Un percorso di ricerca artistica che prevede visite mirate, a spazi e istituzioni del territorio toscano, e una serie di laboratori tenuti da artisti affermati a livello nazionale e internazionale: è l'obiettivo della seconda edizione delle
Residenze d’Artista di Manifattura Tabacchi, un progetto che vedrà occupati
sei giovani artisti provenienti da più nazioni, per sei mesi dal 2 settembre 2019.
L'iniziativa, ideata e curata da
Sergio Risaliti, storico e critico d’arte, direttore del Museo Novecento di Firenze, fa parte de
"La Cura, la Meraviglia, l'Armonia", progetto di residenze triennale nel quale gli artisti si concentreranno, per quest'anno, su quel sentimento che suscita stupore, che spinge a generare qualcosa di eccezionale e bello: la
Meraviglia, intesa in senso più ampio, da quello dei materiali, delle tecnologie, delle immagini a quello dei genomi naturali, della produzione industriale e artigianale, di quella artistica e poetica.
"Prende il via il secondo ciclo di residenze d’artista alla Manifattura Tabacchi nel nome della meraviglia” - dichiara
Sergio Risaliti –
“Un progetto di formazione e crescita artistica che è una delle grandi novità culturali della città di Firenze, non a caso proposto in questo luogo che sta rinascendo nel senso della creatività e della sperimentazione, dell'interdisciplinarità e dell'innovazione. Cosa c'è di più attinente all'arte della meraviglia? Creare cose eravigliose, generare stupore, non è forse il fine della creatività artistica? La situazione, qui alla Tabacchi, è virtuosa, e possiamo parlare di rinascimento in progress, per affermare che quella gloriosa epoca di sviluppo delle arti, esplosa nel XIV e XV secolo, non si è mai conclusa. E soprattutto non deve entrare in crisi un modello di proficui scambi tra mecenati e artisti, maestri e allievi, arti maggiori e minori, belle arti e artigianato, scienza e creatività, tecnologia e fantasia, pratiche materiali e spirituali.”“Il secondo capitolo delle residenze d’artista conferma l’impegno di Manifattura Tabacchi a portare creatività e arte negli spazi abbandonati dell’ex fabbrica. Siamo molto soddisfatti dei profili selezionati insieme a Sergio Risaliti e curiosi di vedere i ragazzi all’opera: artisti giovanissimi, di provenienza internazionale, che hanno l’opportunità di vivere a Firenze e lasciarsi ispirare dalle meraviglie della città e dagli spazi unici di Manifattura. Ci siamo prefissi di riuscire a coinvolgere il pubblico al fine di promuovere l’incontro e la condivisione dell’esperienza delle residenze d’artista col quartiere e la città: a partire dall’apertura degli atelier di lavoro ricavati nell’edificio 8 e con la diffusione di una pubblicazione periodica che racconti le residenze nel corso del loro svolgimento. Dopo l’inaugurazione del e dei suoi spazi dedicati all’arte del fare B9 lo scorso 21 giugno, la sfida consiste nel lanciare il programma dedicato all’arte contemporanea targato Manifattura Tabacchi di cui questo ciclo di residenze d’artista è un nuovo significativo capitolo.” (
Michelangelo Giombini, responsabile sviluppo prodotto Manifattura Tabacchi).
Il progetto si concluderà con l'esposizione delle opere dei sei giovani artisti e con i lavori che nasceranno dalla collaborazione durante i wokshop: una mostra sarà allestita negli spazi del B8 alla Manifattura Tabacchi, via delle Cascine 35, un edifico destinato a ospitare le iniziative legate all'arte contemporanea come per la prima edizione con la mostra
"La Cura".
