Accoglienza, questioni di genere e differenze sociali. Giovedì 14 Novembre alle
ore 17.30 al
Mad - Murate Art District (Piazza delle Murate - Firenze) viene inaugurata la mostra a cura di
Fondazione Studio Marangoni, "
Tempi complessi. La fotografia come veicolo d'integrazione dei linguaggi".
L'iniziativa, lavoro finale di una call grazie alla quale sono stati selezionati
cinque giovani artisti under 35, consiste nell’esposizione dei cinque progetti vincitori del bando, inserito nell’ambito di
Toscanaincontemporeanea 2019 della Regione Toscana e realizzato in collaborazione con
Mus.e Firenze e
Murate Art District. Fil rouge dei lavori, creati ad hoc per il progetto, oltre alle tematiche sociali, è quello di utilizzare più tecniche artistiche contemporaneamente: la fotografia si intreccia con proiezioni, piattaforme multimediali, dipinti e performance. Fumetti e immagini sul calcio, ritratti di famiglia, panorami di una città multietnica, frame di video sorveglianza, fotografie dell’infanzia e dell’adolescenza diventano lo spunto per parlare di attualità e di temi come integrazione, questioni di genere, differenze sociali.
Al vernissage saranno presenti tra gli altri,
Roberto Ferrari, dirigente del settore cultura della Regione Toscana, il curatore
Martino Marangoni e i cinque artisti che racconteranno al meglio le proprie opere. Durante l’inaugurazione si terrà anche una performance a cura di
Eleonora Quadri, una delle vincitrici, legata appunto alla sua opera "
Mi prendo cura di te" che indaga il tema della video sorveglianza per parlare di libertà, sicurezza, dimensione privata. Durante la sera la danzatrice
Viola Ungaro, si aggirerà per gli spazi delle Murate e sarà possibile seguirla attraverso uno streaming in diretta. Con la sua opera la Quadri, provoca lo spettatore inserendo nei video delle case private elementi di disturbo e ha inoltre intervistato persone sulla necessità dei sistemi di sorveglianza accostando le loro risposte a fotografie ricavate dai fermoimmagine delle videocamere.
Tra gli altri progetti, quello del pittore
Lorenzo Ermini dal titolo "
5,4×10−44 s" che ha scelto di trasformare fotografie di ritratti di famiglia, soprattutto di migranti, in pittura e video per riflettere su concetti come accoglienza, rifugio e casa.
Sara Esposito e
Olga Mazzolini hanno invece deciso di raccontare attraverso fumetti e fotografia la realtà del Centro Storico Lebowski, realtà sportiva e cooperativa sociale, in cui il calcio si allontana volutamente dalle dinamiche di business e aggressività dei nostri tempi e diventa unicamente occasione di aggregazione.
"
Made in Prato" invece è il progetto multimediale ad opera dei tre fotografi
Max Cavallari,
Michele Lapini,
Chiara Pirra, e degli artisti
Giulia Deganello e
Erica Giacomazzi che attraverso fotografia e video indaga la realtà multietnica di Prato.
Francesca Zagni infine, ha deciso di affrontare il tema degli stereotipi di genere attraverso immagini di infanzia e adolescenza di chi, come lei, non ha mai sentito il bisogno di rispecchiarsi in un’idea precisa di gusti e inclinazioni in base all’essere nato maschio o femmina.
L'obiettivo del progetto "
Tempi complessi. La fotografia come veicolo d'integrazione dei linguaggi" è quello di favorire i talenti emergenti. Attraverso un'open call con adesioni da diversi regioni sono stati individuati cinque artisti/collettivi, la selezione è stata effettuata da un comitato di esperti interni alla Fondazione Studio Marangoni oltre alla partecipazione come esperti del settore di
Laura Tori Petrillo e
Daniele De Luigi.
