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mercoledì 25 dicembre 2024

Dal Kenya e dalle Mauritius per "salvare gli innocenti" i dipinti dell’Accademia Europea

09-05-2019
Africa e Rinascimento si incontrano per “salvare gli innocenti”. Si inaugura giovedì 9 maggio a partire dalle 18 al Caffè del Verone (piazza della SS. Annunziata, 13) “Innocenza Salvata”, la mostra dei dipinti di Emma Beeharry (Mauritius) e Claudia Zamberia (Kenya), studentesse internazionali del Drawing & Painting Certificate Program dell’Accademia Europea di Firenze. Le opere ripercorrono la storia di una delle piazze più visitate della città, reinterpretata nel segno della creatività e della multiculturalità. La mostra resterà visitabile fino al 16 maggio (ingresso libero).

Una nuova veste per i Tondi di Andrea Della Robbia, rielaborati in forme morbide e contemporanee, in sei tele che sono spunto per una riflessione sui temi della maternità e dell’infanzia attraverso la sensibilità artistica delle due studentesse africane. Un percorso ospitato grazie all’accoglienza del Caffè del Verone, che attraversa secoli di storia dell’arte e che collega la Madre Terra ai canoni estetici rinascimentali, fondendo le culture di origine delle artiste con quelle passate e moderne del paese in cui hanno scelto di proseguire la loro formazione, proprio lì dove l’architettura del Rinascimento è nata.

 “Quella degli Innocenti – dicono Rodolfo Bargelli, docente di disegno e Miguel Fabruccini, docente di pittura all’Accademia Europea di Firenze – fu impresa semplice e grandiosa allo stesso tempo. L’architettura del Rinascimento nasce qui, con un fabbricato che si apre alla collettività ‘offrendo’ alla città l’istituzione sociale più all’avanguardia dell’Europa del tempo, attraverso le forme create dall’architetto più avant-garde del tempo. Si viene ancora a Firenze per conoscere la bellezza e i suoi valori, quelli che possono tuttora strutturare il futuro, ed è singolare che talvolta debbano essere proprio i giovani stranieri a ridare vita ad una tessitura di connessioni culturali che spesso sembra interrotta”.