Martedì 2 Luglio, alle ore 17.00, l'Institut français Firenze in piazza Ognissanti racconterà attraverso le firme dei suoi visitatori i rapporti culturali e sociali tra Firenze e Parigi.
All'incontro, intitolato "Spigolature dal Livre d'Or di Palazzo Lenzi", Silvio Balloni parlerà dei rapporti culturali italo-francesi e di una forma associativa nata a Firenze sul modello di Parigi: il Circolo dell’Unione, mentre Domenico Savini descriverà le presenze mondane dell’aristocrazia francese a Firenze dalla Belle Epoque al dopoguerra.
La storia dell’Istituto francese di Firenze si intreccia, sin dalla sua fondazione, con i nomi più prestigiosi della politica e della cultura italiana e internazionale. Come ci testimonia il Livre d’Or dell’Institut, Palazzo Lenzi durante la sua storia accoglie sia i membri della cultura ufficiale, sia gli interpreti delle tendenze più moderne e attuali della letteratura, della musica e dell’arte contemporanea, in un dialogo sempre vivo e stimolante: pensando alle presenze italiane, troviamo infatti, tra il primo e il secondo decennio del Novecento, illustri docenti che insegnano nel prestigioso Istituto di Studi Superiori, come Guido Mazzoni, Guido Biagi e Pio Rajna, accanto ai numi tutelari dell’estetismo fiorentino, Angiolo Orvieto e Diego Garoglio, nonché a esponenti prestigiosi della Scapigliatura come il librettista Arrigo Boito, infine ai membri delle avanguardie, tra cui spiccano i redattori de “La Voce” Giovanni Papini, Giuseppe Prezzolini e Ardengo Soffici. In seguito, nel secondo dopoguerra, frequentano l’Institut, nello stesso periodo, bibliofili, filologi e linguisti italiani di fama internazionale come Tammaro De Marinis, Giacomo Devoto e Bruno Migliorini, affiancati dai poeti ermetici Mario Luzi e Piero Bigongiari, nonché dal Premio Nobel Eugenio Montale. Queste presenze dialogano in modo costante con i numi tutelari della cultura francese in visita all’Institut nei vari periodi della sua storia, da Benjamin Crémieux a Pierre de Nohlac, da Ernest Ziromsky a Paul Hazard, a illustri italianisti come Henri Bedarida, André Pératé, a poeti come Jean Jacques Bernard, Paul Eluard e Claude Aveline.
L’incontro avrà come scopo l’approfondimento e l’illustrazione degli intensi legami culturali tra le due città, con un’attenzione alle ‘presenze’ in seno all’Institut degli esponenti più in vista del panorama culturale e dell’haute société francese.
Per maggiori informazioni: www.institutfrancais.it/firenze/