Penultimo appuntamento del progetto "
Nel Chiostro delle Geometrie", in programma
giovedì 17 Ottobre, alle ore 21.00, nella
chiesa di Santa Verdiana (Piazza Ghiberti 27 - Firenze) il curatore e critico
Pietro Gaglianò terrà la lecture
Black Mountain College.
Gli émigré della Bauhaus in U.S.A., approfondendo un ulteriore aspetto sulla grande scuola tedesca.
Il
Black Mountain College, fondato nel 1933 in North Carolina, ha costituito il
primo punto di approdo per gli artisti e i teorici della Bauhaus, emigrati dalla Germania di Hitler negli Stati Uniti. Da Joseph Albers, che ne fu anche il direttore a Xanti Schawinsky, a Walter Gropius che progettò anche un'espansione, mai realizzata, dell'istituto. E tra i molti ospiti di summer school e seminari, nel 1952 John Cage vi realizzò il Theatre Piece no. 1, embrione di tutta la performance art. Sulle sponde di Lake Eden i metodi pedagogici, la prospettiva interdisciplinare, la trasversalità dei linguaggi artistici, hanno dato vita a una gloriosa epopea, marginale rispetto alla storia dei grandi college statunitensi ma centrale per la cultura. La conferenza, preceduta da alcuni giorni di workshop, racconterà questa autentica stagione di giganti, tra crisi (finanziarie) e splendore della visione, mettendo in evidenza la sua influenza sull'arte, la musica, il teatro, la pedagogia del nostro tempo
Pietro Gaglianò, critico d’arte e curatore, ha approfondito la conoscenza della cultura visiva prediligendo un’analisi sulla linea delle libertà individuali, delle estetiche del potere, della capacità eversiva del pensiero critico e del lavoro artistico. I suoi principali campi di indagine sono i sistemi teorici della performance art, in relazione alle estetiche dell’arte visiva e del teatro di ricerca; il contesto urbano, architettonico e sociale come scena delle esperienze artistiche contemporanee; l’applicazione delle arti ai temi e ai processi della pedagogia alternativa. Da anni sperimenta formati ibridi dello spazio di verifica dell’arte, in cui esperienze di laboratorio e formazione si innestano sul modello tradizionale della mostra e del convegno. È attivo in progetti nazionali e reti internazionali per la sperimentazione di processi di educazione non formale e uso dei linguaggi artistici per l’educazione contro la discriminazione. La sua ricerca sul rapporto tra egemonia e linguaggio è al centro di “Memento. L’ossessione del Visibile” (it/en) per i tipi di Postmediabooks (Milano), 2016; il lavoro sulle estetiche del potere e sulle contronarrazioni dell’arte è anche oggetto di due saggi: “The Invention of Memory”, pubblicato da Agence Borderline, Luxembourg 2014, e “La versione di Bruto”, Firenze University Press, 2014. È cofondatore e direttore artistico di Scripta Festival, rassegna sull’editoria di critica d’arte, realizzato da Libreria Brac con altri partner a Firenze.
La manifestazione organizzata da
Teatro Studio Krypton in collaborazione con il
Dida di Firenze è realizzata con il sostegno dell’
Estate Fiorentina 2019, della
Regione Toscana per il progetto
Toscanaincontemporanea 2019,
Mibac – progetto speciale 2019 e
Fondazione Cassa Di Risparmio Firenze.
Ingresso libero.Per maggiori informazioni:
www.teatrostudiokrypton.it AC