Giovedì 12 settembre 2019, la Sala delle Esposizioni dell’Accademia delle Arti del Disegno a Firenze (via Ricasoli 68), ospita l'inaugurazione della mostra dell’artista cinese Shi Liang "Another Still Life", curata da Giovanni Iovane, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, ideata da Xiuzhong Zhang, e promossa e organizzata dall’Accademia delle Arti del Disegno e da Zhong Art International. La mostra, che resterà aperta sino al 29 settembre, gode dei patrocini della Regione Toscana, del Comune di Firenze, della Città Metropolitana e del Consolato Generale della Repubblica Popolare Cinese in Firenze e si avvale della collaborazione dell’ Accademia di Belle Arti di Firenze, di Fondazione Romualdo Del Bianco e di Life Beyond Tourism, di Confindustria Firenze, di Eurasia Association e dell’Istituto Confucio dell’ Università di Firenze.
Shi Liang, nato nel 1963 nella città di Jinan, in Cina, vive e lavora a Beijing. Ha studiato pittura all’Accademia Centrale di Belle Arti di Beijing ed è considerato uno dei massimi esponenti della pittura figurativa cinese, anche se negli ultimi anni si è avvicinato anche alla scultura, all’installazione e alla videoarte. Vice direttore generale dell’Accademia di Pechino Arte Contemporanea, Shi Liang ha esposto nei più importanti musei cinesi e, durante la scorsa estate, ha tenuto la sua prima mostra italiana a Matera, nella Chiesa Rupestre di Sant’Antonio Abate, insieme all’artista Ma Lin.
La mostra Another Still Life propone a Firenze, fino al 29 settembre 2019, ventisei opere di Liang. La natura morta che ispira il titolo dell’esposizione, sebbene esistesse anche in precedenza, solo a partire dal Seicento si configura come genere autonomo nella storia dell’arte occidentale. E come scrive il curatore Giovanni Iovane nel testo di presentazione alla mostra, non solo si afferma come genere, ma anche ‘come spazio autonomo in cui l’artista sperimenta e riflette sul significato dell’arte’. E le speriementazioni e riflessioni di Shi Liang sono di estremo interesse. Il suo è un realismo feroce, propone dei fermo immagine su alcune scene di vita quotidiana, sottraendole allo scorrere del tempo, e nell’immobilità dei suoi dipinti, emerge con potenza la sua maestria pittorica e al contempo qualcosa di perturbante. La sua tecnica così profondamente legata alla pratica dello Still Life, si estende in mostra anche alle installazioni, alle sculture e ai video.
I richiami all’arte occidentale sono continui: la serie Underworld ripropone tutti gli elementi simbolici delle Vanitas seicentesche, alludendo continuamente alla caducità della vita e alla effimera condizione dell’esistenza, mentre è chiaro l’omaggio all’anniversario della morte di Leonardo nell’uomo vitruviano dell’opera 500 anni o ‘quello alle nature morte di Giorgio Morandi nella serie Abstraction and Realism, che si presentano come meta narrazioni questa volta legate alle grandi immagini della storia dell’arte ancora qui ri-animate,’ come scrive ancora Iovane.
Nelle installazioni di grande formato il tempo immobile preso dalla categoria dello Still Life, ha una duplice funzione: da una parte sottrae alle storie il loro normale scorrere, dall’altro frammentariamente restituisce, attraverso l’opera stessa, il tempo più ampio della Storia. E’ quello che capita in Suspended case, opera di 3x9 mt composta da antiche panche sospese alla parete, appositamente concepita per la sala centrale dello spazio espositivo della Accademia delle Arti del Disegno, o nei libri e nelle pergamene che si mostrano come testimonianza di un tempo passato e contemporaneamente come fantasmi che riportano la scrittura nel tempo presente. Nella serie di ritratti “forati” che chiudono l’esposizione, infine, l’inquietudine si mescola nuovamente al realismo feroce che è vera e propria cifra stilistica di Shi Liang.
Zhong Art International opera dal 2013 con il duplice obiettivo di diffondere in Italia il patrimonio artistico cinese, sia tradizionale che contemporaneo, e favorire al contempo la diffusione della cultura italiana in Cina, in una logica di scambio e reciprocità tra due paesi geograficamente lontani ma vicini nello spirito. A partire dalle sedi operative di Firenze e Beijing si dedica a tutte quelle attività che possono creare un ponte culturale tra Italia e Cina, attraverso progetti e collaborazioni che uniscono realtà simili.
Segue con professionalità e accuratezza l’intero processo di una mostra d’arte, dall’individuazione del tema all’allestimento finale. Grazie a Zhong Art International, importanti artisti cinesi contemporanei hanno esposto in Italia, e molti artisti italiani ed europei sono stati promossi in Cina, attraverso l’organizzazione di mostre personali o mediante la loro partecipazione a importanti eventi quali biennali o rassegne collettive.
Forti di questa esperienza e della partnership con importanti istituzioni come i Ministeri della Cultura e degli Affari Esteri cinesi, le ambasciate in Cina e in Italia, musei, Università ed Accademie promuove inoltre la cooperazione strategica e commerciale tra i due paesi.
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