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mercoledì 25 dicembre 2024

Cinque spettacoli del Teatro Puccini di Firenze all'Estate Fiesolana

30-06-2020
Il Teatro Puccini di Firenze sarà presente alla 73ma Estate Fiesolana con un programma di cinque spettacoli: Edoardo Leo andrà in scena martedì 30 giugno con "Ti racconto una storia", seguirà martedì 7 luglio Maurizio Lombardi con "Tutto & Nulla". Davide Enia proporrà al Teatro Romano lo spettacolo pluripremiato "L'abisso" giovedì 16 luglio; Lella Costa porterà in scena lo storico spettacolo di Franca Valeri "La Vedova Socrate" giovedì 30 luglio e infine Chiara Francini martedì 4 agosto sarà protagonista di "L'amore segreto di Ofelia".

Programma

Martedì 30 giugno
TI RACCONTO UNA STORIA
con EDOARDO LEO
regia Edoardo Leo
letture semiserie e tragicomiche con le improvvisazioni musicali di Jonis Bascir
una produzione Stefano Francioni Produzioni
Un reading-spettacolo che raccoglie appunti, suggestioni, letture e pensieri che l’attore e regista romano Edoardo Leo ha raccolto dall'inizio della sua carriera ad oggi. Venti anni di appunti, ritagli, ricordi e risate, trasformati in uno spettacolo coinvolgente, che cambia forma e contenuto ogni volta, in base allo spazio e all’occasione.
È uno spettacolo che fa sorridere e riflettere, che racconta spaccati di vita umana unendo parole e musica. Una riflessione su comicità e poesia per spiegare che, in fondo, non sono così lontane. In scena, non solo racconti e monologhi di scrittori celebri (Benni, Calvino, Marquez, Eco, Benni, Piccolo...), ma anche articoli di giornale, aneddoti e testi di giovani autori contemporanei e dello stesso Edoardo Leo.

Martedì 7 luglio
TUTTO & NULLA
con MAURIZIO LOMBARDI
musica Giuseppe Scarpato
regia Edoardo Zucchetti
La notte cala, un uomo avanza tra le rovine, le note di una chitarra lo accompagnano al proscenium. Silenzio. Pubblico e attore ancora una volta insieme. Si osservano. Si studiano. Si riabbracciano dando vita ad un viaggio verso l’infinito ed oltre; un one man show tra cabaret e poesia, amore e pianto, canto e musica. Un omaggio al teatro del passato, pensato per il presente, in virtù del futuro.

Giovedì 16 luglio
L’ABISSO
di e con DAVIDE ENIA
musiche composte ed eseguite da Giulio Barocchieri
tratto da “Appunti per un naufragio” (Sellerio editore)
Premio UBU 2019 – “miglior nuovo testo italiano” Premio Le Maschere del Teatro 2019 a Davide Enia come “miglior interprete di monologo” Premio Hystrio Twister 2019 - “miglior spettacolo della Stagione”
una produzione Teatro di Roma – Teatro Biondo Palermo – Centro di Produzione Teatrale
in collaborazione con Festival Internazionale di Narrazione di Arzo
evento in collaborazione con Teatro Cantiere Florida
Il primo sbarco l’ho visto a Lampedusa assieme a mio padre. Approdarono al molo in tantissimi, ragazzi e bambine, per lo più. Io ero senza parole. Era la Storia quella che ci era accaduta davanti. La Storia che si studia nei libri e che riempie le pellicole dei film e dei documentari. Ho trascorso molto tempo sull’isola per provare a costruire un dialogo con i testimoni diretti: i pescatori e il personale della Guardia Costiera, i residenti e i medici, i volontari e i sommozzatori. Rispetto al materiale che avevo precedentemente studiato, in quello che stavo reperendo di persona c’era una netta differenza: durante i nostri incontri si parlava in dialetto. Si nominavano i sentimenti e le angosce, le speranze e i traumi secondo la lingua della culla, usandone suoni e simboli. In più, ero in grado di comprendere i silenzi tra le sillabe, il vuoto improvviso che frantumava la frase consegnando il senso a una oltranza indicibile. In questa assenza di parole, in fondo, ci sono cresciuto. Nel Sud, lo sguardo e il gesto sono narrativi e, in Sicilia, «‘a megghiu parola è chìdda ca ‘un si dice», la miglior parola è quella che non si pronuncia. Ne L’abisso si usano i linguaggi propri del teatro (il gesto, il canto, il cunto) per affrontare il mosaico di questo tempo presente. Quanto sta accadendo a Lampedusa è un punto d'incontro tra geografie e culture differenti e tra periodi storici diversi, il mondo come l’abbiamo conosciuto fino a oggi e quello che potrà essere domani. Sta già cambiando tutto. E sta cambiando da più di un quarto di secolo.

