La Galleria d'arte La Fonderia di Firenze, in questo momento di grande difficoltà e distanziamento sociale, continua a fare arte in un modo nuovo e originale, reinventandosi portando nelle case di tutti noi mostre e artisti che si raccontano e esprimono sé stessi attraverso le loro opere.
Inizia così un nuovo ciclo di eventi che vedrà la Galleria, in via della Fonderia 42R, al lavoro con nuovi progetti, in particolare sul digitale. Primo appuntamento il 4 giugno con una personale dedicata all’artista newyorkese Allan Saint Denis. Da segnare già in calendario è il secondo appuntamento in programma il 24 giugno.
La mostra “Al di là del vetro” di Allan Saint Denis verrà inaugurata, il 4 giugno 2020 alle ore 18.00, con una videoripresa che andrà online sui canali Instagram, Facebook e YouTube e che racconterà l’essenza della Galleria La Fonderia nata come fucina di arte e idee che si esprimono attraverso percorsi creativi di grande spessore.
Un dialogo con gli interessati, che potranno prendere appuntamento per visionare le opere in galleria senza impegno, nel rispetto e tutela del cliente e dei frequentatori dello spazio, potrà seguire all’inaugurazione.
È un percorso comune ad altri artisti americani quello che Allan Saint Denis fa durante i suoi studi a partire da New York, dalla celebre New York Academy of Art fondata da Andy Warhol, arrivando a Firenze in cerca dei grandi maestri del Rinascimento, interpretando il suo viaggio nell'arte in una maniera completamente personale e improntando i suoi lavori artistici alla ricerca di un'espressione di qualcosa di intimo.
Le opere con un significato profondo e intrinseco esprimono ciò che l'artista nasconde di più e che, attraverso una barriera opaca, cerca di mettere in evidenza pennellata dopo pennellata in una rivelazione della realtà che rende le sue opere completamente speciali e personali.
Figure celate da una patina opaca come quella del vapore acqueo che nasconde una figura umana al di là di un vetro. Una grande forza espressiva dirompe in queste opere che celano e allo stesso tempo rivelano, in modo silenzioso, i pensieri umani e l'intimità dell'artista in un gioco tra elementi nitidi e altri elementi evanescenti.
"Il velo per me" ci racconta l'artista "crea un mistero nei miei dipinti che altrimenti sarebbe troppo evidente. Il vapore è una metafora delle sfaccettature che tutti portiamo dietro, quelle maschere dietro le quali tutti ci nascondiamo. Eliminare la nebbia consente di rivelare la verità nascosta. Il mio lavoro si basa sul realismo e, come tale, lo strato nebbioso posiziona il soggetto in uno spazio definito, che si tratti di una doccia o dietro una finestra piovosa."
Figure umane ferme nel tempo sembrano avulse dal moto continuo e frenetico imposto dalla società moderna incarnando i pensieri dell’artista che svela la loro intimità rendendole vulnerabili in un gioco di continuo nel rapporto tra l’opera e l’osservatore.
“Da quanto ricordo, essere creativi mi ha sempre dato grande gioia. L'arte per me è un veicolo di espressione dei miei sentimenti interiori che altrimenti non potrei condividere con il mondo. I soggetti hanno dei propri pensieri che imprimono sui propri corpi attraverso i disegni dei tatuaggi, al contrario le parole scritte nel vapore sono fugaci come le nostre emozioni.”
Il lavoro di Allan Saint Denis già esposto a New York in varie gallerie tra Chelsea e Southhampton e in una mostra da Sotheby’s, è presente in numerose collezioni private.
Per ulteriori informazioni: www.galleriafonderia.com