SUI GENERIS: Autoritratti prende il via da un ciclo di incontri dedicati all’identità di genere. I pensieri e le azioni condivisi negli incontri hanno costituito la genesi del progetto che si formalizza ora in un singolare percorso espositivo. La preview della mostra a Le Murate. Progetti Arte Contemporanea di Firenze, sarà anticipata Mercoledì 5 giugno alle ore 17.30 da un incontro con Chiara Frugoni.
“Chiara rispetto a Francesco. Chiara, la più fedele seguace di Francesco, coraggiosissima, tenace e molto umana, adorata dalle consorelle”.
Le ricerche di Chiara Frugoni sono state fonte di ispirazione nel corso di tutto il progetto con assonanze tra il luogo e le riflessioni del seminario e i temi da lei trattati, su Chiara d’Assisi e sul ruolo del convento come luogo non solo di esclusione, ma anche di emancipazione.
“Il ciclo di incontri Sui generis, sviluppato a partire da una pratica di dialogo intrapresa con Chiara Camoni e Cecilia Canziani nell’estate 2018, viene articolato in un progetto commissionato da Le Murate. Progetti Arte Contemporanea in collaborazione con Regione Toscana nella volontà di favorire nuove modalità del ‘fare artistico. L’esperienza di produzione risulta così non più compressa nel format mostra, ma aperta a forme di maggiore respiro, arricchite da un dialogo aperto e in divenire e da una riflessione che ha gelosamente preteso una cadenza temporale lunga e articolata”. Valentina Gensini
Il percorso si è sviluppato in tre momenti: letture collettive, una lecture pubblica e infine, a dare un ritmo al pensiero, l’azione collettiva del lavoro al telaio, al quale – nel corso dei mesi – si sono alternate tante diverse mani di artigiane, artiste e curatrici che hanno lasciato traccia del loro operato realizzando un tappeto che è anche il fulcro del percorso espositivo. Non essendo possibile raccontare in forma di mostra i seminari, Autoritratti rappresenta il tentativo di ridistribuire, attraverso una serie di opere e ulteriori momenti di approfondimento, il senso di un percorso costruito di relazioni tra persone e ambiti del sapere, con le parole di libri e con le opere di autori diversi e distanti nel tempo.
Le opere di Chiara Camoni e Bettina Buck in mostra invitano a riflettere sulla relazione tra corpo e spazio, sul modo in cui i corpi costruiscono ambienti, i gesti generano mondi, i mondi raccontano relazioni, e le relazioni sono un modo per reinventare le modalità di stare insieme, produrre, esporre. I gesti e le voci di chi ha partecipato agli incontri sono custoditi e rappresentati da un tappeto presentato in mostra e tessuto con la supervisione della tessitrice Paola Aringes.
Attorno a questo oggetto che è anche un luogo, un corpus di lavori inediti di Chiara Camoni fa a sua volta spazio ai lavori realizzati da Bettina Buck tra il 2010 e il 2017. Unite da una riflessione comune sulla scultura e da un’attitudine dialogica, i lavori delle due artiste si offrono come punti di vista l’una sul lavoro dell’altra.
“Nel corso dei seminari abbiamo ragionato attorno all’idea di genere come asimmetria, di lavoro e pensiero come pratiche collettive a partire dalla condivisione di un tempo dedicato e di uno spazio. Lo spazio nel quale abbiamo lavorato è quello de Le Murate, che in origine è stato un convento di clausura, dunque luogo di separazione dal mondo, ma anche di relazione, di vita comune e di emancipazione attraverso la lettura e l’artigianato. In questo senso la nozione di spazio domestico, di spazio abitato e non astratto, di spazio da costruire è alla base dei seminari e della mostra.” La curatrice, Cecilia Canziani
La mostra sarà aperta al pubblico dal 6 giugno al 5 ottobre 2019 | martedì – sabato 14.30 – 19.30
Con il patrocinio di Regione Toscana. Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio
L’esposizione è stata realizzata in collaborazione con SpazioA, Pistoia.
