Lunedì 13 Gennaio 2020 alle ore 17.30, tornano "
I dialoghi del Maggio", le conversazioni tra musica e teatro a cura del Maggio Musicale Fiorentino, alla
Biblioteca delle Oblate ( Via dell' Oriuolo, 24 - Firenze). Durante l'incontro si parlerà della
"Resurrezione" di Franco Alfano insieme al direttore d’orchestra
Francesco Lanzillotta e la regista
Rosetta Cucchi.
Risurrezione è un’opera nata dalle esperienze internazionali di Franco Alfano, che dopo gli studi al Conservatorio di Napoli sentì il bisogno di ampliare il raggio delle proprie conoscenze musicali viaggiando all’estero. È prima a Lipsia, centro vitale della musica europea, e poi nella Parigi di inizio Novecento, capitale indiscussa in fatto di gusti e tendenze musicali. Qui lavora qualche anno come autore di balletti per le Folies Bergères e qui si imbatte, nel 1902, nel romanzo di Lev Tolstòj Resurrezione, innamorandosene.Il compositore, che aveva alle spalle due prove in campo operistico – un’opera su testo di Fogazzaro mai rappresentata (Miranda) e La fonte d’Enscir, una favola araba su libretto di Luigi Illica rappresentata a Breslavia nel 1898 – si avvale per il nuovo progetto della collaborazione del commediografo Camillo Antona Traversi e del giornalista Cesare Hanau che firma il libretto, il primo in prosa della storia dell’opera italiana. Dal romanzo di Tolstòj era stata ricavata una riduzione teatrale da Henri Bataille, che Alfano conosceva. Risurrezione segue in gran parte la versione teatrale del dramma a eccezione dell’episodio dell’attesa del treno alla stazione, marginale nel romanzo e su cui invece Alfano costruirà tutto il secondo atto. E anche l’elemento di critica sociale, al centro della fonte letteraria, risulta attenuato a favore dell’elemento sentimentale.
I quattro atti dell’opera fotografano infatti le sfortunate vicende della protagonista Katiusha e del suo amore infelice per il principe Dimitri, uomo che la seduce e l’abbandona condannandola a una vita di sacrifici e scelte drammatiche. Dopo essersi conosciuti da ragazzini, i due si ritrovano la sera di Pasqua nella casa di Sofia Ivanovna, zia di Dimitri per la quale Katiusha lavora come dama di compagnia, e il sentimento amoroso, già provato durante l’adolescenza, rinasce più forte: Katiusha cede alle lusinghe amorose di Dimitri, che dopo la notte d’amore parte per il fronte. Nei mesi seguenti la ragazza scopre di essere incinta. Cacciata dalla casa di Sofia Ivanovna per le sue condizioni, si reca alla stazione in attesa del convoglio su cui sta viaggiando il principe per rivederlo, ma alla vista dell’amato in compagnia di una donna, Katiusha, disperata, desiste dal proposito di parlargli. La sua esistenza da quel momento è segnata da una tragica parabola discendente: morto il suo bambino, per sopravvivere diventa una prostituta e in seguito viene condannata ingiustamente alla detenzione in carcere e ai lavori forzati per la morte di un cliente. Dopo averla trovata, Dmitri si offre di sposarla per rimediare al male procuratole, ma Katiusha, donna ormai perduta e stravolta dalla sofferenza e dalla degradazione morale, lo allontana. Pur amandolo ancora profondamente, la protagonista sceglie di sposare un detenuto politico e di condividere con lui i lavori forzati in Siberia: solo rinunciando all’amore potrà finalmente risorgere e ottenere il suo riscatto morale.
Risurrezione debutta il 30 novembre 1904 al Teatro Vittorio Emanuele di Torino e porta per la prima volta alla ribalta il nome di Alfano. Molti sono infatti gli ingredienti che garantiscono il successo di un’opera che dal debutto fino alla metà del secolo scorso registrava già un migliaio di recite (prima di venire di fatto accantonata negli ultimi trent’anni): il ruolo di grande impegno vocale di Katiusha, eroina appassionata e sofferente, l’ambientazione nella pittoresca cornice russa (in gran voga a inizio Novecento), una scrittura orchestrale ricca di suggestioni di stampo francese (è ben presente la lezione di Massenet e Debussy, assorbita da Alfano nei suoi anni parigini), e il moderno periodare libero e lontano dal numero chiuso, che sostanzia un declamato quasi continuo, interrotto solo da brevi momenti di acceso lirismo.
L'ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni telefonare al numero 055 2616512 oppure scrivere all'indirizzo
bibliotecadelleoblate@comune.fi.it AC