Sarà il giovane Diego Matheuz a dirigere l’Orchestra del Maggio nella Madama Buttefly di Giacomo Puccini che venerdì 5 luglio alle 20 darà il via alla programmazione estiva del Maggio (altre recite 9, 11 e 13 luglio alle 20). Matheuz, talentuoso direttore d’orchestra venezuelano cresciuto artisticamente nel vivaio di Josè Antonio Abreu - inventore del celebre “Sistema” che in Venezuela ha strappato tanti bambini alla strada offrendo loro un’educazione musicale pubblica – ha debuttato a Firenze nel 2010 durante il 73° Festival del Maggio Musicale Fiorentino a soli 26 anni ed è tornato successivamente nel 2012 e 2015, sempre per dirigere concerti sinfonici. Questa dunque è la prima volta che salirà del podio del teatro fiorentino per dirigere un’opera lirica. Ha collaborato con direttori importantissimi, primi tra tutti Claudio Abbado e Gustavo Dudamel, ed è stato direttore musicale principale del Teatro La Fenice. La regia di questo allestimento di Madama Butterfly, che fa parte del repertorio del Maggio, è di Fabio Ceresa, le scene sono di Tiziano Santi mentre sul palcoscenico, ad interpretare i ruoli di Cio Cio San e Pinkerton, ci saranno, rispettivamente, Liana Aleksanyan e Matteo Lippi.
Dopo i successi di Manon Lescaut, La bohème e Tosca, per Puccini pare giunto il momento di conquistare anche il palcoscenico tanto prestigioso quanto insidioso del Teatro alla Scala. Il soggetto di Madama Butterfly - opera che debutta con un iniziale insuccesso nella stagione scaligera il 17 febbraio 1904 - lo aveva scelto lui stesso dopo aver assistito quattro anni prima a Londra a un dramma analogo di David Belasco, basato su un novella di John Luther Long. La storia della giovane geisha sedotta e abbandonata da un ufficiale della marina americana aveva colpito l’immaginazione di Puccini, che ne aveva intuito immediatamente la dimensione musicale. Affiancato dall’ormai collaudato tandem dei librettisti Illica e Giacosa, il compositore decide di concentrare l’opera sulla figura dell’infelice Cio-Cio-San, realizzando un vero e proprio monodramma che ne segue le evoluzioni psicologiche dall’iniziale e disarmante ingenuità alla tragica ed eroica rassegnazione finale. Madama Butterfly, tuttavia, non è solo un dramma individuale ma rappresenta anche lo scontro tra culture e mondi diametralmente opposti, incarnati dai due protagonisti: da un lato la docile ma al tempo stesso risoluta geisha, che pagherà a prezzo della vita l’errore di essersi innamorata di un uomo estraneo alla sua tradizione di appartenenza, e dall’altro lo yankee Pinkerton, il cinico avventuriero incapace di provare emozioni reali e dedito unicamente al compiacimento delle proprie passioni. Contrapposti nel dramma, Oriente e Occidente risultano invece perfettamente combinati nella musica di Puccini ricchissima di contaminazioni eterogenee, dalle sonorità orientali abilmente ricreate con l’adozione di melodie tradizionali giapponesi, scale pentafoniche ed esatonali e combinazioni timbriche raffinatissime, agli elementi compositivi della tradizione musicale occidentale (come il fugato o il Leitmotiv ad esempio), fino alla citazione diretta dell’inno americano.
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