Agli artisti è stata data la possibilità di produrre le opere inedite con i laboratori digitali, la camera oscura e le postazioni per la post-produzione di Fondazione Studio Marangoni. Oltre allo sviluppo del progetto e alla sua esposizione sono previste due "
Open Class" (sabato 23/11 e sabato 07/12), presso la Fondazione Studio Marangoni, durante le quali gli artisti avranno l'occasione di presentare i loro progetti personali ed i loro modi di lavorare attraverso incontri con il pubblico.
La
Fondazione Studio Marangoni è un centro dedicato alle arti figurative e nello specifico alla fotografia contemporanea fondata nel 1989 dal fotografo Martino Marangoni con l'intento di promuovere l'arte e l'insegnamento della fotografia in Italia. Il centro offre corsi di fotografia a tutti i livelli, workshop con fotografi di fama internazionale, conferenze, mostre e pubblica m-mag blog online dedicato al mondo della fotografia.
I PROGETTI E GLI ARTISTI SELEZIONATI5,4×10−44 s di
Lorenzo ErminiLorenzo Ermini ha realizzato un progetto che prende a modello gli album di famiglia e crea delle connessioni tra le storie, i ricordi, le culture e le varie identità delle persone che sono emigrate in Italia, cercando rifugio nel paese. La fotografia diventa così il mezzo per registrare un evento e conservarne la memoria, Ermini la declina in pittura, installazione e video allo scopo di realizzare una documentazione che faccia riflettere sui concetti di accoglienza rifugio e casa.
Ermini è un giovanissimo pittore, classe 1996 originario di Montevarchi, diplomatosi all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha già preso parte a diverse mostre collettive tra cui “Arte per Arte”, California State University di Firenze (2017), "Un’idea, una città”, Casa Masaccio San Giovanni Valdarno (2018), “Metamorfosi”, Tiac Firenze (2018), “In-differenza", Fortezza da Basso di Firenze (2018). La sua pittura è caratterizzata da tentativi di figurazione, cancellamenti e ripensamenti formali. Nel suo lavoro appare centrale la figura umana che non è riprodotta nelle sue fattezze ma ritrovata durante il processo pittorico.
Centro Storico Lebowski [Manuale d(')istruzione calcistica] di
Sara Esposito &
Olga Mazzolini.
Un progetto che racconta il calcio in maniera diversa, non solo come competizione ma come aggregazione e confronto. Attraverso la fotografia di Sara Esposito e le illustrazioni di Olga Mazzolini, si racconta il Centro Storico Lebowski. Questa realtà sportiva nata nel 2010 a Firenze, dal 2019 cooperativa sociale, sostiene un calcio antico e popolare, tutto auto – organizzato, una risposta dal basso alle dinamiche del calcio moderno schiavo di business e contraddizioni. L'obiettivo del progetto è la realizzazione di una pubblicazione che possa contribuire a finanziare i campionati delle squadre e la scuola calcio gratuita per i bambini.
Sara Esposito (Napoli 1988) è una fotografa emergente con base a Firenze. Laureata in beni culturali, in campo fotografico studia fotogiornalismo presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze con il collettivo TerraProject, e fotografia documentaria presso lo Spazio Labò di Bologna con Davide Monteleone. Si dedica alla ricerca artistica e indipendente tramite reportage sociali e progetti personali. I suoi progetti sono stati pubblicati su riviste di cultura visuale e ha esposto in collettive fotografiche.
Olga Mazzolini classe ‘88, dopo una laurea in filosofia medievale si dedica al mondo della comunicazione di giorno e all’universo del fumetto di notte. Vive di storie inventate, scrive e disegna per dare fisicità ai suoi pensieri contorti seguendo algoritmi che non ha ancora capito. Collabora con alcuni collettivi e ha pubblicazioni con Kleiner Flug, Hazard Edizioni, Friscospeaks, Lega Nerd.
Made in Prato di
Chiara Pirri,
Michele Lapini,
Max Cavallari,
Erica Giacomazzi,
Giulia Deganello.
