Città di Firenze
Home > Webzine > "Utopia", le opere di Vinicio Berti in mostra alla FirenzeArt Gallery
venerdì 29 marzo 2024

"Utopia", le opere di Vinicio Berti in mostra alla FirenzeArt Gallery

05-06-2020
Dal 5 giugno al 25 luglio 2020, FirenzeArt Gallery, in Piazza Taddeo Gaddi 1 (alla rotonda di ponte alla Vittoria) ospita "Utopia", la nuova mostra personale dedicata a Vinicio Berti che ripercorre la carriera del pittore dagli anni sessanta fino alla fine degli anni ottanta, con una selezione delle grandi opere appartenenti alla collezione della galleria.

La mostra sarà visitabile su appuntamento negli orari della galleria, dal Lunedì al Sabato dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 20.00, solo su prenotazione telefonica al: 055 224028 (massimo due persone alla volta ogni 15 minuti di visita circa).

Vinicio Berti (Firenze 1921 – 1991) è stato uno dei principali esponenti dell’astrattismo nel panorama italiano. Esordì nei primi anni Quaranta con opere di carattere realista-espressionista, che nel loro accostarsi al mondo popolare e alla drammatica realtà della guerra esprimevano una categorica rottura nei confronti della tradizione pittorica fiorentina, specie post-rosaiana. Nel 1945 fondò insieme a Brunetti, Farulli, Nativi e al poeta Caverni, il giornale "Torrente" che esprimeva il rifiuto di una visione intimistica dell’arte in nome di una partecipazione diretta alle tensioni della realtà contemporanea.
Alla pittura astratta Berti approdò nel 1947, dopo un primo periodo di rilettura del cubismo e del futurismo (1945/1947), proseguì quindi sulla strada delle avanguardie storiche (in particolare seguendo la linea di Mondrian, Malevic, Magnelli) inserendosi, con forza, nel generale rinnovamento della cultura artistica europea. Berti ha raggiunto, così, con opere quali Composizione verticale o Simbolo, di quella che egli chiamò "una nuova classicità", in opposizione a tutte le tradizioni classicheggianti ancora presenti nell'arte contemporanea, con altri pittori toscani a lui vicini, per formazione, idee e convinzioni estetiche.

Insieme a Bruno Brunetti, Alvaro Monnini, Gualtiero Nativi e Mario Nuti Berti fonda, nel 1947, il gruppo di "Astrattismo classico" che si proponeva di avviare un ciclo nuovo dell’arte contemporanea con la fine della distruzione della forma iniziato da Wols e Fautrier per riproporre, attraverso un linguaggio ancorato alla storia capace di rappresentarne i tempi, una narrazione razionale e costruttiva sul filo di una visione interna della materia.

Per ulteriori informazioni: www.firenzeart.it