Saranno gli “Stevland”, quintetto formato da Claudia Tellini alla voce, Emanuele Parrini al violino elettrificato, Riccardo Galardini alle chitarre, Nicola Vernuccio al contrabbasso e Walter Paoli alla batteria e effetti elettronici, con un repertorio dedicato a Stevie Wonder, a inaugurare la 15/ma edizione del Girone Jazz, martedì 7 maggio alle ore 21.30 presso il Circolo Arci Il Girone (via Aretina 24). La rassegna Girone Jazz, a cura de Nuovi Eventi Musicali, Il Girone e Eventi Music Pool, proporrà, fino al 28 maggio, quattro appuntamenti per esplorare tutte le sfumature del jazz, in compagnia delle stelle del panorama jazzistico italiano.
Tema principale dell’edizione di quest’anno è la comunità: “Alla base della conoscenza c’è la cultura. Alla base della cultura ci deve essere una comunità, anche solo una speranza di relazioni future tra persone che provano emozioni simili e rinnovate. Potremmo dire che il jazz, la musica tutta sembra essere quasi la sintesi di questo caos speranzoso, che dà senso allo stare insieme. Agli artisti, a chi studia, a chi progetta cose e pensieri lunghi è dedicata questa edizione” - dice il direttore artistico Augusto Benvenuti.
“Il Girone Jazz Festival è un’operazione di resistenza” – aggiunge Mario Setti, Presidente Nuovi Eventi Musicali. Non una resistenza passiva o “nervosa”, bensì fondata su tre fattori: la Conoscenza, la Formazione, una Comunità. La conoscenza è ciò che scaturisce dalla cultura: troppe volte si confondono i luoghi (teatri, festival, città intere) con ciò che vi avviene dentro di immateriale e non registrabile. Ecco, il Girone Jazz è un luogo dello spirito, nel quale si forma una conoscenza condivisa. E in questi 15 anni ci siamo anche tutti formati lì dentro: è cresciuta una volontà di sapere, sentire, ascoltare. E solo attraverso la volontà si esprime il meglio di un pubblico e di un artista. Non una formazione “classica”, meglio forse dire una deformazione democratica. Infine, la parola scelta appunto per questa edizione, la comunità: un gruppo di persone che si riunisce, si ascolta a distanza, si conosce e riconosce. Questo avvenimento prorompente è ciò che spaventa maggiormente: i “potenti”, chi purtroppo vive nelle paure e nelle bolle dei nostri tempi”.
Gli Stevland proporranno un concerto pieno di energia basato sul repertorio di Stevie Wonder. Il quintetto, che ha lavorato per circa quattro anni su un pugno di brani del primo dell’artista statunitense, puntando sui brani con contenuti socio politici, ancora oggi attuali, ha poi rielaborato e ripensato il tutto con una mentalità specificamente jazzistica, per cui si ascoltano spazi free, swing, improvvisazione, una composizione inedita che s’innesta come parte di un medley. Il gruppo non si è mai fermato, ha sempre continuato a modificare le composizioni, rinnovandole, cambiandole con idee nuove. I contenuti del repertorio Wonderiano valgono ancora la pena di essere proposti al pubblico di ieri e di oggi, in quanto profondamente significativi e purtroppo difficilmente paragonabili al pop contemporaneo. Il progetto è uscito in cd e vinile tra il 2013 e il 2014.
Il Girone Jazz proseguirà martedì 14 maggio con il pianoforte di Alessandro Galati, che insieme alla voce di Stefania Scarinzi, i clarinetti di Nico Gori, il contrabasso di Ares Tavolazzi e la batteria di Walter Paoli daranno voce a “For Haden’s Sake”, progetto che nasce per omaggiare Charlie Haden, uno dei più importanti musicisti della storia del Jazz. In questo lavoro, che sarà presto registrato in un disco, la volontà è quella di sintetizzare e reinterpretare tutte queste componenti aggiungendo testi originali sui brani di Haden, dando risalto alle sue immortali melodie (ingresso unico intero 12€, ridotto 10€ soci Arci, giovani fino 25 anni).
Protagonisti dell’appuntamento di martedì 21 maggio saranno gli Osmanngold Swing Orchestra, gruppo formato dai nove musicisti con estrazioni e provenienze professionali diverse: Marco Nesi alla tromba in sib, Stefano Pratesi alla tromba in mib, Luciano Fiorello al flicorno soprano, David Micheloni al clarinetto, Giacomo Petrucci ai sassofoni-arrangiamenti, Fausto Davide Antonini al trombone, Andrea Rinaldi al pianoforte-e arrangiamenti, Michele Staino al contrabbasso e Marcello Nesi alla batteria e arrangiamenti). Da Duke Ellington e Glenn Miller, da Benny Goodman a Louis Armstrong, il gruppo cerca di ottenere le grandi elettricità sonore delle orchestre swing tradizionali attraverso l'utilizzo di massima pregnanza armonica nella scrittura orchestrale affiancata alla scelta e alla costruzione di particolari strumenti ad ottone (ingresso libero e gratuito).
Il festival si chiuderà il 28 maggio con una serata dedicata al sassofonista Massimo Urbani dal titolo “Dedication to Max” in un concerto che non celebra solo il ricordo di Urbani ma tenta di far vivere il gusto della scoperta per il rischio. “L’avanguardia sta nei sentimenti” diceva Urbani. Il batterista Alessandro Fabbri, Pietro Tonolo, improvvisatore instancabile e voce fra le più pure del jazz europeo, Simone Santini e Guido Zorn, affermati musicisti la cui professionalità non è seconda alla loro curiosità, cercheranno di rendere questa affermazione sempre attuale, come Massimo avrebbe voluto (ingresso unico intero 12€, ridotto 10€ soci Arci, giovani fino 25 anni).
Info e prevendite: www.nuovieventimusicali.it – eventimusicpool.it – info@nuovieventimusicali.it
Prevendite circuito Boxoffice – www.boxol.it – www.ticketone.it
Prezzi: ingresso unico 12€ intero, 10€ ridotto per soci Arci, giovani fino 25 anni per le date del 7, 14 e 28 maggio. Ingresso gratuito il 21 maggio.