Made in Prato è un progetto multimediale collettivo che si pone lo scopo di raccogliere in una piattaforma online, utilizzando le caratteristiche tipiche della documentazione fotografica e video, gli aspetti politici, economici, sociali, culturali legati al territorio della città di Prato: una elaborata macchina socio-geografica animata da complesse dinamiche di integrazione culturale. La piattaforma è un ongoing project, è possibile proporre il proprio progetto o selezionare lavori presenti sul sito per pubblicazioni, mostre ed eventi. Un lavoro che promuove l'integrazione come tema (tra culture che popolano un territorio),ma anche come forma (tra fotografia e discipline sociali,antropologiche,politiche e geografiche).
Mi prendo cura di te di
Eleonora Quadri Il progetto di Eleonora Quadri consiste in una riflessione critica sulla video sorveglianza. Filmati girati meccanicamente durante le ore di assenza dei proprietari diventano potenziali set attraverso cui parlare di cosa significa il contatto umano, fiducia, privato, ruolo, equilibrio, controllo, intimità libertà. Inconsapevoli registri osservano un quotididano, che la Quadri ha modificato inserendo elementi esterni, come una cane lupo che passaggia industurbato da una stanza all'altra, una ballerina, una civetta che fissa a telecamera, ha inoltre intervistato persone sulla necessità dei sistemi di sorveglianza accostando le loro risposte a fotografie ricavate dai fermoimmagine delle videocamere.
Eleonora Quadri (1986). Frequenta Arti Visive a Bologna e il Master di Fondazione Fotografia a Modena. Nel 2013 partecipa a una residenza d'artista presso Stills a Edimburgo e nel 2014 al progetto di cinema del reale “Modena - Tirana, Cinema & memories”; Nel 2015 è finalista del Premio Firouz Galdo e vincitrice del Premio Carlo Gajani per un progetto esposto durante Art city 2016. Espone il suo lavoro in diverse mostre tra cui: Matrimonio all’italiana, a cura di Elisa del Prete, Bologna; DeeDee Distant Dwarf a cura di M. Vitangeli, Palazzo Lucarini; Sequenza Sismica presso Fondazione Fotografia a cura di F. Maggia e T. Serra; Ricostruzioni, sezione Tempo Sospeso, a cura di A. Ferlenda e N. Bassoli, La Triennale, Milano.
Maschi e femmine di
Francesca ZagniNel 2019 è veramente il genere sessuale con il quale nasciamo a dover definire cosa ci piace, cosa possiamo o non possiamo indossare, con cosa possiamo o non possiamo giocare? Da questa riflessione e provocazione nasce il progetto di Francesca Zagni. La sua idea è stata quella di creare un percorso fotografico che raccogliesse immagini di infanzia e adolescenza di chi, come lei, non ha mai sentito il bisogno di rispecchiarsi in un’idea precisa di gusti e inclinazioni in base all’essere nato maschio o femmina. Oltre al lavoro di raccolta di materiale pre-esistente ha realizzato dei nuovi scatti di autoritratto/messa in scena tramite cui con sovrapposizioni e manipolazioni delle immagini il suo corpo diventi anche un corpo maschile e viceversa.
Francesca Zagni nasce a Firenze nel 1990, diplomata presso il Liceo Artistico nel 2009, dal 2011 al 2014 ho seguito il corso triennale presso la Fondazione Studio Marangoni. Nel 2014 ottiene il diploma e viene premiata con la borsa di studio per il progetto di fine corso “La scintillante rivoluzione dell’avvenire”. In questo momento il suo interesse è focalizzato prevalentemente sulla fotografia di messa in scena, tramite la quale cerca di dare vita a mondi e situazioni che immagina; prendendo spesso spunto dalla musica, dal cinema e dalla letteratura.
Per maggiori informazioni:
www.murateartdistrict.it VSA