I ragazzi saranno seguiti durante il loro percorso da
Sergio Risaliti, ideatore e curatore del progetto di residenze e da
Paolo Parisi, artista e docente dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, confermato nel ruolo di tutor delle residenze. Come già nella passata edizione, i sei giovani artisti avranno a loro disposizione un atelier in Manifattura Tabacchi e la possibilità di confrontarsi periodicamente con artisti, curatori, critici invitati a tenere brevi workshop. Tanti gli ospiti speciali che terranno laboratori con i protagonisti del progetto:
Ra di Martino,
Elena Mazzi,
Pantani Surace,
Stefania Galegati,
Goldsmith Chiari, e
Robert Pettena che svolgerà un laboratorio dedicato alla mappatura eclettica del patrimonio artistico e manifatturiero della città e dell'area metropolitana. Saranno anche chiamati a incontrare i giovani artisti residenti
Domenico Bianchi,
Alberto Garutti,
Giacinto di Pietrantonio e
Cristiana Perrella.
Questi i nomi dei protagonisti di questa edizione la cui sperimentazione spazierà tra fotografia, pittura, disegno, scultura, installazioni e video:
Bekhbaatar EnkthurNato a Ulaanbaatar, Mongolia nel 1994. La sua ricerca artistica si sviluppa intorno all’idea di cambiamento che è intrinseca di tutte le cose. Con lo scorrere del tempo, ogni oggetto, ogni essere, perde il suo significato originale e assume una nuova accezione, una nuova funzione. Qualunque energia non si esaurisce mai ma cambia la propria forma con il tempo, creando un’energia differente; l’essenza rimane invariata, immutata tuttavia si modifica il suo
significato d’essere
Negar ShariatyNata a Theran, in Iran, nel 1989. Artista e graphic designer iraniana. Ha completato gli studi di grafica nel 2014 e sta attualmente frequentando l’Accademia di Belle Arti a Torino: persegue con il suo impegno artistico una silenziosa ribellione alla mancanza di libertà personale e culturale in Iran.
Esma IlterNata a Marmara Ereglisi, in Turchia, nel 1993. La sua ricerca si interroga sull’identità, intesa come interazione con l’ambiente circostante, sull’ambiente stesso e la comprensione che abbiamo di esso. Opera tramite installazioni site specific di vario genere, proiezioni e sculture.
Giulia PoppiNata a Modena nel 1992, vive e lavora a Bologna. La sua ricerca artistica si concentra su una pratica di studio e sperimentazione dei materiali che la circondano, sul cambiamento e decadimento fisico di alcuni tipi di organico e sull’accostamento a materiali sintetici, sulla loro ambiguità e dicotomia. Il suo lavoro spesso passa da appunti fotografici, campioni di materiali e trova il suo ordine e compimento in installazioni ambientali o in sculture di grandi
dimensioni, dove l’opera si manifesta e si svela in momenti diversi, invadendo lo spazio dello spettatore che si trova così immerso in un mondo insolito e alieno, una “zona” dove lo spazio ribolle di materia. Una mitologia della materia aniconica ma non prima di narrazione.
Anna DormioNata a Putignano (BA) nel 1994, vive e lavora tra Monopoli e Lecce. La ricerca di Anna Dormio è rivolta alla manipolazione delle superfici e delle identità di oggetti e corpi. Attraverso la commistione di varie tecniche artistiche, prevalentemente pittura e fotografia, compie prelievi/appropriazioni di frammenti, scarti, brevi testi, appunti dimenticati o perduti, antiche fotografie, su cui apporta interventi pittorici o da cui derivano lente e continue accumulazioni, in grado di riconfigurare la loro identità e rigenerarne il senso. Un’azione affettiva e semantica con cui rielabora piccoli eventi originati dalla casualità, dalla perdita o dall’abbandono.
Davide D'AmelioNato a Termoli (CB) nel 1990, vive a Firenze. Il suo lavoro verte sulla struttura e la storia dell’immagine e della visione, sviluppandosi su una concezione duale tra i fenomeni normativi ed espressivi delle narrazioni. Da qui un interesse digressivo sulla questione della sessualità concepita come elemento entropico delle strutture sociali.
Per maggiori informazioni:
www.manifatturatabacchi.comJessica Bernardi