Si è da poco dato il via alle celebrazioni sui duecento anni del luogo dove Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni si sono incontrati: il Gabinetto Scientifico Letterario Vieusseux. È nata infatti il 25 gennaio del 1820, in Palazzo Buondelmonti a Firenze, l’istituzione che ha cambiato il passo della cultura italiana ed europea, formando generazioni di lettori e attirando letterati da tutto il mondo, da Stendhal, a Gide e Dostoevskij. Un centro di ricerca e di studio che – diretto da personalità come il suo fondatore, Giovan Pietro Vieusseux, e più avanti da Eugenio Montale, Alessandro Bonsanti, Enzo Siciliano – ha costruito, e continua ad arricchire, un archivio di fondi in cui sono presenti opere autografe, lettere, documenti di autori come Cristina Campo, Pier Paolo Pasolini, Federigo Tozzi, Alberto Savinio, Giuseppe Ungaretti, Giorgio Caproni, Vasco Pratolini. Un materiale che è a disposizione di studiosi, scrittori, insegnanti e che alimenta la conoscenza della letteratura italiana nel mondo. Il centro è oggi presieduto da Alba Donati e diretto da Gloria Manghetti ed è la prima volta nella storia dell’istituto che due donne ricoprono questi ruoli.
L’articolato programma di incontri per la celebrazione del bicentenario - di recente insignito della Medaglia del Presidente della Repubblica - si svolgerà nei prossimi due anni a conferma della vitalità e contemporaneità di questo importante centro culturale dedito alla promozione della lettura e del progresso civile.
Il ciclo di conferenze Sotto una buona stella. Giovan Pietro Vieusseux a Firenze offre l’occasione per conoscere e approfondire i momenti più significativi della storia otto-novecentesca del Gabinetto Vieusseux, incentrandosi su alcuni aspetti e momenti tra i più significativi. E naturalmente una attenzione particolare sarà dedicata al padre fondatore che, come scriveva Carlo Cordiè, una «buona stella» aveva fatto «capitare a Firenze».
Dopo il primo appuntamento con Cosimo Ceccuti, si prosegue martedì 18 febbraio alle 17.30 in Sala Ferri, con Alessandro Volpi per l'incontro dal titolo Quando Giovan Pietro Vieusseux faceva il mercante
Gli incontri saranno accompagnati da letture tratte da documenti conservati presso l’Istituto e saranno rivolti a un pubblico di studenti degli ultimi anni delle scuole superiori e universitari, oltre al grande pubblico.
Prossimi appuntamenti
Vieusseux e la cultura europea con Valdo Spini - 10 marzo 2020
Una eredità difficile: la direzione del Vieusseux da Giovan Pietro al nipote Eugenio con Laura Desideri - 17 marzo 2020
Sede: Palazzo Strozzi, Sala Ferri, Firenze. Ore 17.30
Ingresso libero fino a esaurimento posti
200 anni di una grande intuizione
Il Vieusseux è un’istituzione che da due secoli forma generazioni di lettori, a partire dall’apertura di una biblioteca che metteva a disposizione dei cittadini libri e riviste nelle varie lingue europee. La sua missione è la promozione delle arti e delle scienze attraverso una circolazione senza censura delle idee. La divulgazione e lo studio sono stati i mezzi scelti dal suo fondatore, Giovan Pietro Vieusseux, per sostenere le varie forme di progresso: civile, economico, scientifico, culturale. Il Gabinetto Vieusseux conserva oggi nelle sue sedi principali (Palazzo Strozzi e Palazzo Corsini Suarez) 600.000 volumi e 160 fondi archivistici, oltre 750.000 documenti e 2.900 opere d’arte, tra dipinti, disegni, sculture: un patrimonio che si arricchisce costantemente di carte e libri di rara qualità. Negli ultimi tre anni sono stati organizzati più di 1400 incontri, tra cui il ciclo Scrittori raccontano scrittori che ha permesso di far conoscere a un vasto pubblico di studenti ampie parti dell’archivio documentale, attraverso le voci dei principali autori italiani contemporanei.
Per maggiori informazioni: www.vieusseux.it