Una p
erformance site specific intitolata "
Novecento" quella che i performer del gruppo
Kinkaleri presenteranno
giovedì 18 Luglio dalle 18.30 alle 21.00 negli ambienti che ospitano la collezione permanente
Alberto Della Ragione, al
Museo Novecento di Firenze (Piazza Santa Maria Novella 10).
Il gruppo propone
un percorso immaginario che mette in relazione alcune opere del XX secolo con il corpo danzante dei performer, un atto motorio che coinvolge la dinamica, l'immagine e la “scrittura”. Sì, perché i performer che
si esibiranno faranno uso di un particolare codice - il
CodiceK, inventato dagli stessi Kinkaleri -,
un alfabeto gestuale che permette di trascrivere il simbolo alfabetico attraverso il proprio corpo, in continua dinamica nello spazio e nel tempo; una pratica coreografica dove una griglia rigida di traduzione tra alfabeto e gesto spalanca un luogo di libertà individuale sviluppando tutte le funzioni di un corpo impegnato in un movimento. La performance, realizzata nella sala della collezione permanente del Museo Novecento, nasce con la traduzione fisica/verbale dei titoli delle opere esposte, e instaura un dialogo tra il luogo che la contiene e il flusso di forme che produce.
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Un corpo si muove - spiegano i Kinkaleri -
pronuncia attraverso se stesso cosa gli sta attorno in una prossemica gestuale senza tensione. Il corpo, come lo sguardo, si appropria dello lo spazio; nessun tentativo drammaturgico apparente, solo la persistenza. Esso traccia linee, costruisce forme, in un tempo dilatato; volume verso volumi nel silenzio di una sala dedita alla contemplazione, interrotto sporadicamente dal suono di alcune lettere pronunciate dalla sua bocca, che, come frecce colpiscono lo spazio, gli astanti, la storia dell'arte”.
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Con il progetto Novecento di Kinkaleri - dice il direttore Sergio Risaliti
- non solo avviamo un’ospitalità rivolta ai protagonisti della ricerca nel campo performativo e coreografico nazionale e internazionale, perché in questo caso si tratta anche di un affondo sul ‘corpo’ del patrimonio artistico del Museo stesso. Un’azione ermeneutica e creativa che serve a ridefinire e plasmare con altri linguaggi, diversi da quello espositivo e storico-artistico, la relazione del pubblico con le opere esposte nel Museo, agendo al tempo stesso sul doppio termine, o registro, di collezione e permanente, così come su quello di corpo e alfabeto”.
Kinkaleri nasce a Firenze nel 1995. I componenti si incontrano, unendo le loro esperienze e studi precedenti maturati in vari campi, con l’intenzione di realizzare dei progetti specifici, sollecitando quindi la volontà di operare intorno a delle idee concrete e curando sempre tutti gli aspetti necessari alle creazioni della propria attività. Kinkaleri opera fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, performance, installazioni, allestimenti, materiali sonori, cercando unlinguaggio non sulla base di uno stile ma direttamente nell’evidenza di un oggetto. I lavori del gruppo hanno ricevuto ospitalità presso numerose programmazioni in Italia e all’estero, teatri, centri d’arte contemporanea, festival e spazi espositivi fra cui il Triennale/Teatro dell'Arte - Milano, Teatro Fabbricone - Prato, Teatro Grande - Brescia, Sophiensaele e KunstHalle Deutsche Bank - Berlino, Centre Pompidou - Parigi, Kaaitheater e KunstenFESTIVALdesArts - Bruxelles, Centro Pecci - Prato, Fondazione Gulbenkian - Lisbona, Kitazawa Town Hall - Tokyo, Oriental Pioneer Theatre - Pechino, Mercat de les flors - Barcellona, La Batie Festival - Ginevra, Festivan di Santarcangelo - Santarcangelo, Palazzo Strozzi - Firenze, Biennale Danza - Venezia, MAXXI - Roma. Dal 2001 Kinkaleri ha sede operativa a Prato nello spazioK, uno degli spazi dell’ex-area industriale Campolmi nel centro storico della città. Dal 2013 lo spazioK è Centro di Residenza Regionale sviluppando percorsi artistici appartenenti ai diversi campi della creazione e rivolti alle giovani generazioni, lo spazio è anche il luogo di is it my world? E Body To Be serie di appuntamenti curati dalla compagnia sulle arti della scena. Il gruppo è formato attualmente da Massimo Conti, Marco Mazzoni, Gina Monaco.
Ingresso libero fino ad esaurimento postiPer maggiori informazioni:
www.museonovecento.it AC