Sabato 22 e Domenica 23 febbraio 2020, rispettivamente alle ore 21.15 e 16.30, al
Teatro Nuovo Sentiero di Firenze (via delle Panche, 36 - Firenze) sarà in scena lo spettacolo
"Il Settimo Continente" di e con Alberto Ierardi, Giorgio Vierda, Luca Oldani. Interpretato da tre attori, che sulla scena personificano tre qualificate guide turistiche, il cui scopo è propagandare una nuova e ancora inesplorata meta turistica: il Pacific Trash Vortex, ribattezzato nello spettacolo “Il Settimo Continente”, il primo continente fatto interamente di plastica. Le scene che si susseguono all’interno dello spettacolo sono dedicate alle sconvolgenti attrazioni dell’isola, come fossero i diversi capitoli di una guida turistica: Usi e Costumi, Tradizioni Popolari, Cucina, Come e Quando viaggiare, Attività Culturali, Attività all’aperto, Sport, Rischi e Pericoli.
"L’oceano è grande perché non respinge nessun fiume" (detto cinese).
Tutto quello che abbiamo dimenticato, che più non abbiamo amato, insomma che ci è servito e poi non più, ha sempre percorso i fiumi fin dall’antichità. Chissà se gli antichi cinesi nel pronunciare il loro detto avrebbero potuto immaginare che il grande oceano, la mitica culla che ha dato vita a tutto, e che si è sempre inghiottita tutto, avrebbe incominciato un giorno a sputare fuori, dopo averle masticate, le chincaglierie che tutti gli abitanti di tutto il mondo da sempre hanno dimenticato.
L’oceano ha il mal di pancia! Se ne è accorto da trent’anni Charles Moore , marinaio, esploratore, ambientalista, scrittore che da Cristoforo Colombo dei giorni nostri denuncia, (non con troppo successo) la scoperta, o meglio l’emersione, o più correttamente “l’agglomerazione” coatta della più grande opera artificiale mai costruita, la più grande improvvisazione ingegneristica mai concepita. Al momento, è grande tre volte la Francia ed è chiaramente visibile dallo spazio. É il Pacific Trash Vortex , per alcuni la grande zuppa di plastica, per i più fantasiosi l’isola di plastica.
Il Settimo Continente non è soltanto il nome con cui ribattezziamo l’isola, ma l’insieme dei rifiuti che in cinquant’anni circa abbiamo accumulato e che ad oggi, non sono più nel mondo, sono il mondo, come non lo è mai stato prima. Niente di più comico che un bel disastro. Benvenuti al settimo continente!
Per ulteriori informazioni:
www.teatronuovosentiero.com