Prende il via in questi giorni al
Museo Marino Marini di Firenze (piazza San Pancrazio), che conserva la collezione delle opere più importanti del grande scultore, il
progetto “ACCENTS, ACCENTI, АКЦЕНТЫ” ideato dal Visiting Director 2019 Dimitri Ozerkov. Una figura singolare quella del Visiting Director, ideata - unico caso al mondo - dal museo fiorentino.
Il Marino Marini, infatti, con la sua Presidente Patrizia Asproni, ogni anno inviterà come "Visiting" del museo, direttori di musei da tutto il mondo che possano contribuire con apporti di alto livello scientifico e culturale, con scambi e condivisione di esperienze, ad incrementare il prestigio dell’Istituzione, ma soprattutto a rendere il museo un luogo di elaborazione culturale continua e stimolante , un laboratorio di sperimentazione e di futuro. Dimitri Ozerkov, attuale responsabile del Dipartimento di Arte Contemporanea del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo e del progetto “Ermitage 20/21”, e primo Visiting Director del Marino Marini, ha interpretato la realtà e l’essenza del luogo singolare che ospita il museo, autentico palinsesto stratificato di storia e architettura (dai Carolingi, alle trasformazioni settecentesche, fino al Novecento: già chiesa di San Pancrazio, già tribunale, fabbrica ed anche caserma....) e ha proposto un progetto composito e multiplo seguendo proprio il "filo rosso" dato dalle peculiarità del Museo.
Proprio in questi giorni, infatti, tre giovani ma affermati artisti russi, invitati dal direttore – Irina Drozd, Andrey Kuzkin e Ivan Plusch – trasformeranno il Museo in un laboratorio in situ, creando le loro opere a contatto con il pubblico, in dialogo con l’intensità e la forza magnetica dei lavori di Marino Marini e con i vertici dell’arte di Leon Battista Alberti, l’architetto della Cappella Rucellai, luogo tutt’ora consacrato e parte integrante del percorso museale, con il suo spettacolare Tempietto - riproduzione ideale del sepolcro di Cristo a Gerusalemme - tra i capolavori del rinascimento.
Proprio la coesistenza di una cappella consacrata all'interno di un museo di arte contemporanea, rende del resto il Museo Marino Marini di Firenze un unicum mondiale nel panorama artistico e culturale.
Le opere così realizzate verranno inaugurate il prossimo 3 maggio e daranno vita, negli spazi della cripta e nelle sale espositive, ad un mostra che il pubblico potrà visitare dal 4 maggio al 1 luglio 2019.Accanto ai lavori contemporanei il direttore russo, ispirandosi al fatto che la chiesa di San Pancrazio era parte integrante di un complesso monastico femminile, ha voluto organizzare nella cappella Rucellai una mostra concettuale intitolata “Tre donne”, che porta a riflettere sull’importanza della figura femminile nella storia dell'umanità attraverso tre famose donne bibliche, Giuditta, Giaele e Dalila: donne forti che si autodeterminano, divenute riferimento di identità.
Infine, il 4 maggio – con apertura al pubblico e in diretta streaming dalle 21.30 e fino all'alba, personalità del panorama dell'arte e della cultura, poeti e attori, artisti e performers, cantastorie e gamers, blogger e filosofi, si succederanno con i propri racconti, le proprie esperienze, le proprie visioni in una notte bianca che si aggiunge a quelle che illuminano il cielo della città baltica di San Pietroburgo in questa stagione: "Notte Bianca #24" Dimitri Ozerkov, nato il 26 gennaio 1976 a San Pietroburgo, è storico dell’arte, filosofo, curatore di numerose esposizioni di arte contemporanea in Russia e non solo.
Dal 2007 lavora all’ambizioso progetto Hermitage 20/21 Project for Contemporary Art, che punta a collezionare e esporre arte contemporanea russa. Sempre del 2007 è la mostra da lui curata USA Today, una selezione volutamente provocatoria di artisti contemporanei americani con opere provenienti dalla collezione di Charles Saatchi, che portò il suo nome alla ribalta sulla stampa russa.
