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mercoledì 25 dicembre 2024

Accardo, Borrani, Cofferati, Vernikov e Gramaglia raccontano l'universo di Piero Farulli

17-06-2020

È un viaggio nel mondo di Piero Farulli, violista per oltre trent’anni del celebre Quartetto Italiano, fondatore e direttore della Scuola di Musica di Fiesole, la serie di appuntamenti virtuali “L’universo di Piero” dal 17 al 26 giugno organizzate in occasione di Farulli 100, il ciclo di eventi lungo un anno per celebrare il centenario del Maestro.

I protagonisti delle interviste, a cura del giornalista, critico musicale, Accademico di Santa Cecilia, Sandro Cappelletto, sono Salvatore Accardo, mercoledì 17 giugno; Lorenza Borrani, venerdì 19; Sergio Cofferati, lunedì 22; Pavel Vernikov mercoledì 24 e Simone Gramaglia venerdì 26 giugno (tutte le interviste alle ore 17). Gli appuntamenti si svolgeranno virtualmente, a causa dell’emergenza sanitaria internazionale, sulla pagina facebook @Farulli100 e poi pubblicati sul relativo canale YouTube con un link ad alcune bellissime esecuzioni del Quartetto Italiano e una splendida sorpresa brahmsiana. 

Le conversazioni ripercorrono la vita di Piero Farulli tra aneddoti e battaglie, tra ideali personali e una vita dedicata alla musica come interprete, protagonista e creatore di un movimento nazionale a favore di una diffusa cultura della musica.

“Quando Piero partiva – ha spiegato Accardo nella sua intervista - non lo fermava nessuno e questo spesso lo portava a scontri ma anche ad ottenere risultati con i politici. Era un carro armato di idee”. 

“È stato un privilegio – così nel ricordo di Lorenza Borrani - far parte della storia di Piero Farulli come allieva. Tra i tanti ricordi vorrei sottolineare l'esempio concreto del maestro: non insegnava un concetto astratto ma avevamo davanti qualcuno che aveva realizzato quello che insegnava. Ci chiedeva di studiare con passione perché era il primo a farlo. La sua passione, il suo esempio e il suo carisma sono stati il motore di tutto”.

Per Cofferati, politico e ex segretario della CGIL, la musica è sempre stata una grande passione, sorgente del fortissimo legame con Piero Farulli che aveva fatto nascere anni prima lo SMI- CGIL a sostegno della coscienza sociale dei musicisti e in particolare i concertisti. “Volevo aprire l'ultimo congresso della CGIL – ha ricordato Cofferati nell’intervista con Cappelletto – come non lo era mai stato: con l’inno nazionale, l’inno alla gioia e ai lavoratori. Allora chiamai Piero per avere i giovani musicisti della sua scuola al congresso. Fu così, che per la prima volta del sindacato, aprimmo il congresso con l’inno nazionale. La platea reagì commossa: fu una novità straordinaria”. “Ho un rimpianto – racconta Cofferati - Farulli mi disse che voleva venire con i suoi ragazzi sul palco del “Primo Maggio”. Purtroppo, andai via dalla CGIL e non sono riuscito ad esaudire il suo sogno. Sono convinto che avremmo avuto la stessa reazione emotiva del concerto al congresso”.

Nell’intervista a Pavel Vernikov molti sono gli aneddoti raccontati tra cui quello dell’incontro con Piero. “Lo incontrai in una stanzina piccola, umile e con un quadro di Lenin alle spalle. Io che arrivavo dall’Unione Sovietica pensai: questo è l’unico vero comunista che ho conosciuto! Farulli amava la gente semplice, i bambini e voleva che tutti stessero bene: questo era il suo essere comunista. Era un idealista che pensava che la musica era la medicina per l’anima a vantaggio di tutti”.

“Porterò con me – ha ricordato Gramaglia, viola del Quartetto di Cremona, – il suo amore assoluto per Beethoven. Diceva sempre: suonare la musica di Beethoven era un modo per portare la bellezza all’umanità intera, senza distinzione di ceto sociale, perché la musica è un bene di tutti”.

Per maggiori informazioni: www.farulli100.com