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giovedì 21 novembre 2024

"Pelleas e Melisande", il balletto cine-coreografico in scena al Teatro Cantiere Florida

26-10-2019
Sabato 26 0ttobre, alle ore 21.00, la prima nazionale del balletto cine-coreografico "Pelleas e Melisande", diretto da Michele Abbondanza e Antonella Bertoni, va in scena al Teatro Cantiere Florida di Firenze, in via Pisana 111 rosso.

Il Principe Golaud trova l’adolescente Melisande sperduta nella foresta, la salva e la sposa. Lei si innamora del giovane fratello di Golaud, Pelleas. Una volta scoperti, i due amanti vengono uccisi dallo stesso Golaud. Questa è la trama della terza e ultima parte del progetto "Poiesis". Dopo aver indagato il “femminile” con Franz Schubert e il “maschile” con Charles Mingus, assistiamo all’incontro dei due pianeti, Venere e Marte. Con La morte e la fanciulla ed Erectus le due orbite apparivano circoscritte e precise e ora sembrano convergere in una rotta di collisione; fuse e confuse meteore impazzite e destinate, in quanto diverse, alla disgregazione.

Lo spettacolo porta in scena uno dei problemi eterni dell’umanità nella forma di fiaba senza tempo: l’amore del cuore, l’amore della carne e la necessità di farli coesistere all’interno della società e di un contesto istituzionale.

Fonte di libera ispirazione é stato il testo simbolista di Maurice Maeterlinck che ha come argomento l’amore proibito e predestinato dei personaggi del titolo ma soprattutto è stata la musica di Arnold Schönberg la nostra vera guida passo dopo passo e motore di tutto il lavoro.

Per quanto riguarda l’argomento, siamo di fronte alla classica trama del triangolo amoroso; lo svolgersi dei fatti, viene da noi qui utilizzato come semplice sottotraccia per una doppia narrazione parallela: quella coreografica, affidata alla danza dei tre interpreti, riservata allo spazio scenico, disegnata rigorosamente sulla musica e con il compito di condurre lo spettatore attraverso il percorso tracciato da Maeterlinck; quella cinematografica, affidata al “film” di Pelleas e Melisande, proiettato su di un grande schermo situato sul boccascena che appare come una parete-filtro tra gli spettatori e il palco con il compito, attraverso il flusso di immagini, di restituire in chiave simbolica e astratta l’aspetto più psicologico, interiore ed emotivo dei personaggi.

Lo spettatore viene così esposto a un costante doppio piano di lettura trovandosi nelle condizioni di poter accedere a un ulteriore livello di interpretazione (il terzo), figlio della mescolanza, sovrapposizione, imposizione uno sull’altro degli altri due elementi (scena e film): uno stato di coscienza artistico più personale e intimo, inaccessibile se non a sé stessi. Forse assoluto. Rischiosamente poetico.

Per maggiori informazioni: www.teatroflorida.it