Un'immersione nell'arte dei
De Ranieri, da cinque generazioni maestri nella lavorazione del marmo all
'Hotel Pitti Palace al Ponte Vecchio o all’
Hotel Laurus al Duomo di Firenze, dove successivamente è anche possibile fare un apertivio con vista. Tutto questo è possibile grazie al
Centro Congressi al Duomo che ospita in esposizione temporanea nelle proprie strutture le opere della famiglia De Ranieri, scultori del marmo originari di Pietrasanta (Lucca), di proprietà della Fondazione Romualdo Del Bianco.
L’itinerario è libero e gratuito e può essere effettuato in autonomia.
Per un itinerario scultoreo è possibile partire dall’
Hotel Pitti Palace al Ponte Vecchio (Borgo San Jacopo 3r) per ammirare un’opera della fine dell’800 dello Studio d’Arte De Ranieri di Pietrasanta in marmo bianco statuario tratto dalla cava di Michelangelo. Una consolle, “L’Allegoria”, finemente raffigurante la competizione dell''uomo ‘con le sue Arti’, con ‘la Natura’ e presentata a suo tempo a Parigi. Salendo al sesto piano è visibile “Gusteau e l'oca intelligente” di Dino De Ranieri: chi vuole può fermarsi per una cena o semplicemente per un drink da consumare in una delle due terrazze panoramiche.
Attraversando il Ponte Vecchio, dopo una breve passeggiata a piedi, ecco l
'Hotel Laurus al Duomo (via de' Cerretani 54r), con l'Auditorium al Duomo, dove si trovano altre opere contemporanee di Dino De Ranieri: l’ingresso accoglie i visitatori con busti in marmo che rappresentano “Leonardo – Creatore dell’immaginabile” e “Galileo – Osservatore dei cieli”, oltre all’opera raffigurante “Cyrano” nella hall. Proseguendo, nel Foyer dell’Auditorium al Duomo dello stesso albergo si trova infine il busto di “Roberto Longhi”, lo storico d’arte morto a Firenze nel 1970. Salendo al sesto piano per un drink nella terrazza con vista sulla Cupola del Brunelleschi troviamo l’allegoria del “Bacco”. L’affaccio dalla terrazza dell’Hotel Laurus al Duomo rappresenta un vero e proprio “incontro ravvicinato” con uno dei monumenti più belli del mondo, immersi fra i tetti della città del Giglio, per godersi un bicchiere di vino o un cocktail accompagnati da un panorama affascinante.
Chi si trova nel centro storico di Firenze può visitare,
da settembre (dal lunedì al venerdì, tra le ore 10 e le 12.30, su prenotazione), anche Palazzo Coppini, sede del Museo Fondazione Del Bianco in via del Giglio 10, a pochi passi dall’Hotel Laurus al Duomo. Qui gli ospiti sono accolti da ben dodici busti firmati Dino De Ranieri esposti anche a Mosca e a Saratov: una collezione di caricature che raffigurano caratteristiche e stati d’animo che Maurizio Bossi pose in contrapposizione e definì “La famiglia umana”. In Palazzo Coppini troviamo anche “Pegasus”, la “La bandiera del dialogo” che rappresenta il logo della Fondazione Romualdo Del Bianco e “Michelangelo” il primo esemplare del modello di Michelangelo che avrebbe dovuto essere donato alla Città di Cracovia, ma che non fu finito, per una imperfezione della materia. La visita può proseguire nelle altre sale che custodiscono numerosi oggetti provenienti da tutto il mondo, facenti parte della collezione del Museo Fondazione Del Bianco, testimonianza dell’attività che la Fondazione ha intrapreso e sviluppato. Una raccolta di doni messa a disposizione in rete, composta da più settori della cultura inerenti alle tradizioni, usi e costumi di moltissimi paesi che condividono l’impegno della Fondazione nello sviluppo della comunicazione tra popoli, oltre a una biblioteca rara con oltre 6000 volumi scritti in 51 lingue e 12 alfabeti.
I
De Ranieri portano avanti in famiglia la loro arte da cinque generazioni: già alla fine dell’800, a Querceta (Seravezza, Lucca), era famoso lo Studio d’Arte di Angiolo De Ranieri (1834-1911) che lavorava insieme ai figli Ermenegildo (1862-1919), Aristide (1865-1926) e Ferruccio (1867-1957). Nel 1893 Aristide si trasferì in Francia, dove inaugurò una succursale dello studio a Parigi, in Rue Perseval 10, garantendo un costante aggiornamento degli stilemi che caratterizzavano la produzione artistica francese. A testimonianza di questo sodalizio artistico rimane, fra i numerosi lavori presenti in Italia e in varie parti del mondo, la citata consolle in marmo “L’Allegoria” che fu esposta al Grand Salon de Paris e che è ora visibile all'Hotel Pitti Palace al Ponte Vecchio di Firenze. Oggi il nipote di Aristide, Sirio, e suo figlio Dino portano avanti lo Studio d’Arte a Querceta con la stessa passione e maestria.
L’itinerario è libero e gratuito e può essere effettuato in autonomia, semplicemente visitando le singole strutture ricettive del Centro Congressi al Duomo. Per la visita a Palazzo Coppini è necessaria invece la prenotazione: 055.2650846,
visit@palazzocoppini.orgPer ulteriori informazioni:
www.centrocongressialduomo.com JB