Giovedì 16 gennaio 2020 l’artista
Massimo Ricciardo presenta nella
Fototeca del Kunsthistorisches Institut in Florenz (Palazzo Grifoni Budini Gattai, Via dei Servi 51 - Firenze) l'installazione dal titolo "
Objects of Migration, Photo-Objects of Art History" che fa dialogare gli "oggetti della fuga" portati dai profughi nella loro migrazione verso l’Europa con le immagini conservate nell’archivio fotografico dell’Istituto fiorentino.
Quando i profughi provenienti dall’Africa o dal Medio Oriente approdano con i barconi sulle coste europee, o quando vengono salvati in alto mare, sulle loro barche (e poi negli uffici delle procure) restano numerosi oggetti che li avevano accompagnati nel loro viaggio. Questi oggetti sono di natura molto diversa: oggetti di uso quotidiano come bottiglie per l’acqua o telefoni cellulari, ma anche cose molto personali come diari e album di fotografie. Poiché sulle barche, spesso piccole, possono trovare posto soltanto le cose strettamente necessarie, tali oggetti assumono un significato particolare, in quanto avrebbero dovuto aiutare, in un modo o nell’altro, a sopravvivere.
Il progetto artistico, concepito dagli artisti
Massimo Ricciardo e
Thomas Kilpper, cerca di raccogliere questi oggetti e presentarli al pubblico. Attraverso il loro contesto e il luogo in cui sono stati ritrovati,
gli oggetti diventano testimoni muti di destini individuali e di situazioni di rischio estremo, in cui la vita stessa è in pericolo. La raccolta di “oggetti della fuga”, in continuo ampliamento, deve essere vista come parte del patrimonio culturale contemporaneo: da un lato gli oggetti documentano una nuova dimensione dell’economia globalizzata, dall’altro caratterizzano il fenomeno di massa della migrazione. Il progetto di Ricciardo e Kilpper intende mettere in salvo questo potenziale e renderlo visibile.
Sotto la
cura di Costanza Caraffa e
Almut Goldhahn, gli oggetti entrano in dialogo con le fotografie di documentazione storico-artistica della Fototeca. L’irritante contrasto che si produce nell’installazione potenzia l’impatto degli "oggetti della fuga", ma stimola anche importanti riflessioni sull’attualità delle operazioni che si compiono in un archivio, prima fra tutte la classificazione tassonomica. Il Kunsthistorisches Institut in Florenz offre una visita guidata all’installazione negli spazi di Palazzo Grifoni Budini Gattai. Per poter partecipare alla visita guidata occorre prenotarsi inviando una mail entro il 14 gennaio 2020 all’indirizzo info@khi.fi.it.
Massimo Ricciardo è nato a Darmstadt nel 1979. Oggi vive e lavora a Torino. Ricciardo ha esposto i propri lavori al Kunsthistorisches Institut in Florenz – Max-Planck-Institut, Firenze (2017, 2018), alla documenta 14, Kassel (2017), al Kunsthaus di Dresda (2016), alla 56a Biennale di Venezia (2015), al weisses haus di Vienna (2014), al Pavillon social a Lucca (2014) e alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Raffaele De Grada, San Gimignano (2013).
Da oltre centoventi anni la
Fototeca del Kunsthistorisches Institut di Florenz raccoglie documentazione fotografica concentrata sull'arte italiana dalla tarda antichità fino all'età moderna. La collezione di oltre 620.000 fotografie si è sviluppata parallelamente al profilo scientifico del Kunsthistorisches Institut in Florenz. La cura e l'ampliamento dell'archivio così come l'investigazione delle proprie strutture e fondi storici fanno parte della missione della Fototeca. Grazie a queste attività la Fototeca si è affermata come un centro della ricerca internazionale sulla fotografia e sugli archivi fotografici, fondato sulla considerazione delle fotografie quali oggetti materiali.
Visita guidata all'installazione di Massimo Ricciardo a cura di Costanza Caraffa e Almut Goldhahn
16 Gennaio 2020, ore 14.00 e 15.30
prenotazioni entro il 14 Gennaio a
info@khi.fi.it Ulteriori informazioni:
www.khi.fi.it AC