere la consapevolezza dei problemi che affliggono l’umanità e l’intero pianeta". Il loro percorso di ricerca è sempre sostenuto da uno stringente dialogo tra habitat umano e ambiente naturale, tra etica ed estetica, e le loro opere sono pensate per stimolare la collettività e proporsi come
"agenti attivi in un mondo che tutti sogniamo".
OrtaWater – Fluvial Intervention Unit appartiene ad un corpus di lavori avviati nei primi anni duemila, che problematizzano il tema della mancanza d’acqua e di alcune questioni legate alla privatizzazione e al controllo della sua distribuzione a livello globale. A partire da accurate ricerche e da collaborazioni con esperti del settore e ingegneri, gli artisti hanno realizzato una serie di sculture e di installazioni su larga scala, che ripropongono al loro interno il ciclo di purificazione e distribuzione dell’acqua. Alcune opere ospitano, ad esempio, dispositivi low-cost in grado di pompare, filtrare e distribuire acqua proveniente da sorgenti locali. L’intervento ospitato al piano terra del Museo Novecento ripropone una struttura al cui interno sono esposte una canoa, una piccola rete idrica e alcuni oggetti, utensili e strumenti legati all’acqua come risorsa e alla sua equa distribuzione. In una commistione fra arte, ecologia, antropologia, didattica e creatività le sculture della serie OrtaWater sintetizzano quell’attitudine che lega tutta l’indagine artistica di Lucy e Jorge Orta: l’esperienza estetica e l’impegno immaginativo possono agire come veri e propri vettori di cambiamento, proponendo modelli alternativi di sostenibilità, sia ecologica che sociale in un’epoca drammatica per le sorti del pianeta.
Nella collezione permanente del Museo Novecento, tra le opere della Raccolta Alberto della Ragione legate al paesaggio pittorico italiano e alla natura morta, Lucy + Jorge Orta presentano inoltre due sculture del ciclo
Life Guards:
Aria e Amazonia.Facendo riferimento allo stato di emergenza ecologica in cui viviamo, le Life Guards sono personificazioni dei quattro elementi (Aria, Terra, Fuoco e Acqua), comuni a tutte le cosmogonie, occidentali e orientali, che evocano la necessità di sviluppare modi più sostenibili di utilizzo, protezione e conservazione delle risorse vitali del nostro pianeta.
Le due sculture al museo rappresentano rispettivamente l’Aria e la Madre terra. In entrambe le opere una figura anonima, dal volto coperto da una maschera, trascina sulle sue spalle una barella su cui sono adagiati o legati alcuni oggetti simbolici. Nel loro incedere solitario, i corpi proiettano attorno a loro un’immagine di allerta ed emergenza. Come suggerisce il titolo delle opere, nonché la presenza delle lettighe, le figure sono avvolte da una certa ambiguità. Non siamo certi se il loro intervento di salvataggio sia ancora in corso o si sia già concluso.
Per evocare l’
Aria, Lucy e Jorge Orta ricorrono poeticamente all’idea del volo. La presenza del paracadute costruito da scampoli di tessuto e delle piume che ornano la maschera sembra dare concretezza a questo elemento.
La
Madre terra viene evocata, rigogliosa e generosa, con fiori e piante dai colori variopinti come in una moderna primavera botticelliana. L’Amazzonia, richiamata nel titolo dell’opera,
"è un luogo allo stesso tempo reale e mitologico" ricordano gli artisti "Con la più alta concentrazione di biodiversità per metro quadrato, è di gran lunga l’organismo vivente più importante su cui gli esseri umani fanno affidamento per la sopravvivenza della loro stessa specie". La capacità di dare figura ai quattro elementi ricorda, altresì, le ambientazioni allegoriche tipiche dell’epoca manierista come nel celebre Studiolo di Francesco I e nella sala della Tribuna agli Uffizi dove Terra, Aria, Acqua, Fuoco vengono allusi con significanti decorazioni.
Lucy e Jorge Orta fondano lo
Studio Orta nel 1992 e lavorano insieme sotto il nome di Lucy + Jorge Orta dal 2005. Impiegando vari media tra cui disegno, scultura e performance, la loro pratica artistica si concentra sulla realizzazione di importanti corpi di lavoro che affrontano le principali sfide sociali ed ecologiche del nostro tempo.
Il progetto è reso possibile grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo. Sponsor tecnici Apice e Strategica Group.
Per maggiori informazioni:
www.museonovecento.it/mostre/room-lucy-jorge-orta VSA