Martedì 17 e mercoledì 18 settembre 2019 alle ore
21.30 all'
Anfiteatro Villa Strozzi (via Pisana 77), il
Teatro dell Donne e
Idiot Savat per
Avamposti Festival 2019 presentano "
Circeo, il massacro" con
Michele di Giacomo, Alice Spisa, Arianna Primavera e Luca Mammoli. Spettacolo di
Filippo Renda ed
Elisa Casseri, disegno luci
Andrea Narese, assistente alla regia
Matteo Gatta.
Produzione: in collaborazione con Riccione Teatro, Associazione DIG, Rete degli archivi per non dimenticare, Corte Ospitale, Alchemico Tre.Il
delitto del Circeo è nella storia d’Italia perché rappresenta uno spartiacque nella lotta per la parità di genere. Infatti proprio il processo ai danni dei tre assassini aprirà il percorso che porterà lo stupro a divenire un reato contro la persona e non più contro la morale.
Donatella Colasanti, la sopravvissuta al massacro, che nel
1975 aveva soltanto diciassette anni, è stata chiamata per tutta la vita a ripercorrere quei fatti, a rispondere alle domande dettagliate dei commentatori, a interpretare i nuovi crimini dei propri torturatori.
Donatella Colasanti ha provato in tutti i modi a lasciarsi alle spalle quel dramma: ha cambiato nome e ha richiesto il diritto all’oblio, che però le è stato negato proprio perché il dovere alla memoria era più importante.
Qual è il confine tra dovere alla Memoria e diritto all’oblio? La storicizzazione giustifica che la vita delle vittime diventi simile a un martirio?Raccontare il massacro del Circeo per cercare di capire cos'è la violenza, ma senza mettere in scena quella specifica violenza né i suoi protagonisti: è stata questa la premessa che ha portato alla scrittura di un testo che, nonostante abbia le sue radici negli atti di uno dei
processi giudiziari più famosi di questo paese, drammaturgicamente si muove intorno a un altro tipo di processo, quello di negazione. L'idea è che Donatella Colasanti per difendersi dalla
morbosità, dalle domande, dal reiterarsi dei ricordi all'interno della sua testa, immagini una storia qualunque, quasi da fotoromanzo, di due giovani in una villa al mare, in vacanza, che discutono, scherzano, litigano, si amano. Quella è la scena principale: una storia qualunque, appunto, per raccontare come la violenza arrivi nella vita, nel corpo e nella testa di tutti noi, anche quando neghiamo a noi stessi che stia succedendo o che sia successo.
Il punto centrale, nella scrittura di questo testo, è sempre stato non la violenza nella sua straordinarietà, quando si manifesta in eventi mostruosi come quello del Circeo, ma la sua normalizzazione all'interno del quotidiano, dove si mescola all'aria che respiriamo fino (quasi) a non farsi vedere più. Ingresso: interi 13 € / ridotti 10 € - ridotti 5 € per gli iscritti ai corsi di formazionePer maggiori informazioni:
www.teatrodelledonne.com VSC