“Gramsci Antonio detto Nino”, in scena il
9 e 10 novembre 2019 a
Il Lavoratorio di Firenze (Via Giovanni Lanza 64/a), è un viaggio assolutamente intimo nella vita di uno degli uomini più preziosi del Novecento.
Il grande narratore pugliese Fabrizio Saccomanno porta il pubblico nella sofferenza feroce di un uomo che vive la disperata solitudine della prigionia con la quale il fascismo vuole spezzarlo scientificamente e che si strugge nel dolore per l'assenza delle persone che gli sono più care come la moglie, i figli. A questi, poco o per nulla conosciuti, scrive lettere bellissime, nelle quali non richiama mai il dolore della reclusione, ma dà il meglio di sé come uomo, genitore e pedagogo. Altrettanto commoventi le lettere alla madre lontana, alla sorella, all'amata moglie Julka. Un corpus che è un capolavoro di umanità, etica, onestà spirituale e sofferenza e che nella narrazione teatrale trova dimensione ideale per dispiegare la propria forza.
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