Giovedì 30 luglio
LA VEDOVA SOCRATE
con LELLA COSTA
di Franca Valeri
regia Stefania Bonfadelli
una produzione Centro Teatrale Bresciano con INDA Istituto Nazionale Dramma Antico Progetto a cura di MISMAONDA
Un passaggio di testimone epocale: Lella Costa raccoglie l'invito di Franca Valeri, grande matriarca del teatro italiano che quest'anno compirà cent’anni, ad interpretare "La vedova Socrate", il testo da lei scritto ed interpretato la prima volta nel 2003. Un concentrato di ironia corrosiva e analisi sociale, rivendicazione disincantata e narrazione caustica. Liberamente ispirato a 'La morte di Socrate' dello scrittore svizzero Friedrich Durrenmatt, nato a seguito dell'intuizione di Giuseppe Patroni Griffi che glielo suggerì, il monologo è ambientato nella bottega di antiquariato di Santippe, la moglie del filosofo tramandata dagli storici come una delle donne più insopportabili dell'antichità. “Mi incuriosiva l'idea di sfatare questa leggenda che Santippe fosse solo una specie di bisbetica - spiega Franca Valeri - Io ne faccio una moglie come tante, con una vita quotidiana piena di alti e bassi, una donna intelligente che del marito vede anche tanti difetti." Nel testo di Durenmatt c'è poco di Santippe, per questo, per conoscerla meglio, ho preso informazioni su Socrate e ho letto i ‘Dialoghi’ di Platone. Mi sono fatta l’idea di una donna forte che ha vissuto accanto a un uomo per noi straordinario ma che per lei era semplicemente un marito e per giunta noioso”. Nello spettacolo si sfoga per tutto quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate come Aristofane e Alcibiade, una masnada di buoni a nulla a cominciare da Platone, il principale bersaglio polemico dello spettacolo. Lei non sopporta che abbia usurpato le idee del consorte anche se fu molto fedele nel riportarle. Alla fine pensa di poter scrivere lei un dialogo: protagoniste però sarebbero le donne. Infatti è soprattutto alle donne che parla: neanche la vedovanza le toglie il diritto di emanare un giudizio onesto sul comportamento dei mariti, degli uomini in generale e anche di quelle donne che ingannano l'altro sesso. Non serve, dice, indagare sulla vera natura del proprio uomo, basta accettarlo cosi com'è da vivo e da morto; d'altronde, “la morte di un marito è un così grande dolore che nessuna donna ci rinuncerebbe”.

Martedì 4 agosto
L’amore segreto di Ofelia
con CHIARA FRANCINI
di Steven Berkoff
una produzione Infinito srl
(con attore in via di definizione)
Ciò che rende eterni i grandi testi sono i loro silenzi, le domande che lasciano senza risposta, permettendo così che ognuno possa trovare la propria personale interpretazione fra le righe. Questa è una delle ragioni per cui l’Amleto di Shakespeare esercita da sempre un fascino indiscusso sui teatranti. L’ambivalenza nelle relazioni fra i personaggi dell’opera induce naturalmente a molti esperimenti teatrali.
Fra i più riusciti di questi esperimenti, troviamo The Secret Love Life of Ophelia di Steven Berkoff. Attraverso la forma di uno scambio epistolare fra Amleto ed Ofelia, il testo originale di Berkoff esplora i meandri della relazione fra i due personaggi e il suo svolgersi fra le trame delle tumultuose vicende ambientate ad Elsinor, quando il re, padre di Amleto, viene ucciso dal fratello Claudio, il quale riesce ad usurparne sia il letto che il trono. Il primo atto si chiude con la promessa di Amleto di far visita ad Ofelia quella notte stessa a mezzanotte per rivelarle il suo segreto; noi sappiamo che il segreto riguarda l’assassinio di suo padre da parte dello zio ma Amleto non avrà modo di mantenere la promessa: prima distratto da Rosencrantz e Guildenstern e poi lui stesso sarà artefice di uno sfortunato omicidio: quello del padre di Ofelia, Polonio. Berkoff non si perde in motivazioni psicologiche da addurre alla pazzia di Ofelia.
Sebbene sia scritto in blank verse pseudo-shakespeariani, ciò che di Shakespeare davvero Berkoff riesce a catturare è il ritmo dei dialoghi e, tuttavia, riesce a segnare il testo con il suo uso viscerale del linguaggio e con il sentire esplicito del ventunesimo secolo. Da questo esperimento nasce così uno spettacolo che sa miscelare sapientemente forme e stili esteticamente diversi, soprattutto grazie ad un linguaggio carnale temperato con la tenerezza e l’ironia: l’opera di Berkoff si svolge fra immagini di amore cortese, desiderio sessuale e premonizioni della futura tragedia.

BIGLIETTI Posto unico
Edoardo Leo (30/6): € 27,00
Maurizio Lombardi (7/7): € 12,00
David Enia (16/7): posto unico numerato € 15,00
Lella Costa (30/7) e Chiara Francini (4/8): € 25,00
(diritti di prevendita esclusi)

INIZIO SPETTACOLI ore 21.15

Le prevendite sono già iniziate: tutte le informazioni sono reperibili su www.estatefiesolana.it