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martedì 03 dicembre 2024

"Art is Now", mostra di opere contemporanee alla Galleria360 di Firenze

03-05-2019

“Nessuno può spiegare come le note di una melodia di Mozart, o le pieghe di un panneggio di Tiziano, producano i loro effetti essenziali. Se non lo senti, nessuno può fartelo sentire col ragionamento.”(John Ruskin)

Secondo Plotino, filosofo neo-platonico vissuto nel III secolo d.c., l’opera d’arte coincide con “l’idea”; è cioè l’immagine perfetta che l’artista ha in sé e sulla quale fonda poi il suo lavoro. La bellezza quindi risiederebbe nell’archetipo, non nella forma esteriore. Benedetto Croce riprende il concetto di opera d’arte neoplatonico e lo estremizza. Per il filosofo italiano l’arte è pura intuizione e l’opera d’arte corrisponde all’immagine “interiore dell’artista”, in quanto espressione pura del genioSecondo Walter Benjamin, filosofo tedesco del Novecento, ciò che contraddistingue un’opera d’arte è invece il suo “hic et nunc”,  un qui ed ora, che si afferma in un particolare intreccio spazio-temporale e che costituisce i caratteri di unicità, autenticità e autorità di ogni creazione artistica. Sempre secondo il filosofo tedesco la nascita delle nuove tecniche di riproduzione (ed in particolar modo della fotografia) avrebbe però privato l’opera d’arte della sua “aura”.

Oggi, la Gioconda stampata su un foulard, la Primavera di Botticelli su una tazza, i famosi “dripping” di Pollock che decorano delle magliette sembrerebbero dar ragione ai vaticini di Walter Benjamin. La riproducibilità dell’opera d’arte ha dunque veramente causato la perdita irrimediabile dell’aura, ovvero del «qui e ora» magico e unico che si fonde con la creazione artistica contraddistinguendola?

Nell’ Ars Poetica, Orazio afferma che la poesia doveva essere intesa come veicolo di conoscenza e al tempo stesso doveva essere in grado di suscitare emozioni, di commuovere: il poeta aveva infatti il compito di mostrare al pubblico le passioni che intendeva trasmettere. Effettivamente, ciò che distingue l’opera d’arte originale dalla sua riproduzione è proprio il fatto di scaturire da una emozione e al tempo stesso di “emovere”, ovvero “smuovere” un sentimento. Quindi, sebbene l’avvento delle tecniche di riproduzione abbiano intaccato il concetto di “unicità spazio-temporale” di un’opera, non viene assolutamente meno il presupposto di qualsiasi esperienza estetica necessaria per “vivere” l’opera: ovvero l’emozione.

“Art is Now” è dunque una mostra d’arte contemporanea di artisti stranieri, le cui opere sono connesse al presente, “all’oggi”, ma al tempo stesso vanno “oltre” quell’hic et nunc poiché sono in grado di aprire gli occhi della mente e del cuore e di sospingerci verso l’alto. Del resto, “l’arte è capace di esprimere e rendere visibile il bisogno dell’uomo di andare oltre ciò che si vede, manifesta la sete e la ricerca dell’infinito. Anzi, è come una porta aperta verso l’infinito, verso una bellezza e una verità che vanno al di là del quotidiano.” ( Papa Benedetto XVI ).

L’Inaugurazione avrà luogo Venerdì 3 Maggio 2019, alle ore 19.00, alla Galleria360 in via il Prato 11r, Firenze. Durante la serata sarà offerto un cocktail di benvenuto mentre musicisti jazz suoneranno dal vivo, creando un felice connubio tra Arte e Musica.

Per maggiori informazioni: www.galleria360.it