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mercoledì 25 dicembre 2024

"L'Annunciazione" di Robert Campin, il quadro al Museo di San Marco di Firenze

27-09-2019
L'ospite illustre per 150 anni del Museo di San Marco di Firenze è "L'Annunciazione" di Robert Campin, in esposizione fino al 6 Gennaio 2020 con la mostra a cura di Marilena Tamassia, l'opera arriva direttamente dal Museo Prado di Madrid.

Il Museo madrileno ha festeggiato quest’anno i 200 anni dalla fondazione con la prestigiosa mostra "Fra Angelico and the rise of the Florentine Renaissance", che si è inaugurata il 28 maggio scorso. A questa mostra il Museo di San Marco e il Polo Museale della Toscana hanno generosamente contribuito con alcuni prestiti prestigiosi di opere dell’Angelico e di Masaccio. In cambio di questa collaborazione e per la concomitante celebrazione dei 150 anni dalla fondazione del Museo di San Marco, il Prado, pur avendo sospeso quest'anno i prestiti, ha concesso in via del tutto eccezionale al museo fiorentino l’Annunciazione di Robert Campin, che viene esposta a confronto con le opere del Beato Angelico.

L’opera è stata posta infatti accanto al tabernacolo con l’Annunciazione e Adorazione dei Magi di Beato Angelico, proveniente dalla Basilica di Santa Maria Novella, a intessere un dialogo serrato tra due mondi diversi, ma dai risultati altissimi. Il pittore e frate domenicano Beato Angelico, aperto a catturare tutte le ricerche artistiche più avanzate in chiave rinascimentale dal mondo artistico fiorentino, ha tuttavia spesso guardato con vivo interesse al mondo fiammingo, tanto diverso, analitico e smagliante nella brillantezza dei colori a olio.

Le due opere si possono più o meno datare allo stesso periodo: intorno al 1425 il tabernacolo dell'Angelico e tra il 1425 e il 1430 il dipinto di Campin. Sia Beato Angelico che Robert Campin hanno aperto la strada a nuovi linguaggi figurativi, che si distaccavano dal mondo tardogotico ancora fiorente.

É un’occasione unica per vedere affiancate queste due diverse rappresentazioni del tema dell’Annunciazione. Il Rinascimento fiorentino declinato dal Beato Angelico esprime l’interesse per lo spazio scalato in profondità, dipinto con colori luminosi e celestiali; la cultura fiamminga di Robert Campin esprime una narrazione analitica, meticolosa, attenta ai dettagli e resa brillante dai colori della pittura a olio. Due visioni dell’arte che si completano nel comune amore per la pittura.

Per maggiori informazioni: www.polomusealetoscana.beniculturali.it 


AC