Mercoledi 20 novembre 2019, alle ore 17.30, alla
Biblioteca delle Oblate di Firenze (via dell'Oriuolo, 26) per la
rassegna "Leggere per non dimenticare" è in programma la presentazione del libro
"Tempo curvo a Krems" di Claudio Magris (Garzanti, 2019). Presenta l'evento: Ernestina Pellegrini.
Cinque racconti legati da un tema difficile proprio nella sua genuinità: la vecchiaia. Cinque storie, umane molto umane, che segnano l’approdo di altrettanti destini. Al posto del futuro, che più non li riguarda, tutti e cinque gli anziani protagonisti pongono più o meno consapevolmente il loro passato e i loro ricordi. Un passato però, va subito aggiunto, palpitante, ricco d’incognite, emozionante e misterioso quanto può esserlo un futuro immerso nelle nebbie del caso. Quasi un passato che deve ancora succedere.
«
Sempre vuol dire vivere o morire? Il vetro della clessidra si accende e si colora nella luce che lo attraversa, una luce dorata rugginosa quando la clessidra è colma di sabbia e giallorosa pallido quando si svuota.»
I cinque protagonisti di questi racconti si ritrovano tutti a fare i conti con un tempo che sembra non avere inizio né fine, corrente di un fiume che conduce alla foce e alla sorgente. Il ricco e ormai vecchio industriale che inscena una beffarda ritirata dalla vita; il maestro di musica che dopo tanti anni rivede il proprio allievo in un incontro di ambigua ed elusiva crudeltà; il viaggiatore che, nella piccola e assopita cittadina di Krems, mosso da una coincidenza apparentemente insignificante, scopre il non tempo della vita e dell’amore in cui tutto è presente e simultaneo; il vecchio scrittore ospite d’onore di un premio che misura la propria estraneità al mondo e ai riti della letteratura; e infine il sopravvissuto della Grande Guerra e della grande stagione culturale della Trieste absburgica e irredentista che osserva le riprese di un film dedicato a una vicenda della sua giovinezza e di quella dei suoi amici stentando a riconoscere sé stesso e i propri compagni nei gesti e nelle battute degli attori che li interpretano. Ironicamente crudeli, malinconicamente sobri, i cinque personaggi sembrano a poco a poco attutire l’intensità delle loro esistenze, sfumando la distinzione tra finzione e realtà, con la consapevolezza che anche «le pagine invecchiano come le cose vive: fanno orecchie d’asino, si sgualciscono, avvizziscono. Come la mia pelle».
Per ulteriori informazioni:
www.leggerepernondimenticare.it