Mercoledì 24 giugno 2020, in occasione della festa di San Giovanni, il Santo Patrono di Firenze, la
Galleria d’arte La Fonderia apre le sue porte, nello spazio di Via della Fonderia 42R, con l’
esposizione collettiva dal titolo "Firenze, dagli anni ’50 ai nostri giorni".
È la seconda mostra che la Galleria d’arte La Fonderia organizza in modo nuovo e innovativo per coinvolgere il proprio pubblico, nel pieno rispetto di tutte regole sulla sicurezza. Questa volta l’opening avverrà in occasione del 24 giugno, una data importante che rilancia la fiorentinità come identità creativa.
La mostra indaga la produzione artistica che ha caratterizzato gli anni Cinquanta del ‘900 fino ai giorni nostri con una selezione di artisti dal segno incisivo che hanno “fatto storia a Firenze”.Dai maestri che hanno rappresentato i movimenti artistici degli anni ‘50 come Vinicio Berti, Gualtiero Nativi, Mario Nuti e Alvaro Monnini, alla Poesia Visiva, qui rappresentata da Lucia Marcucci e Giuseppe Chiari, unico artista italiano aderente al movimento internazionale “Fluxus”, a Primo Conti, Antonio Bueno, Riccardo Guarneri, Silvio Loffredo, Sergio Scatizzi, Roberto Barni, Luca Alinari, Giuseppe Ciccia fino agli emergenti Leopoldo Innocenti, Claudio Cionini, Cecilia Chiavistelli e Riccardo Macinai e un richiamo alla tradizione figurativa toscana con Nino Tirinnanzi.
“Con questa mostra, - spiega il giovane gallerista Niccolò Mannini classe 1991 - abbiamo voluto ripercorrere un momento storico importante per l’arte a Firenze, un momento in cui ferveva il dialogo artistico-culturale, in cui la nostra città cercava con fatica di riprendersi il posto che le spettava tra le grandi città italiane ardenti di iniziative e movimenti artistici, ma agganciando a questo il contemporaneo fiorentino e quindi coinvolgendo giovani artisti che vedono già conosciuta la propria opera, proponendo un confronto.”La mostra vuole essere un punto d’incontro tra le avanguardie fiorentine del secondo dopoguerra e una sezione dedicata alle proposte di artisti emergenti che lavorano stabilmente a Firenze (Chiavistelli, Innocenti, Macinai) o, come nel caso di Cionini, si dividono tra il capoluogo toscano e la città natale. Una mostra dedicata a Firenze e la sua storia recente.Dal 24 al 18 luglio 2020
Orari: dal lunedì al venerdì 10-13 15.30-20
Sabato 10-13
Per ulteriori informazioni:
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