Sabato 11 Maggio alle
ore 19.30 è in programma lo spettacolo
"Polli d'allevamento" di
Er Gao, in
scena nel nuovo spazio
PARC - Performing Arts Research Centre al piazzale delle Cascine, nell'ambito del progetto
'Focus Cina' per la
XXVI edizione di Fabbrica Europa.
Lo spettacolo è
il risultato del workshop tenuto dal coreografo, condotto a Firenze
, per un gruppo di danzatori locali, in continuazione del progetto This is a chicken coop (2016).Il lavoro del 2016, presentato in festival internazionali di 7 paesi, è incentrato sul processo di modernizazzione/urbanizzazione selvaggia avvenuta in Cina negli ultimi 30 anni. Come negli allevamenti intensivi, le persone vengono ingozzate e stipate in spazi sempre più angusti, a ritmi sempre più veloci. In maniera simile, ballerini e danzatori durante il periodo di formazione vengono “rimpinzati” di capacità tecniche, nozioni teoriche e estetiche in modo automatizzato, spesso senza capire il (o essere coinvolti sul) come e perché.
Danzatore e coreografo,
Er Gao utilizza danza, film, installazione e altre strategie creative. Laureato all’Accademia per le arti dello spettacolo di Hong Kong, nel 2007 a Canton ha fondato l’ErGao Dance Production Group (EDPG) che lavora in particolare sul teatro danza, l’arte pubblica e l’educazione alla danza. Tra il 2008 e il 2012 è stato invitato a partecipare a progetti con compagnie di danza internazionali tra cui la Rubatu Tanz (Germania), Angie Hiesl e Roland Kaiser (Germania), Limitrof Company (Francia), Emio Greco | PC (Olanda). Dal 2012 ha ricevuto commissioni da diverse organizzazioni e festival tra cui Ibsen International (Norvegia), Hong Kong Arts Festival, Jumping Frames Dance Film Festival, Guangdong Modern Dance Festival, Guangdong Modern Dance Company, DPAC Dance Company (Malesia), Shanghai Ming Contemporary Art Museum. In Italia ha partecipato a GenderBender Festival 2015 con Disco-Teca. Attualmente si trova a Zurigo per una residenza creativa sostenuta da Pro Helvetia.
Focus Cina - Corpo, ideologia, contemporaneitàQuando si sente parlare di arti sceniche cinesi, la mente va immancabilmente alle stesse immagini: le movenze languide dell’opera di Pechino, le prodezze fisiche di acrobati e contorsioniste, le immense coreografie di gruppo. Cartoline di una Cina esotica, lontana nel tempo e nello spazio, difficile da conciliare con la nostra idea (italiana, europea) di “contemporaneità”. Suggestioni che solleticano la fantasia suggerendo una differenza sostanziale, irriducibile, fra “noi” e “loro”. Dietro l’immagine bidimensionale riproposta incessantemente dai media, ci sono non una ma tante Cine diverse. E la danza contemporanea rispecchia bene il dinamismo di questo paese: una realtà in mutamento, sfaccettata, in cui tradizione e sperimentazione coesistono e dialogano in modo complesso. La rassegna “corpo-ideologia-contemporaneità” intende proporre, al pubblico italiano ed europeo, una panoramica ampia sulla recente produzione di danza e arti visive cinesi. Cinque coreografi emergenti presentano il loro lavoro attraverso spettacoli, performance e workshop. Al centro della loro ricerca, il corpo, e le diverse forze ideologiche che (in ogni periodo storico) lo attraversano, condizionano, definiscono. Dal corpo come luogo di resistenza di Lian Guodong/Lei Yan al corpo come ricettacolo della memoria di Wu Hui e Yu Yanan; dal corpo queer e provocatorio di Er Gao alla ricostruzione archeologica del corpo di Tian Tian. Oltre alla parte performativa, il programma offre occasioni di approfondimento con lectio magistralis di personalità accademiche, incontri con gli artisti e momenti di sharing con coreografi italiani. Anche l’aspetto visivo avrà un ruolo centrale, con filmati e contributi video che ripercorrono momenti e personalità salienti della danza contemporanea cinese. Fabrizio Massini, curatore
Fabbrica Europa è il festival internazionale sulla contemporaneità, arrivato alla sua ventiseiesima edizione affronta il 2019 con lo slancio di un nuovo inizio. Un Festival diffuso sulla città di Firenze che animerà diversi spazi, teatrali e non, con un continuo attraversamento di gesti performativi, sonori e artistici che esprimono i segni di una geografia creativa espansa che dall’Europa arriva all’Asia, passando per il Sud del mondo.
Per informazioni:
www.fabbricaeuropa.net AC