Courtesy: Chiara Camoni, Senza titolo – Vasetti, 2018 terracotta bianca con smalti di cenere animale (ossa, conchiglie e gusci di lumache), erbe selvatiche (gramigna) / white terracotta, animal ashes polish (shells, bones, snail-shells), wild weeds (wheatgrass) Collezione Silvia Fiorucci-Roman, Principato di Monaco Courtesy SpazioA, Pistoia Photo by Camilla Maria Santini
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Chiara Camoni (Piacenza, 1974) vive a lavora a Fabbiano, in Alta Versilia. Diplomata in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera, lavora per alcuni anni con l’Istituto per la Diffusione delle Scienze Naturali di Napoli. Insieme ad altri artisti fonda il Magra – Museo d’Arte contemporanea di Granara. Con Cecilia Canziani sta sviluppando il ciclo di seminari La Giusta Misura, avviato presso le Murate Progetti Arte Contemporanea di Firenze. Tra le mostre recenti: Zenzic, con Anna Barham, curata da Caterina Avataneo, Arcade Gallery, London; Sisters, MIMA – Middlesbrough Institute of Modern Art, Middlesbrough; La Vita Materiale. Otto stanze, otto storie, curata da Marina Dacci, Palazzo da Mosto, Reggio Emilia; Il disegno del disegno, curata da Saretto Cincinelli, Museo Novecento, Firenze.
Bettina Buck (Colonia 1974, Berlino 2018) si è diplomata presso il Kunsthochschule für Medien di Colonia e ha poi ottenuto un Master in Fine Art presso Goldsmiths, University of London. La sua ricerca si concentra sulla nozione scultura come durata e collasso, caso e trasformazione. Mostre selezionate: 2018 Raumfolgen, Schloß Burgau, Düren; 2016 City Dance Köln; Tutta l’Italia è silenziosa Accademia Tedesca di Villa Massimo e Accademia Reale di Spagna, Roma 2014 Another Interlude, Performance, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma, To continue. Notes towards a Sculpture Cycle: Scale, Nomas Foundation, Roma; 2012 A House of Leaves, David Roberts Art Foundation, London; 2011 V&A cycle (performance), performance, Postmodernism: Style and Subversion 1970-1990: Friday Late: The Postmodern Look, V&A, London; 2010 Platzhalter, Galerie Monitor, Roma; 2007 Reaparecidos, Museo de la Ciudad, Quito. Tra il 2009 e il 2017 ha realizzato cinque Invite projects, una serie di mostre strutturate come un dialogo tra la propria pratica e quella di un’artista con il cui lavoro ha sentito un rapporto di intimità e confronto: Cologne, 2009; Berlin 2011; London, 2012; Exeter, 2013; Berlin, 2017.
Chiara Frugoni ha insegnato Storia medievale all’Università di Pisa, Roma e Parigi. Ha pubblicato numerosi saggi sulla figura di san Francesco, tra cui: Francesco e l’invenzione delle stimmate (premio Viareggio per la saggistica 1994), Vita di un uomo: Francesco d’Assisi e Storia di Chiara e Francesco (Frontiere 2011). Presso Einaudi ha inoltre pubblicato: La Cappella degli Scrovegni di Giotto, La cattedrale e il battistero di Parma e L’affare migliore di Enrico. Giotto e la cappella Scrovegni, La voce delle immagini. Pillole iconografiche dal Medioevo e Le storie di San Francesco. Guida agli affreschi della Basilica superiore di Assisi. Tra i suoi libri: Storia di un giorno in una città medioevale (Laterza 1997); Mille e non piú mille. Viaggio fra le paure di fine millennio, con Georges Duby (Rizzoli 1999); Due papi per un giubileo. Celestino V, Bonifacio VIII e il primo Anno Santo (Rizzoli 2000); Medioevo sul naso. Occhiali, bottoni e altre invenzioni medievali (Laterza 2001); Da stelle a stelle. Memorie di un paese contadino (Laterza 2003); Una solitudine abitata: Chiara d’Assisi (Laterza 2006), Vivere nel Medioevo. Donne, uomini e soprattutto bambini (Il Mulino 2017), Uomini e animali nel Medioevo. Storie fantastiche e feroci, (Il Mulino 2018). I suoi libri sono tradotti nelle principali lingue europee, oltre che in giapponese e in coreano.
Per ulteriori informazioni: www.lemuratepac.it/sui-generis-autoritratti/