Nel 2011 ha curato l’omaggio a Dimitry Prigov per la 54esima Biennale di Venezia ed è stato Commissario di Manifesta X (2014), autore di pubblicazioni e articoli sulla creazione contemporanea e l’arte del XVIII secolo.
Nel 2017 è tra i curatori di Glass and Bone Sculptures 1977-2017 di Jan Fabre, una selezione di sculture in vetro ossa prodotte dall’artista belga in trent’anni di lavoro ed evento collaterale alla 57esima Biennale.
Ha inoltre curato la mostra Futuruins, una riflessione sul significato e sull’estetica delle rovine tra passato e presente, conclusasi a Palazzo Fortuny.
Andrey Kuzkin è nato a Mosca nel 1979. Si è laureato nel 2001 al dipartimento di Arti Grafiche dell'Università di Mosca delle Arti della Stampa.
Ha iniziato a partecipare ad esposizioni nel 2006, sviluppando il suo particolare stile di arte performativa. Ha attirato l'attenzione di critici e curatori nel 2008 nel campo d'arte "Veretevo" durante la Biennale Giovanile "Stop! Chi va là?". Ha mostrato diversi importanti lavori, tra cui l'installazione "Circle-wise", che è ricordata come sensazionale. Per diverse ore Kuzkin camminò in cerchio in una pozza di cemento liquido, legato a un bastone al centro. La performance è durata fino a quando l'artista non ha più potuto impastare il cemento che ha iniziato a solidificarsi.
Lo stesso Kuzkin ha descritto la performance come un atto di solidarietà con le persone, costrette a portare sulle loro spalle la durezza della vita quotidiana così insopportabilmente difficile nel suo paese.
Ivan Plusch è nato a Leningrado, in Russia, nel 1981. Si è laureato presso l'Accademia d'arte e industria di San Pietroburgo. Le sue mostre personali si sono tenute nella RX Gallery, Parigi (2017), e nella Deborah Colton Gallery, Houston (2016). Ha partecipato a Glasstress Gotika, evento collaterale della 56a Biennale di Venezia (2015), alla Biennale d'arte contemporanea di Mosca (2014), alla Triennale di Milano, al Kunst im Rohnerhaus (Austria), a Lutero e all'Avanguardia (Wittenberg). Le sue opere sono esposte presso il Museo Ermitage e nel Museo Russo di San Pietroburgo, nel Museo di Arte Moderna di Mosca e in diverse collezioni private. Plusch vive e lavora a San Pietroburgo. Realizza dipinti e installazioni che illustrano la fluidità e il trascorrere del tempo.
Irina Drozd è nata a Rzhev, in Russia, nel 1983. Nel 2009 si è diplomata all'Accademia di arte e design di San Pietroburgo, facoltà di pittura monumentale e decorativa.
Le sue mostre personali si sono tenute presso la UVG Gallery, Budapest (2017) e la Erarta Gallery, Zurich, Svizzera (2013). Irina ha partecipato alla Biennale d'Arte Contemporanea di Mosca (2017), alla 5a Biennale di Mosca delle arti contemporanee (2013) e alla 14a Biennale di Giovani Artisti dell'Europa e del Mediterraneo, Macedonia (2009). Irina Drozd ha ricevuto la nomination al Premio Kuryokhin e all'Innovation Award. Le sue opere sono espsote al Moscow Museum of Modern Art, al National Center for Contemporary Art (Mosca, Krasnoyarsk), nonché presso collezioni private e pubbliche in Germania, in Italia (Museo d’Arte Moderna, Roma), in Russia e negli Stati Uniti (collezione Lenny Kravitz). Irina Drozd vive e lavora a San Pietroburgo.
Per ulteriori informazioni:
www.museomarinomarini.it