Romanzi e novelle incontrano il Jazz: appuntamento giovedì 13 giugno alle 18.30 alla libreria Todo Modo (via dei Fossi, 15 rosso) con Federico Fini, già sceneggiatore Rai, all’esordio letterario con il romanzo “Chiedi a Coltrane” (Emersioni Editore) per un dialogo in musica con Francesco Cusa, batterista, compositore e scrittore con all’attivo collaborazioni con Paolo Fresu, Andy Sheppard, Gianni Gebbia e autore di “Novelle crudeli” (Eris Edizioni). Dopo il tutto esaurito della tre giorni dedicata al libro a Villa Bardini, proseguono gli appuntamenti targati La Città dei Lettori, a cura di Associazione Wimbledon.
Una vera e propria perfomance multimediale, tra letture, riflessioni e musica con uno schermo sul quale si susseguiranno le proiezioni accompagnate dalle percussioni: “È come col jazz. Non c’è prima, non c’è dopo, melodia o fine. È tutto e dura per sempre perché qualcun altro riattacca dalla tua ultima nota” dichiarano gli ospiti.
“Chiedi a Coltrane” di Federico Fini (Emersioni Editore)
Trasferitosi in un appartamento insieme alla giovane moglie e ai due figli piccoli, Andrea riceve visita dal fantasma del proprio cane Coltrane, morto venticinque anni prima. L’uomo, dedito al jazz e agli eccessi della vita notturna, ha appena ricominciato a scrivere dopo anni di inattività, prendendo spunto dal rapporto con la moglie, incrinatosi dopo la nascita del secondo figlio. Quando Andrea sembra sul punto di concludere il suo romanzo, Coltrane lo guida alla scoperta di Spice, un vecchio che abita nella soffitta dell’appartamento. L’uomo, abbandonata l’idea di scrivere, cerca di scoprire perché Coltrane e Spice gli siano apparsi e se abbiano a che fare col proprio destino.
“Novelle crudeli. Dall’orrore e dal grottesco quotidiani” di Francesco Cusa
Illustrato da Daniele La Placa (Eris Edizioni)
Stimati professionisti schiavi del delirio consumato nel segreto dei propri appartamenti, donne sadiche e vendicatrici che trasformano l’omicidio in virtù, vite stravolte da logiche subumane e percezioni allucinate che non possono avere un lieto fine. Con ironia, stupore e malcelato disgusto, il narratore ci porta al centro di un inferno fatto di piccole tragedie domestiche dai toni splatter, morbosità patologica dei rapporti interpersonali e ripugnanti legami di parentela che possono tormentare sino alla follia. I personaggi di Cusa sono guidati da meccanismi mentali deformi, esseri mostruosamente banali che solo nell’incoscienza e nella morte si riscattano da un’esistenza apatica. L’autore usa il fantastico, l’horror più macabro e il surreale per raccontarci ciò che di più basso smuove i vizi, gli istinti e le morbosità dell’uomo contemporaneo. Cinico e impietoso ci descrive un’umanità malata incapace di redimersi.
Per maggiori informazioni: www.lacittadeilettori.it