Da lunedì 9 settembre a sabato 5 ottobre 2019, si terrà l'
esposizione di esemplari della Divina Commedia della
Sezione di conservazione e storia locale alla
Biblioteca della Oblate (Via dell’Oriuolo, 24).
Gli esemplari esposti, collocati principalmente nel Fondo Barbieri, nel Lascito Boncinelli e nel Lascito Cappellini, comprendono edizioni antiche, storiche e moderne, in un arco temporale che spazia dal Cinquecento alla metà del Novecento. Altri esemplari ed edizioni della Divina Commedia sono disponibili per la consultazione presso la Sezione di Conservazione e Storia Locale.
La Comedìa o Commedia di Dante Alighieri è un poema allegorico-didascalico, scritto in lingua volgare fiorentina, composto -secondo i criticitra il 1304/1307 ed il 1321. L’aggettivo “Divina” fu attribuito all’opera dal Boccaccio; nell’edizione giolitina curata da Ludovico Dolci e stampata da Gabriele Giolito de’ Ferrari nel 1555, la Commedia di Dante viene intitolata per la prima volta “Divina Commedia”. L’opera ebbe successo e fortuna fin dai primi anni di diffusione; il testo fu copiato in un vario numero di manoscritti e già a partire dal XIV secolo si producono commenti sull’Inferno.
I manoscritti della Commedia ad oggi conosciuti sono circa ottocento. L’editio princeps della Divina Commedia fu finita di stampare a Foligno l’11 Aprile 1472 da Johannes Numeister e da Evangelista Mei. Nel Quattrocento vennero stampate circa quindici edizioni della Divina Commedia, derivate dall’edizione di Foligno e dall’edizione di Mantova, tra le quali rientrano la stampa dell’umanista fiorentino Cristoforo Landino del 1481 e l’edizione stampata da Vindelino da Spira contentente la “Vita di Dante” del Boccaccio, nel quale compare per la prima volta l’aggettivo “divina”. Le edizioni dantesche stampate nel Cinquecento furono trenta; tra queste si annoverano l’edizione di Ludovico Dolce (1555), l’edizione curata da Antonio Manetti (stampata a Firenze nel 1506), l’edizione curata dall’Accademia della Crusca (1595) e quella commentata da Alessandro Vellutello (1544). Nel Seicento le edizioni stampate furono soltanto tre. Il Settecento si aprì con una rinascita degli studi danteschi; nell’Ottocento uscì una nuova edizione curata dall’Accademia della Crusca e l’edizione critica curata da Witte. Tra le edizioni critiche di maggior successo si registrano quelle curate da Giorgio Petrocchi, Antonio Lanza, Federico Sanguineti e Giorgio Inglese.
La Divina Commedia, ritenuta universalmente una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, è conosciuta e studiata in tutto il mondo; le traduzioni in altre lingue (francese, inglese, latino, tedesco, spagnolo e persino in castigliano, catalano, esperanto e gaelico inglese) sono numerose, così come le edizioni, di stampo erudito, popolare, scolastico ed anche tascabile.
La mostra è visitabile al primo piano della Biblioteca durante gli orari di apertura delle sale. L'ingresso è gratuito.Per maggiori informazioni:
https://cultura.comune.fi.it