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mercoledì 25 dicembre 2024

Leggere per non dimenticare: videolettura "Il fine della politica" di Salvatore Natoli

08-05-2020
La XXV Stagione di "Leggere per non dimenticare" prosegue online con le video-letture delle anticipazioni dei libri che a causa dell'emergenza che stiamo vivendo non è stato possibile presentare alla Biblioteca delle Oblate. La prossima video-lettura dell'attore Massimo Tarducci propone le pagine del libro "Il fine della politica. Dalla «teologia del regno» al «governo della contingenza»" di Salvatore Natoli (Bollati Boringhieri, 2019).
Video: http://wwwext.comune.fi.it/leggerepernondimenticare/imginc1920/200513/video.htm 

Il fine della politica è quello di governare gli affari umani o è un compito a termine, da svolgere in un tempo intermedio, nell’attesa del mondo a venire, quando giustizia e pace regneranno per sempre? Questa domanda – la matrice stessa della «teologia politica» – è divenuta possibile quando, nella storia è apparsa la categoria giudaica di «éschaton»: l’attesa di un «mondo a venire», il pieno realizzarsi di quanto, fin dall’inizio, era stato promesso. A partire da qui, l’idea di éschaton ha segnato l’intera storia dell’Occidente e la sua filosofia politica: dal giudaismo, tramite il cristianesimo, è giunta al moderno e qui si è secolarizzata nella forma delle filosofie del progresso e delle apocalittiche rivoluzionare. Oggi l’éschaton pare giunto al tramonto: nell’odierno tempo senza fine, la storia non deve raggiungere più alcun culmine e non ci resta che governare la contingenza del mondo, portarsi all’altezza della sua improbabilità. Natoli, in questo breve e denso libro, insegue nei segni della storia i mutamenti che questo concetto centrale ha avuto nei secoli. In origine un termine spaziale, denotante i limiti remoti, i luoghi lontani che si trovano oltre il confine identitario di un territorio, l’éschaton ha assunto nel cristianesimo il suo marcato significato temporale, divenendo il punto cui tendere, il ritorno messianico, il momento nel quale il Giudizio riunirà in una sola cosa giustizia e governo. Intanto, però, nella loro attesa sulla terra, gli uomini vivono una dilatata «epoca del frattanto». È in questo limbo temporale che il governo delle cose umane deve destreggiarsi, darsi un ordinamento, prepararsi al compimento della storia. Fino a quando, nella contemporaneità, l’ éschaton perde progressivamente di significato, il tempo si dilata, infinito, e il fine della politica resta la politica stessa.

Salvatore Natoli è docente di Filosofia teoretica presso l’Università di Milano-Bicocca. Tra le sue numerose pubblicazioni citiamo Giovanni Gentile filosofo europeo (1989); La salvezza senza fede (2008); Stare al mondo. Escursioni nel tempo presente (2008); Soggetto e fondamento. Il sapere dell’origine e la scientificità della filosofia (2010); Nietzsche e il teatro della filosofia (2011); L’edificazione di sé. Istruzioni sulla vita interiore (2015); Il buon uso del mondo. Agire nell’età del rischio (2015); L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale (2016); Il rischio di fidarsi (2016); Dizionario dei vizi e delle virtù (2017); La felicità. Saggio di teoria degli affetti (2017); L’animo degli offesi e il contagio del male (2018).

Per ulteriori informazioni: www.leggerepernondimenticare.it