Ben 17 i partecipanti da tutt’Italia alla 3a edizione del Bando "Storie Interdette", indetto dai Chille de la balanza, Storie interdette è un bando nazionale con premio annesso dedicato alla giovane creazione contemporanea under 35 nell’ambito delle arti drammaturgiche e performative. Si pone come occasione di visibilità e di riflessione per giovani Artisti.
Lo scopo del bando è stato di selezionare 4 idee progettuali da sviluppare in un seminario che si svolgerà tra pochi giorni a San Salvi, al fine di elaborare 4 messe in scena che verranno narrate/performate al pubblico dai candidati durante il “Festival Storie interdette – Fare comunità” che si terrà a Firenze San Salvi da mercoledì 13 a sabato 16 maggio 2020. Nell’occasione avverrà la relativa premiazione dei vincitori del bando che prevede un primo premio di 500€ e un secondo di 300€.
I 4 giovani Artisti selezionati sono Carmela De Marte, attrice calabrese che lavora a Gubbio, con il progetto “Malacarne”, il fiorentino Tommaso Ferrini che realizzerà “Oltre la trave, il buio” in compagnia di Silvia Licciardo, la romana-triestina Ilaria Marcuccilli con “Bella dentro” e Daniela Nisi con Antonio Anzilotti De Nitto entrambi di Brindisi, con “Qui”.
Il Festival Storie interdette nacque nel 2018, nel quarantennale della legge n. 180 del 13 maggio 1978, nota come Legge Basaglia che impose la chiusura dei manicomi istituendo i servizi di igiene mentale pubblici. Ciò ha fatto dell’Italia il primo e unico paese al mondo ad abolire gli ospedali psichiatrici. La legge germogliò dall’esigenza di mettere al centro il malato non più come internato ma come Persona, riportando la questione del disagio mentale all’interno del dibattito pubblico.
Durante le prime due edizioni del Festival Storie Interdette, l’incontro tra generazioni – medici, operatori, studenti… persone di ieri e di oggi – ha evidenziato la tendenza ad un progressivo impoverimento sia della pratica psichiatrica, sia soprattutto del tessuto sociale: cartina tornasole di un Paese che sembra aver smarrito la capacità di rispondere con “civiltà” ai nuovi fenomeni che la società si trova ad affrontare. Solo recentemente si notano, soprattutto nei più giovani, segni di risveglio. L’edizione 2020 del Festival, collocata dai Chille all’interno del progetto annuale “Ho fatto il guaio? Riparerò!”, ha inteso aprirsi anche a tali manifestazioni. Tutto ciò, purtroppo, mentre la lezione di Basaglia sembra essere stata dimenticata non solo nell’ambito della salute mentale, ma in tutte le situazioni di incontro e confronto con la(e) diversità. Vecchie pratiche di esclusione e separazione sembrano riemergere nella quasi totale indifferenza; non è un caso che, la stessa logica concentrazionaria con cui in passato è stata gestita la diversità e la pericolosità, è stata riproposta nella gestione dei nuovi “ultimi”, vissuti come problemi ai quali dare ordine.
Problemi che intrecciano biografie, vite che racchiudono storie: storie trascorse, troppo spesso dimenticate, oppure nascoste, recise, interdette.
Nel bando i giovani Artisti under 35 sono stati invitati a costruire e raccontare storie interdette a partire da storie che intrecciano biografie sul tema della salute mentale, ma anche storie da terre assai lontane, di migrazioni: storie trascorse, troppo spesso dimenticate oppure nascoste; e ancora storie attente all’ecologia della fragilità e delle emozioni nella società contemporanea, non tralasciando infine fatti di cronaca o esperienze personali frutto dei manicomi invisibili, ancor oggi presenti nella società.
Per ulteriori informazioni: tel. 055 6236195, whatsapp 335 6270739, mail info@chille.it, sito www.chille.it